Il Goffredo: poema eroico, Volume 1

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Antoine, 1778 - 514 pagine
 

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Pagina 298 - Non copre abito vii la nobil luce e quanto è in lei d'altero e di gentile, e fuor la maestà regia traluce per gli atti ancor de l'essercizio umile.
Pagina 68 - Ed oh mia sorte aventurosa a pieno! oh fortunati miei dolci martiri! s'impetrare che, giunto seno a seno, l'anima mia ne la tua bocca io spiri; e venendo tu meco a un tempo meno, in me fuor mandi gli ultimi sospiri.
Pagina 68 - Ella il ripiglia soavemente, e 'n tai detti il consiglia: —Amico, altri pensieri, altri lamenti, per più alta cagione il tempo chiede. Che non pensi a tue colpe? e non rammenti qual Dio prometta ai buoni ampia mercede? Soffri in suo nome, e fian dolci i tormenti, e lieto aspira a la superna sede. Mira '1 ciel com'è bello, e mira il sole ch'a sé par che n'inviti e ne console. Qui il vulgo de' pagani il pianto estolle: piange il fedel, ma in voci assai più basse.
Pagina 4 - Newton , non v'efler cofa alcuna contro la Santa Fede Cattolica, e parimente per Atteftato del Segretario Noftro , niente contro Principi, e buoni coftumi , concediamo Licenza a Cio: Battijìa Recurti Stampatore di Vene-zia , che pofla eflere ftampato, offervando gli ordini in materia di Stampe, e prefentando le folite Copie alle Pubbliche Librerie di Venezia , e di Padova . Dat.
Pagina 110 - Fra sé dicea: Van le percosse vote Talor che la sua destra armata stende; Ma colpo mai del bello ignudo volto Non cade in fallo, e sempre il cor m'è colto.
Pagina 8 - Musa tu, che di caduchi allori Non circondi la fronte in Elicona, Ma su nel Cielo infra i beati cori Hai di stelle immortali aurea corona; Tu spira al petto mio celesti ardori, Tu rischiara il mio canto, e tu perdona Se intesso fregi al ver, s'adorno in parte D'altri diletti che de
Pagina 28 - Vien poi Tancredi, e non è alcun fra tanti (tranne Rinaldo) o feritor maggiore, o più bel di maniere e di sembianti, 0 più eccelso ed intrepido di core.
Pagina 66 - 1 dispone sì ch'egli si disdica e pensier mute. Oh spettacolo grande ove a tenzone sono Amore e magnanima virtute! Ove la morte al vincitor si pone in premio, e '1 mal del vinto è la salute!
Pagina 142 - Hispida e folta la gran barba scende ; E in guisa di voragine profonda S'apre la bocca, d'atro sangue immonda.
Pagina 66 - Altri ce n' apparecchia iniqua forte. Troppo , ahi ben troppo , ella già noi divife : Ma duramente or ne congiunge in morte. Piacemi almen , poichè ' n si ftrane guife Morir pur dei , del rogo efler conforte , Se del letto non fui : duolmi il tuo fato , II mio non già , poich...

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