Storia d'Italia: continuata da quella del Guicciardini, sino al 1789, Volume 3 |
Sommario
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Parole e frasi comuni
Ajaccio ajuto alcuni ambasciatore andava animi anzi armi avesse benefizj cardinal di Lorena Carlo Emanuele cattolici chiamavano chiesa chiesa gallicana Cipro città colla concilio consentimento Corsica corte Cosimo Cristiani dava decreto deliberazione duca di Guisa duca di Savoja ecclesiastici Emanuele Filiberto Enrico Epernon erano essendo Famagosta favore fece fede figliuolo Filippo forza fossero Francesi Francia frati furono galee Genova Genovesi Gianandrea Doria giorno governo gran duca guerra Guisa inquisizione insin lega legge Lesdighieres libertà luogo maggior magistrati mandato medesimo mente morte Mustafà navi nemico nissun niuna nobili di San nuovo ordine Ottomani padri papa patria pericolo pontefice pontificia popoli potesse poteva prelati principalmente principe di Condè principi protestanti pubblico ragione regno religione repubblica restava riforma romore Saluzzo Sampiero sangue santa santa sede Savojardi scomunica seguitava senato signore simo sinodo soldati Spagna Spagnuoli stava Toscana Turchi ugonotti uomini vano vedeva Venezia Veneziani veniva vescovi voleva zione
Brani popolari
Pagina 148 - ... siti, e conoscere come sorgono i monti, come imboccano le valli, come giacciono i piani , ed intendere la natura de' fiumi e delie paludi , ed in questo porre grandissima cura.
Pagina 427 - Tommaso Campanella da Stilo in Calabria. Costoro usando, o per meglio dire, abusando della libertà nuova di speculare, trascorsero in opinioni empie e pericolose. Non fermerommi a parlare del primo , perciocché avendo insegnato, che...
Pagina 271 - Berne gli diede la spada nel petto , e gli altri , finito eh' ebbero d' ammazzarlo co' pugnali , lo gettarono dalle finestre nel cortile , e subito fu strascinato in una stalla. Nel medesimo palazzo furono ammazzati...
Pagina 284 - Non sono il primo principe che ha preso una sua vasalla, ne saro manco t'ultime ; è gentildonna, edè mia moglie e ha da essere. Non cerco brighe, ma non ne fuggo, se me ne sarà date in casa mia ; perché sono risoluto, quando fo una cosa, e penso a quel che ne puô nascere, e confldo in dio, e nelle mie mani.
Pagina 273 - Tolosa, ed in moltri altri luoghi, ma sopra tutti a Lione si fece strage grandissima degli Ugonotti, non si perdonando né a sesso, né ad età, né a qualità di persone : all' incontro ne' luoghi, ov' erano governatori, o dipendenti de...
Pagina 248 - Mustafa Marcantonio Bragadino fu « condotto in piazza nudo, colle mani e piedi legati, «colla faccia volta alla colonna, dove si castigano i « malfattori ! quivi , standosene Mustafa guardando sì « fiera crueltà , fu vivo scorticato. Rifulse incredibil...
Pagina 396 - Francia per questo attentato un terribile strepito contro i gesuiti talmente che furono , come corruttori della gioventù , perturbatori della quiete pubblica , nemici del re e del regno cacciati , sotto pena del crimenlese , dalla Francia...
Pagina 69 - Che tutti quelli, i quali avevano pieno e libero dominio sopra i castelli e sopra le terre, che possedevano, non dipendenti da altri che dalla sovranità della corona , potessero nella loro giurisdizione esercitare liberamente la religione riformata ; che gli altri feudatarj, che non avevano tal dominio, potessero fare l'istesso nelle loro case, e per le loro famiglie solamente, purché non abitassero nelle città e nelle terre, ma fuori ai loro 'palazzi e castelli ; che in ciascuna provincia sarebbero...
Pagina 274 - ... egli dimandava solamente di non esser violentato nella coscienza , onde adirato il Re agramente lo riprese , chiamandolo più volte temerario, arrabbiato, contumace, traditore, ribello, e figlio di ribello, e lo minacciò di levargli la vita , se nel termine di tre giorni non si faceva cattolico e non dava evidenti segni del pentimento suo. Così ed a lui, ed al Re di Navarra furono poste le guardie , e levati loro i primi servitori, che nell' ora medesima furono tagliati a pezzi, e d' ordine,...
Pagina 169 - Dopo varj indugi ed accidenti di mare, arrivato sulF isola a Pietranegra , con grandissima prestezza ed ottimo ordine mise in terra intorno a dieci mila combattenti tra Spagnuoli ed Italiani , poi se ne tornava nei porti sicuri della Sicilia. Gli sbarcati, partitisi in tre squadroni, due di Spagnuoli, uno d'Italiani, gli uni e gli altri ardentissimi nel voler cimentarsi con gli Ottomani , si mossero inverso la città di Malta; poi quivi ristoratisi s'incamminarono all'incontro del campo nemico.