Vetro - Assaggi d'autore gratuitiLonganesi - 30 pagine Venezia, 1569. Mentre la Serenissima Repubblica si sta preparando a un sanguinoso conflitto con l’Impero Ottomano e l’Inquisizione brucia migliaia di libri, l’esplosione dell’Arsenale illumina la notte, ed è violentissima. Intere contrade vengono rase al suolo, lasciando morti e feriti. Tra i soccorritori c’è Andrea Loredan, secondogenito del Doge e avvocato de’ Prigioni, che si destreggia in uno scenario di devastazione e sofferenza destinato a cambiargli la vita. Nel frattempo, un vecchio nuota fra le fiamme che ardono sulla superficie della laguna: ha una missione da compiere in nome di chi ha amato. Riesce a salvarsi, solo per essere subito arrestato dalle milizie veneziane. Dice di essere un mercante turco di tappeti, ma lui e un ragazzo di nome Gabriele vengono gettati nelle Serenissime prigioni. Le accuse sono di inusitata gravità e la bellissima madre di Gabriele implora Andrea di assumere la difesa del figlio. Per difendere i due imputati, il giovane Loredan si trova invischiato in una serie di misteriose morti nel monastero della Celestia e incappa in un oscuro messaggio cifrato: la sua città, la città dei maestri vetrai, la città della libera stampa e della cultura, rischia di cambiare per sempre volto. In un rocambolesco intrigo, che lo conduce fino a Lepanto, nel cuore del conflitto che vede contrapposte le armate navali della Croce e della Mezzaluna, l’avventura di Andrea diventa un’appassionata, epica e travolgente battaglia in nome della libertà. |
Parole e frasi comuni
adue alginocchio All’ospedaletto altramonto Andrea lasciò ardere arsenalotti Augustine auna bambino bracciaper braccio campo San castello Celestia cenere chegli chelo chequel chiesa cielo conun d’acqua d’animo d’olio infiammato d’un dall’acqua daquella daun decorazioni delcapo dell’Arsenale dell’olio deSan Marcos diAndrea dicasa difuoco diun diuomini edal efumando fascia fiamme frammenti di vetro fuoco galea Giuseppe Furno gomena grandinata grida guardare verso l’Arsenale ilcapo ilfuoco Ilmio ilprimo Ilvecchio inmarmo Inpoche Inquel momento insmalto l’acqua l’altra l’aveva l’esplosione l’iscrizione L’ultima l’uomo laguna lasciando scivolare lasuperficie lefiamme legno locanda LONGANESI Loredan Losguardo muranesi muro neaveva nelsestièr nerofumo Nient’altro notte ordinò l’arsenalotto Palazzo Ducale pareva pietra d’Istria pignatta incendiaria pontello preferito prese presea Preseroa reseconto rifarei rimbalzare rio San S’afferrò s’alzarono s’era salta San Francesco San Lorenzo San Marco SanMarco scoppio Serenissima Serenissima Repubblica settantuno soccorritori sorreggendo sottole St.Augustine statoil stava sulcorpo superficie Taddea tempesta extratropicale tetto tornò trasformando inun Unadonna Uncolpo Venezia vent’anni vetrai vetro