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papa dianzi contate, volle, secondo il cenno dato nella sua risposta, avvalorarla con la messione a tal fine del senator Molines. Ma quando il diverso parere è passato in gara, e la volontà si ha fatto servo l'intelletto, nessun mediatore è bastevole; nominandosi e riputandosi la causa una volta abbracciata, causa di Dio. Senza che, avvisavansi gli Spagnuoli, che questo fosse un sentimento di ministri, indorato nella superficie dal nome reale: o almeno che il re non sarebbesi innoltrato di là dall'esortazioni moderate; le quali come non hanno la punta del timore, così vagliono di sprone ottuso. Ed avvenne un accidente ch' esasperò forte l'animo di quei prelati, e guastò insieme lo stomaco al cardinal di Loreno, per colpa di coloro i quali, si come scrisse (1) al cardinal Borromeo il Gualtieri, facendo ostentazione d'esser gli unici difenditori dell'autorità pontificia, provocavano altri a divenirne offenditori ed assalitori. Il di primo (2) di dicembre

(1) A'3 di dicembre 1562.

(2) Oltre agli Atti di Castello, una dell' ambasciador fiorentino al duca a' 3 di dicembre, una dei Legati, ed un'altra del Visconti al cardinal Borro

occorrendo a Melchiorre Avosmediano, vescovo di Guadix, d'esporre il suo giudicio sopra quelle parole del canone proposto, nelle quali si conteneva, che i vescovi son chiamati dal papa in parte della solletitudine, e che gli assunti da lui sono veri vescovi; oppose, che dovevasi usar dicitura più larga e men limitata: però che se alcuno era eletto secondo i canoni degli apostoli e del concilio Niceno, divenia vero vescovo, benchè non fosse assunto dal papa: quando ne' già detti canoni si dispone, che sia ordinato e consecrato dal metropolitano, senza far menzione del papa: nè apparire universale quest'uso nella Chiesa, che 'l papa elegga. Grisostomo, Niccolò, Ambrogio, Agostino, ed altri essere stati vescovi non eletti dal papa: anzi, che di fatto l'arcivescovo di Salzburgh creava vescovi quattro suoi suffraganei, senza che di ciò il papa s'intromettesse. Il che udendo il cardinal Simonetta, affinchè quella opinione non allignasse,

meo, la prima de' 2, e la seconda de' 3 di dicembre 1562, ed una dell'arcivescovo di Zara al cardinal Cornaro, e un'altra del Foscarario al Morone altresi de' 3 di dicembre.

l'interruppe placidamente con dirgli, che fosse informato come quell' arcivescovo ciò faceva per autorità e privilegio papale. Or mentre l'Avosmediano pregava d'esser lasciato continuare, perchè s'udisse la conclusione del suo discorso; alcuni con zelo o indiscreto, o affettato, gridarono: si mandi fuora: altri proruppero a dire: anathema, e ingiurie simiglianti: altri si argomentarono o con gli stropicciamenti dei piedi, o coi fischi d' impedirlo. Fra i più ardenti furono fra Tommaso Caselio vescovo della Cava, Egidio Falcetta, il quale non avea lasciato ancora il vescovado di Caurli, e, ciò ch'è più di maraviglia per la dignità dell'uomo, Giovanni Trivigiani patriarca di Vinegia. Ma quel che passò tutti i segni della disconvenienza e della impru denza, fu il dilatar la colpa da una persona ad una intera nazione, e così provocarsi per avversaria invece d'una persona una intera nazione, quando vi ebbe chi disse: riceviamo più travagli da questi Spaguoli, i quali fanno i cattolici, che da medesimi eretici. A che gli Spagnuoli sdegnosamente: eretici siete voi. In sì gran confusione a fatica i Legati ottennero, che si permettesse all' Avosme

diano di proseguire: il che fece acconciamente, sponendo in buon senso tutto il preterito suo parlare. Disse: ben che non faccia mestiero che i vescovi nominatamente sieno assunti dal pontefice; nondimeno aver tutti i vescovi obligazione di riconoscere il pontefice per supremo. Essere in lui la pienezza della giurisdizione: ma l'uso e la materia ch'egli assegnava ai vescovi, non potersi senza giusta e convenevol ragione ritoglier loro. Ben volersi apertamente dichiarare, che i vescovi per diritto divino eran superiori ai semplici preti. Indi mostrò ammirazione delle tragedie eccitate contra il suo detto. Non doversi sentenziare ciò che non s'è interamente ascoltato: se alcuno sentisse quelle parole: non è Iddio; senza udir le congiunte: disse lo stolto; potrebbe condannar di bestemmia il salmista. Così essere accaduto a quei padri in condannar lui: il che non avrebbono adoperato, se prima si fosse inteso pienamente il suo concetto. Aver pur esso l'approvazione di essere intervenuto in concilio tre volte sotto Paolo, Giulio, e Pio: ora in qualità di dottore, ora in dignità di vescovo. Così parlò

egli con franchezza d'innocente, ma insieme con modestia di suddito, e però guadagnando ad un'ora i giudicii e gli affetti.

Il cardinal di Loreno, sentendo quel fracasso cosi scomposto, disse (1) con piana voce da pochi intesa, ma con turbazione di viso da tutti veduta : queste non son buone maniere, nè io l'averei pensate. E di poi essendo andati ad esso il Visconti e 'l vescovo di Vercelli, mentre che stava parlando su quel fatto, fu da loro udito, e per avventura studiosamente, che diceva: se un tal caso fosse accaduto a qualche francese, io presentemente avrei appellato da questa congregazione ad un concilio più libero. Ed ove non si provegga, ritorneremo tutti in Francia. È stata una grande insolenza. Su questo dire, veggendo, o vero facendo sembiante di veder pure allora i due vescovi prenominati, ruppe il ragionamento. In altri colloquii significò ancora, se occorresse più simile accidente, qualche pensiero di sinodo nazionale. Parergli strano, dominar si la passione, che

(1) Atti del Paleotto, e relazione dell' ambasciador vineziano.

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