Delle Istorie d'Italia, Volume 3Niccolò Conti, 1818 |
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Parole e frasi comuni
aiuto alcuna alloggiamenti Alviano animo Aragona armi artiglierie assaltare avendo avesse avessero bastione Bentivogli cagione Capitani Cardinale di Roano Castiglia cavalli leggieri Cesare chè Chiesa Ciamonte ciascuno Città cominciarono confederazione Consalvo consiglio d'Aragona danari degl'inimici deliberazione desiderio difficultà dimanda dimostrando dipoi Ducato di Milano erano esercito essendo facultà Faenza fanti Ferrara figliuoli Fiorentini fiume Fortezza forze fossero Fran Francia Franzesi galee Garigliano Genova Genovesi genti Giampagolo giorno Gran Capitano grandissima guerra inimici innanzi insino l'Alviano l'animo l'armata l'esercito luogo maggiore mandato Massimiliano medesimo molestie mura di Pisa nome nuovo oltre Padova Pandolfo Petrucci passare in Italia pericolo Pisa Pisani Pitigliano ponte Pontefice potente poteva Principi promesse provvisioni quegli Re dei Romani Re di Francia Reame recuperare Regno di Napoli ricevuto ritirarsi Romani seguitare sicurtà simo soldati sospetto Spagna Spagnuoli speranza terra uomini d'arme Valentino vano Veneziani Veneziano venuta vettovaglie Vicenza vittoria zione
Brani popolari
Pagina 280 - Però, se fosse lecito che tutti popolarmente andassero a Padova, che senza pregiudizio di quella difesa, e delle altre urgentissime faccende pubbliche, si potesse per qualche giorno abbandonare questa città, io primo, senza aspettare la vostra deliberazione, piglierei il cammino : non sapendo in che meglio potere spendere questi ultimi dì della mia vecchiezza, che nel partecipare...
Pagina 24 - Credettesi costantemente che questo accidente fosse proceduto da veleno, e si racconta, secondo la fama più comune, l'ordine della cosa in questo modo: che avendo il Valentino, destinato alla medesima cena, deliberato di avvelenare Adriano cardinale di Corneto, nella vigna del quale dovevano cenare (perché è cosa manifesta essere stata consuetudine frequente del padre e sua non solo di usare il veleno, per vendicarsi contro...
Pagina 65 - ... corpi umani, quasi tutti gli abitatori, semplicissimi di costumi e contenti di quel che produce la benignità della natura, non sono tormentati né da avarizia né da ambizione; ma infelicissime perché, non avendo gli uomini né certa religione né notizia di lettere, non perizia di...
Pagina 23 - Pontefici nella chiesa di San Piero, nero, enfiato, e bruttissimo : segni manifestissimi di veleno *). Ma il Valentino col vigore dell'età, e per avere usato subito medicine potenti ed appropriate al veleno salvò la vita, rimanendo oppresso da lunga e grave infermità. Credettesi costantemente che questo accidente fosse proceduto da veleno ; e si racconta, secondo la fama più comune, l'ordine della cosa *) in questo modo : che avendo il Valentino, destinato alla medesima cena...
Pagina 25 - ... inaudita avarizia, vendendo senza distinzione le cose sacre e le profane, aveva attossicato tutto il mondo ;* e nondimeno era stato esaltato, con rarissima e quasi perpetua prosperità, dalla prima gioventù insino all'ultimo dì della vita sua, desiderando sempre cose grandissime e ottenendo più di quello desiderava.
Pagina 280 - E quando bene fossero certissimi essere bastanti le forze che vi sono, non appartiene egli ali' onor nostro, non appartiene egli allo splendore del nome veneziano, che si sappia per tutto il mondo che noi medesimi siamo corsi prontissimamente a difenderla e conservarla ? Ha voluto il fato di questa città, che in pochi...
Pagina 23 - Valentino se gli scoprissero contro ; ed era oltre a questo mal sicuro, che , uscite che fossero le genti sue di terra di Roma , essi , tenuto poco conto della fede, non assaltassero la Toscana, la quale per la sua disunione, e per gli aiuti dati al re , restava debole e quasi disarmata. E che ' avessero a tentare, o questa, o altra impresa , era verisimile , poiché d' avere a .conseguire di tante occasioni guadagni immoderati presupposto si avevano.
Pagina 277 - Cittadini ricevono grandissime e innumerabili comodità,utilità,ed onori.Ammirabile , se si considerano o le doti ricevute dalla natura, o le cose che dimostrano la grandezza quasi perpetua della prospera fortuna , o quelle per le quali apparisce la virtù e la nobiltà degli animi degli abitatori. Perché...
Pagina 275 - ... ora, ancora che grandissime e maravigliose, non siano sufficienti né per quello che si conviene per la sicurtà di quella città, né per quello che si appartiene alla dignità della nostra repubblica. Perché, in una cosa di tanta importanza e di tanto pericolo, non basta che i provvedimenti fatti siano tali, che si possa avere grandissima speranza che Padova si abbia a difendere ; ma bisogna siano tanto potenti, che per quel che si può provvedere con la diligenza e industria umana, si possa...
Pagina 276 - ... provvedimenti fatti siano tali che si possa avere grandissima speranza che Padova si abbia a difendere; ma bisogna siano tanto potenti, che, per quel che si può provvedere con la diligenza e industria umana, si possa tenere per certo che abbiano ad assicurarla da tutti gli accidenti che improvvisamente potesse partorire la sinistra fortuna ; potente in tutte le cose del mondo, ma sopra tutte le altre in quelle della guerra. Né é deliberazione degna dell' antica fama e gloria del nome veneziano,...