Ragazzi che amano ragazzi: 1991-2011Feltrinelli Editore - 142 pagine Vent’anni fa questo libro raccontava per la prima volta le storie normalidi adolescenti gay normali. A casa, a scuola, al bar, in parrocchia, in vacanza. Tirandoli fuori da un fasullo, grottesco, irreale “torbido mondo degli omosessuali”. Ma sottraendoli anche al più terribile dei coni d’ombra: quello dell’invisibilità, della cancellazione di ogni identità (agli altri, ma anche a se stessi) e dunque dell’impossibilità di vivere, niente di meno. Questo libro tenero e commovente – tessuto solo con le voci dirette ma intime dei ragazzi che in prima persona raccontano la loro vita quotidiana, spesso fatta di paura, di incertezza, di esclusione – finisce via via, col passare del tempo, per risuonare come un grido. Oltre tremila lettere scritte all’autore dicono che Ragazzi che amano ragazzi ha cambiato la vita di migliaia di persone, non solo omosessuali. Ma come è possibile che ragazzi più giovani di queste pagine affermino che storie di un’Italia di vent’anni fa sono ancora le loro? Significa che il poco o tanto che è cambiato non basta. Con l’implacabilità di uno specchio, Ragazzi che amano ragazzi ci rimanda oggi l’immagine di tutta l’arretratezza e l’incivile crudeltà di questo immobile Paese. L’attualità di questo libro è un manifesto della vergogna italiana. |
Sommario
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Parole e frasi comuni
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