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la necessità di prorogar la sessione, il rispetto di non prescrivere il termine o si vicino, che gli sponesse a rischio di nuovo, disonorevole ritardamento, o si lontanoj che fosse troppo grave a' padri il fermarsi senza operare tra i disagi di quella stanza. Aver essi perciò eletto il giovedì dopo l'ot tava di Pasqua, che incontrerebbe ne ventidue d'aprile. In questo mezzo desiderare i Legati, che i padri raccogliessero gl'inlaudabili usi i quali fossero, iti, serpendo nel sacramento dell'Ordine, mandandone il catalogo al segretario perchè si potesser proporre: e che ad un tempo i teologi conferissero intorno agli articoli del matrimonio: affinchè si ponesse ad effetto quel ch' erasi promulgato nella preceduta sessione, cioè il decretare ad un'ora sopra i due ultimi sacramenti. Non poter sembrare lo spazio lungo a chiunque } facesse ragione, e quanti giorni si spendessero da teologi nel trattar le quistioni, e da quanti prelati si dovesse poi dir la sentenza. Deliberassero per tanto i padri : acciò che, se il tempo fosse approvato, si potessero il di vegnente comunicare ai teologi gli articoli sopra il matrimonio :

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osservando quest' ordine: che la mattina fosse data alle loro disputazioni, e la se conda parte del giorno all'esaminazione de' padri intorno a' rei usi prenominati. Cosi niun attimo di tempo rimarrebbe voto. Il cardinal di Loreno s'ingegno di persuadere all' adunanza come certo, ché se colà si fosse portato il decreto sopra la residenza stabilitosi fra' suoi deputati, sarebbesi potuta celebrar la sessione al suo giorno. Non voler egli per tutto ciò giudicare alcuno, ma riputar che si fatto intralasciamento fosse proceduto da giuste cagioni. Attristarsi lui gravemente di questo novello indugio: il qual non potea seguire senza grande ammirazion de' fedeli dopo tante precedute prorogazioni. Esser tali i loro peccati e ciò dir egli per se non per gli altri) che assistendo al concilio Cesare e tanti re per gli loro ambasciadori, ed essendo ricercato da tutti instantissimamente d'una vera riformazione, fino a quell' ora nulla vi si fosse potuto conchiudere, ma rimanessero tra loro disunioni e discordie. Siccome nell'Apocalissi il vescovo d'Efeso fu approvato da Dio perchè odiava i fatti de' Nicolaiti,

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A

così

ma per altre sue azioni fu ripreso esser: laudabile il concilio di Trento perchè tutto conveniva nella fede cattolica, odiando i Nicolaiti, ciò era, gli eretici : ma non già esser laudabile perchè non conveniva nella riformazione aspettata e desiderata da ciascuno, e senza la quale i padri sarebbono scherno a ciascuno. Per altro accettò la proposta con forme assai onorevoli: confortò i padri al fervore del l'opera: e profferse la prontezza del suo aiuto.

Il Muglizio, orator cesareo ed arcivescovo di Praga, parlò non meno altamente e lungamente. Condannò quelle tante prorogazioni. Se pur dovea farsene allora, questa non convenir che eccedesse tre settimane, essendo il decreto della residenza giá formato. Volersi per innanzi attendere alla disciplina, lasciando i dogmi, poichè quella più che questi erà bisognevole per la Chiesa e pel mondo. E tutto ciò espres se più tosto con imperio di soprastante universale, che con modestia di vescovo particolare. Del suo parere intorno all'accorciamento del termine per la sessione era stato il primo autore con certa amara

libertà, che suol essere più frequente nei più zelatori, l'arcivescovo di Praga: e-vi si accostarono cinquantotto: questi furono tutti i Francesi tutti gli Spagnuoli salvo uno, e qualche italiano ; i quali si rammaricarono di tante cose (1), e tante ne biasimarono, che non s'udimai quivi per avventura congregazione più libera. E specialmente Antonio Ciurelia (2) da Bari vescovo di Budoa, il quale nell' antecedente prorogazione avea detto: io non son profeta, nè figliuolo di profeta, ma mʼindovino, che nè ancora in tal giorno la sessione terrassi, ora pigliando ardire dalla verificata sua predizione a farsi augure di novelle sciagure, prenunziò, che quella sessione non sarebbesi tenuta senza molta contesa fra' principi cristiani, e non in vita del presente pontefice: e per conchiudere appunto alla foggia de' profeti, finì: reverendissimi padri, queste cose dice il Signore. Nè fu privo di quell' applauso momentaneo che conseguisce tutto il ridicoloso e 'l mordace: e chiedendo a lui più

(1) Lettera del Foscarario al cardinal Morone a' 4 di febraio 1563.*

(2) Sta negli Atti del vescovo di Salamanca.

d'uno la copia delle menzionate parole. Ma nè altresì andò egli esente da quella più stabil condannazione, onde gli uomini di maturo giudicio sogliono detestar come sconcio tal motteggiare in maestà di luogo e in gravità d'argomento. Anzi prendendo egli maggior baldanza dal favor de' leggieri, che riconoscimento dall' ammonizion de' Legati, ne ricevette ben tosto la vituperazione, e fu vicino a sostenerne la punizione che narreremo. E intorno a quel suo detto profetico, il successo mostrò ch' egli era profeta quanto infausto, tanto fallace. Ma la proposizione fattasi dal Mantovano fu seguitata da cento trentasei, e per tanto da più de'due terzi.

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