La Gerusalemme liberata: e L'Aminta

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Firmin Didot et cie., 1876 - 558 pagine
 

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Brani popolari

Pagina 349 - Dch mira (egli cantò) spuntar la rosa Dal verde suo modesta e verginella; Che mezzo aperta ancora, e mezzo ascosa, Quanto si mostra men, tanto è più bella. Ecco poi nudo il sen, già baldanzosa, Dispiega : ecco poi langue, e non par quella; , Quella non par, che desiata avanti Fu da mille donzelle, e mille amanti. Così trapassa, al trapassar d...
Pagina 4 - La sua forma invisibil d' aria cinse , Ed al senso mortai la sottopose : Umane membra, aspetto uman si finse; Ma di celeste maestà il compose. Tra giovane e fanciullo età confine Prese , ed ornò di raggi il biondo crine. Ali bianche vestì , ch' han d'or le cime, Infaticabilmente agili e preste.
Pagina 275 - Misero, di che godi? oh quanto mesti fiano i trionfi ed infelice il vanto! Gli occhi tuoi pagheran (se in vita resti) di quel sangue ogni stilla un mar di pianto.
Pagina 277 - Tremar sentì la man, mentre la fronte, Non conosciuta ancor sciolse e scoprio. La vide e la conobbe; e restò senza E voce e moto. Ahi vista! ahi conoscenza!
Pagina 349 - Vezzosi augelli infra le verdi fronde Temprano a prova lascivette note. Mormora l'aura, e fa le foglie e l'onde Garrir, che variamente ella percote...
Pagina 348 - Stimi- (sì misto il culto è col negletto) sol naturali e gli ornamenti ei siti. Di natura arte par, che per diletto l'imitatrice sua scherzando imiti. L'aura, non ch'altro, è de la maga effetto, l'aura che rende gli alberi fioriti: co' fiori eterni eterno il frutto dura, e mentre spunta l'un, l'altro matura.
Pagina 324 - Nomi, e senza soggetto idoli sono Ciò che pregio, e valore il mondo appella. La fama, che invaghisce a un dolce suono Voi superbi mortali, e par sì bella, È un eco, un sogno, anzi del sogno un'ombra, Ch'ad ogni vento si dilegua e sgombra.
Pagina 1 - Musa tu, che di caduchi allori Non circondi la fronte in Elicona, Ma su nel Cielo infra i beati cori Hai di stelle immortali aurea corona; Tu spira al petto mio celesti ardori, Tu rischiara il mio canto, e tu perdona Se intesso fregi al ver, s'adorno in parte D'altri diletti che de
Pagina 275 - Tre volte il Cavalier la Donna stringe Con le robuste braccia ; ed altrettante Da que' nodi tenaci ella si scinge, Nodi di fier nemico, e non d
Pagina 145 - Fuggì tutta la notte, e tutto il giorno errò senza consiglio e senza guida, non udendo o vedendo altro d'intorno, che le lagrime sue, che le sue strida. Ma...

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