Poesie di Angelo Mazza parmigiano ...

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Presso N. Capurro, 1816 - 214 pagine
 

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Pagina 92 - Di lauri in trono d'èr egli sedea, Simile a nume; e fea A lui corona intorno Schiera di duci egregi. Di Macedonia il fiore, Cui per nobil conforto Del gravoso di Marte aspro sudore Di mirti e rose il crin velava Amore. Sembiante a vaga giovinetta sposa...
Pagina 66 - Possa a quest' occhi pascere, Per far, musica dea, di te parole! Di tua possanza i secoli Che già varcare interrogar saprò. Qual non daran memoria, Ch'io poi consegni a l'avvenir tardissimo? Dea, tu reggesti al nascere, Tu il mondo serbi e moderi Che il disordine rio turbar no '1 può. E quando fla sepolta Ne l'ultimo silenzio Natura da le sue ceneri involta, E sole e stelle e oceano Nel caos, confusa mole, arsi cadran ; Tu d...
Pagina 50 - D'Iblad'Imetto i liquidi Soavi odor beesti, Per istillar ne l'animo Di giovine cantore Molli sensi che imparino A sospirar d' amore '/ O ver tu sei del novero Di quelle, aura giuliva, Che sotto il cocchio ondeggiano De l'acidalia diva, Quando le giova scendero Ne...
Pagina 53 - L'aura son io, che suggere Godea le note sante Che di Dio piene uscivano Da quel bel labbro amante. E del signor de' secoli Io le recava al trono : M' apriro il varco e tacquero E le tempeste e il tuono.
Pagina 37 - Tu ancor nome non eri, ed ella in giro, fra le archetipe eterne, eterna idea, per musici intervalli '1 ciel volgea su lo stellante lucido zaffiro. Spinte indietro da lei l'ombre sparirò, ove chiuso l'inerte orbe giacca; le forme intanto, che natura crea, raggiavan tocche dal vital suo spiro.
Pagina 65 - D' opre che ponnp 1' uom sole bear. Videlo il saggio, a cui Da la fabbrile incudine Armonia volse i primi accenti sui : Dono del caso artefice, Perché altero men vada ingegno uman : Ei, che già fisse l'animo Nel concento eternai che gli astri temprano, Mentre il tranquillo oceano De l'infinito spazio Col doppio moto misurando van. O a le marine spume Traesse il cocchio oa l'etere Mirator d'ogni cosa il dio del lume, Lieto s' udia Pittagora Chiudere e aprire armonioso il di.
Pagina 52 - Va' dove solo albergano Amor letizia e pace. Grecia te inviti, e calamo Greco per te si tenti, Amabil aura artefice Di lusinghieri accenti. Deh ! che non torni a nascere...
Pagina 3 - ... vari mondi che gli fan corona. Cetera è l'oceàn, se poggia e arretra, e scogli e spechi, alto mugghiando, introna: cetera è l'aer, che dal foco impetra voce or d'austro or di borea, e in fulmin tuona. E quanto guizza., ormeggia e va su l'ale plaude alla man che lo nutrica e bea: notte ne parla al di che smonta e sale.
Pagina 98 - Ferale imagine di crudeltate; ........ " Quanto fia meglio che uccider mille, Che a noi natura nascer fe' simili , A la face ardere di due pupille ! " Se al tuo grand' animo di palme oggetto Degno fu il mondo , nel mondo pascere Dee il tuo grand' animo pace e diletto . " La bella Taide ti posa allato ; Del ben t...
Pagina 101 - Sul vocal plettro arguto Timoteo i dotti numeri fingea : E già in suo cor credea Passar solingo a la più tarda etate Sopra quanti mai fama ebber da l'arte . Ma poi te vide il giorno Spirar , Vergine Santa , aura di vita, Te di bei modi alma inventrice e Diva , E far invidia e scorno A l...

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