Le tragedie, gl'inni sacri e le odi di Alessandro Manzoni: nella forma definitiva e negli abbozzi, con le varianti delle diverse edizioni e con gli scritti illustrativi dell'autore

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U. Hoepli, 1907 - 540 pagine
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 508 - e meditar: di poco esser contento: da la meta mai non torcer gli occhi, conservar la mano pura e la mente: de le umane cose 210 tanto sperimentar, quanto ti basti per non curarle: non ti far mai servo: non far tregua coi vili: il santo Vero mai non tradir: né proferir mai verbo, che plauda al vizio, o la virtù derida.
Pagina 105 - Godi che re non sei; godi che chiusa all'oprar t'è ogni via : loco a gentile, ad innocente opra non v'è: non resta che far torto, o patirlo. Una feroce forza il mondo possiede, e fa nomarsi dritto: la man degli avi insanguinata seminò l'ingiustizia; i padri l'hanno coltivata col sangue; e ornai la terra altra messe non da.
Pagina 78 - Nel suoi che dee la tenera Tua spoglia ricoprir, Altre infelici dormono, Che il duol consunse; orbate Spose dal brando, e vergini Indarno fidanzate; Madri che i nati videro Trafitti impallidir. Te, dalla rea progenie Degli oppressor discesa, Cui fu prodezza...
Pagina cviii - Per chi di stragi si macchiò il mio brando? Per lo straniero. E non ho patria forse Cui sacro sia de' cittadini il sangue? Per te, per te, che cittadini hai prodi, Italia mia, combatterò, se oltraggio Ti moverà la invidia. E il più gentile Terren non sei di quanti scalda il sole? D'ogni bell'arte non sei madre, o Italia? Polve d'eroi non è la polve tua? Agli avi miei tu valer desti e seggio, E tutto quanto ho di più caro alberghi!
Pagina 438 - Use sull'empia terra, Come cavalli in guerra, Correr davanti a Te. Dormi, o Celeste: i popoli Chi nato sia non sanno; Ma il dì verrà che nobile Retaggio tuo saranno; Che in quell'umil riposo, Che nella polve ascoso, Conosceranno il Re. LA PASSIONE tementi dell' ira ventura, Cheti e gravi oggi al tempio moviamo.
Pagina 454 - ... grandi il dolor col suo crudele discernimento estimi. Tu pur, beata, un dì provasti il pianto; né il dì verrà che d'oblianza il copra: anco ogni giorno se ne parla; e tanto secol vi corse sopra. Anco ogni giorno se ne parla e plora in mille parti; d'ogni tuo contento teco la terra si rallegra ancora, come di fresco evento. Tanto d'ogni laudato esser la prima di Dio la Madre ancor quaggiù dovea; tanto piacque al Signor di porre in cima questa fanciulla ebrea. O prole d'Israello, o...
Pagina 172 - Le vie del biasmo e dell'onor, ch'ei puote Correr certo del plauso, e non dar mai Passo ove trovi a malignar l'intento Sguardo del suo nemico ". Un altro campo Correr degg'io ", dove in periglio sono Di riportar, forza è pur dirlo, il brutto Nome d'ingrato, l'insoffribil nome Di traditor. So che de...
Pagina 199 - Dall'ignobile campo a strappar? E i vegliardi che ai casti pensieri Della tomba già schiudon la mente, Ché non tentan la turba furente Con prudenti parole placar?
Pagina 201 - Beata fu mai Gente alcuna per sangue ed oltraggio ? Solo al vinto non toccano i guai; Torna in pianto dell'empio il gioir.
Pagina 442 - E tu, Madre, che immota vedesti Un tal Figlio morir sulla croce, Per noi prega , o regina de' mesti , Che il possiamo in sua gloria veder Che i dolori, onde il secolo atroce Fa de' boni più tristo l' esiglio , Misti al santo patir del tuo Figlio, Ci sian pegno d'eterno goder.

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