Vocabolario bolognese-italiano, già compilato da Claudio Ermanno Ferrari

Copertina anteriore
Presso gli Editori Mattiuzzi e de' Gregori, 1853 - 709 pagine
 

Pagine selezionate

Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 152 - Portare a cavalluccio vale portare altrui sulle spalle con una gamba di qua e una di là dal collo, in altra consimile maniera, ma su cosa stabile, dirassi meglio A cavalloni. CAVALE*, sm Cavallino. Piccolo cavallo. CAVALE» IN T
Pagina 204 - Chiaro mi fu allor com' ogni dove In cielo è paradiso , e si la grazia Del Sommo ben d
Pagina 312 - Arnese nel quale il verno si tengono le mani per ripararle dal freddo Quando è di panno o di raso dicesi Manichino.
Pagina 183 - Colui che a' luoghi del dazio ferma le robe per le quali dee pagarsi la gabella.
Pagina 236 - Ragazzo che mai non si ferma , e sempre procaccia di far qualche male, che con altri nomi dicono ancora Ternas, Diavlèft.
Pagina 413 - Strumento dentato di legno o di ferro, col quale si sceverano i sassi dalla terra e la paglia dalle biade: così pure quello steccato, che si fa innanzi a' quartieri: e così quel legno, dove i calzolai appiccan le scarpe.
Pagina 160 - Chi fa la casa in piazza, o la fa alta o la fa bassa, dice il proverbio; ch'è quanto a dire, chi pubblica le cose sue, non può dare nell'umore a tutti.
Pagina 475 - Quel bastone sopra il quale si regge e si dimena lo staccio nella madia, quando si fa l
Pagina 396 - Fattore che non ha il ferro in cima, e si fa girare con isferza.
Pagina 413 - Ámese d! legno falto a scala a'piuoli, che si conficca nel muro per traverso sopra la mangiatoia , per gettarvi sopra lo stratne , che si da alie bestie. RASÜR. Rasoio. — Rasur eh

Informazioni bibliografiche