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Tito

Nespasiano

DELLA STORIA

DELLA

GUERRA GIUDAICA

OSSIA

5

DELLA DISTRUZIONE DE' GIUDEI

LIBRO PRIMO.

PROEMIO.

I. POICHÈ

1.

OICHÈ della guerra accesasi tra' Giudei e i Romani, guerra la più famosa non pure dell' età nostra, ma forse di quante s'udirono raccontare insorte tra città e città o tra nazione e nazione, altri, che non si trovano presenti al fatto, ma da poco fondate relazioni e discordi raccolserne le notizie, ne scrivono da ingannati, ed altri che vi furon presenti o per adulare i Romani o

per odio contro i Giudei coprono la verità delle cose, e sono gli scritti loro quando un' accusa, quando una lode, non mai una storia esatta, io Giuseppe figliuol di Mattia, ebreo di stirpe, di nascita gerosolimitano, e di condizion sacerdote, io che ho guerreggiato in persona contro a' Romani, e fui di necessità agli ultimi avvenimenti presente, mi sono proposto, recato nel greco idioma quello, che nel paterno io già scrissi pe' Barbari (1) delle superiori provincie, di farne una storia a pro di coloro, che vivon soggetti all' impero romano.

II. Or, quando s'attaccò questa guerra così, come ho detto, famosa, gli affari domestici de' Romani andavano male, e lo spirito de' Giudei sedizioso ed amante di novità avvennesi allora in tempi assai torbidi, ben però di valore provvisti e di forze; talchè per le orribili turbolenze, che sconvolgevano allora ogni cosa, questi speravano di conquistare, e quelli temevan di perdere l'Oriente. Mercecchè i Giudei lusingavansi, che quanto havvi di nostra gente di là dall' Eufratę correrebbono loro in ajuto; e a' Romani davano assai che fare i Galli vicini e i Celti, che non lasciavangli in pace; senzachè da ogni parte, morto Nerone, bollivan tumulti, e parecchi per tale occasione aspiravano a dominare, e i soldati per isperanza di qualche guadagno bramavano mutazione. Cosa pertanto sconvenevole m'è paruto, che la verità in affari di tal rilievo qua e là discorrere si lasciasse all'incerta, e che mentre i Parti, i Babilonesi, gli Arabi più rimoti, la nostra nazione di là dall' Eufrate, e gli Adiabeni, mercè della mia diligenza, sapevano partitamente, ond' ebbe principio la

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