Studi sul «Faust»SE, 2006 - 135 pagine Scritti da Gyňrgy Lukŕcs nel 1940, nel momento piů oscuro della nostra storia, questi "Studi sul Faust" spiccano oggi come una delle migliori introduzioni al capolavoro goethiano e come uno dei saggi del filosofo ungherese che meglio hanno retto l'usura del tempo. Goethe non č soltanto per Lukŕcs il genio che meglio sintetizza il momento piů splendido della letteratura borghese nella sua fase ascendente, nella sua contrapposizione vittoriosa alla visione del mondo della feudalitŕ al tramonto; č anche e soprattutto un poeta al quale lo avvicina un'empatia profonda, che gli consente di superare le angustie di un'interpretazione a tratti ideologica, che pesa su molte delle sue analisi della letteratura contemporanea. Gli "Studi sul Faust" e gli altri saggi sull'etŕ goethiana poi raccolti in "Goethe e il suo tempo" consentono a Lukŕcs di contrapporre alla barbarie del nazismo la voce piů umana, piů illuminata, piů europea in cui si sia mai incarnato il magistero della lingua tedesca. L'applicazione intelligente delle categorie interpretative ricavate dalle opere giovanili di Marx, lungi dall'essere una gabbia ideologica che irrigidisce l'interpretazione, si trasforma in una leva potente, che permette a Lukŕcs di mettere in luce un elemento fondamentale della visione di Goethe: la perfetta convergenza della "magia" di Mefistofele con il "magico" potere del denaro che, nella nascente societŕ del capitalismo industriale, si appropria delle forze essenziali dell'uomo e le sfrutta a proprio vantaggio. |