Vocabolario poetico

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Dulau e Company, 1820 - 186 pagine
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 32 - Lume non è, se non vien dal sereno, Che non si turba mai, anzi è tenèbra, Od ombra della carne, o suo veneno. Assai t' è mo aperta la latebra , Che t...
Pagina 149 - Non è fantin che sì subito rua Col volto verso il latte, se si svegli Molto tardato dall...
Pagina 185 - Tu, magnanimo Alfonso, il qual ritogli al furor di fortuna e guidi in porto me peregrino errante, e fra gli scogli e fra l'onde agitato e quasi absorto, queste mie carte in lieta fronte accogli, che quasi in voto a te sacrate i
Pagina 35 - Indi i pagani tanto a spaventarsi, indi i fedeli a pigliar tanto ardire, che quei non facean altro che ritrarsi e partirsi...
Pagina 55 - Quanti si tengon or lassù gran regi, Che qui staranno come porci in brago, Di...
Pagina 137 - Predella, quella parte del freno dove si tiene la mano quando si conduce il cavallo. Così quasi tutti gli spositori. Due soli, derivando questa voce da prcedium, intendono possessione. Il Lombardi, traducendo col Dizionario sgabello o seggio, spiega il verso così : Poi che facesti violenza contro il seggio imperiale.
Pagina 165 - Andare il palafren senza la briglia; E quel va errando intorno alle chiare onde, Che di fresca erba avean piene le sponde. Ecco non lungi un bel cespuglio vede Di spin...
Pagina 4 - Firenze e de' suoi scrittori, più che d'altro, si fa memoria in questo ragionamento, dalla quale e da' - quali hanno, le leggi della lingua che si cerca, e principio e accrescimento e perfezione avuta.
Pagina 102 - Qual è quel toro che si slaccia in quella ch'ha ricevuto già '1 colpo mortale, che gir non sa, ma qua e là saltella; vid'io lo Minotauro far cotale...
Pagina 133 - ... umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno. Ma qui la morta poesì resurga, o sante Muse, poi che vostro sono ; e qui Calliopè alquanto surga, seguitando il mio canto con quel suono di cui le Piche misere sentiro lo colpo tal, che disperar perdono. Dolce color d...

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