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CALIFORNIA

ANNALI D'ITALIA 35-

DAL PRINCIPIO

DELL' ERA VOLGARE

SINO ALL'ANNO 1750

COMPILATI

DA LODOVICO ANTONIO

MURATORI

E

CONTINUATI SINO ALL' ANNO

1827.

TOMO TRIGESIMOQUINTO

FIRENZE
PRESSO LEONARDO MARCHINI
MDCCCXXVII.

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Eccoci finalmente giunti all'anno fatale, in

cui cominciò a cangiare d'aspetto e di forme l'Italia. Ognuno ben sà, ed è inutile il ripeterlo, che questa ragguardevolissima porzione d'Europa, privata un giorno dello scettro del mondo, dopo lo sfasciume dell'impero romano, invasa dai barbari, dominata dai Goti, dai Longobardi, dai successori di Carlo-Magno, perdette col dominio delle proprie provincie, fino la sua rappresentazione nazionale. E' ben vero, che nei secoli susseguenti a questa dolorosa catastrofe, alcune famiglie illustri o stabilitesi, o nate nel di lei seno,

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come la casa di Savoia, quelle de' Visconti, degli Sforza, dei Gonzaga, dei Medici, degli Estensi ed altre, sostennero per molti anni il nome italiano, ma gelose e rivali l'une dell'altre, turbando il riposo della loro madre comune, e smembrandone l'antica sovranità, diedero occasione o pretesto agli stranieri di discendere dall'alpi Cozie e Giulie per disputarsene il possesso, e dividerselo fra loro. Pertanto dietro i precedenti esempi dei principi di Svevia, degli Angioini, e degli Arragonesi, le due emole case d'Austria e di Borbone, dopo cinquant'anni di cinquant'anni di guerra, ai giorni nostri, si trovarono in possesso della Lombardia, della Toscana, e delle due Sicilie. La pace di Aix la-Chapelle pose fine alle loro inquiete pretese, e fino all'anno corrente, se l'Italia perdette il nome di regina, se quasi una metà della medesima servi a nazioni straniere, contenta essa però del suo destino, aveva giornalieramente l'occasione di consolarsi del vetusto suo splendore, e della primitiva sua grandezza.

Passando essa pertanto i suoi giorni lungi dal fragore omicida dell' armi, cogliendo i frutti d'una pace beata, e compiacendosi che i differenti suoi popoli gustassero quella felicità ch'era appena conosciuta di nome negli altri paesi vedeva tutte le nazioni d'Europa correre a gara nel di lei seno per conoscere da presso una contrada si illustre, ed abitatori si fortunati; per venerare gli avanzi delle sue antichità e le tombe di quegl' Italiani, che dopo i Greci, in diffenelle renti epoche, erano stati nelle scienze,

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