Crestomazia italiana, cioè scelta di luoghi insigni ... raccolti dagli scritti italiani1850 |
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Crestomazia italiana, cioè scelta di luoghi insigni ... raccolti ..., Volume 1 Giacomo Leopardi Visualizzazione completa - 1850 |
Crestomazia italiana, cioè scelta di luoghi insigni ... raccolti dagli ... Giacomo Leopardi Visualizzazione completa - 1854 |
Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 56 - n una o 'n due brevi e notturne ore trapassa, oscura e fredda, involto avea fin qui la pura parte di me ne l'atre nubi sue.
Pagina 31 - E pur non uscì mai di quello impaccio : Quanto peggio facea , più avea da fare: Aveva sempre in seno e sotto il braccio , Dietro e innanzi di lettere un fastello; E scriveva e stillavasi il cervello...
Pagina 123 - Scherzi appena, Noi diciam che ride il mare. Se giammai tra fior vermigli, Se tra gigli Veste l'alba un aureo velo ; E su rote di zaffiro Move in giro, Noi diciam che ride il cielo.
Pagina 7 - Or delle pecorelle il rozzo mastro si vede alla sua torma aprir la sbarra: poi, quando move lor con suo vincastro, dolce è a notar come a ciascuna garra. Or si vede il villan domar col rastro le dure zolle, or maneggiar la marra; or la contadinella scinta e scalza star con l'oche a filar sotto una balza.
Pagina 32 - Nessun di servitù già mai si dolse né più ne fu nimico di costui; e pure a consumarlo il diavol tolse: sempre il tenne fortuna in forza altrui. Sempre che comandargli il padron volse di non servirlo venne voglia a lui; voleva far da sé, non comandato...
Pagina 56 - De' miei pensieri sbigottiti e stanchi, Mentre Borea ne' dì torbidi e manchi, D'orrido giel l'aere e la terra implica; E la tua verde chioma ombrosa, antica. Come la mia, par...
Pagina 173 - O ne' tofani sia bruna, Nel suo amor me non invesca Questa sciocca ed importuna, Questa sciocca, che sovente Fatta altiera e capricciosa, Riottosa ed insolente, Con furor perfido e ladro, Terra e ciel mette a soqquadro : Ella rompe i ponti e gli argini, E con sue nembose aspergini...
Pagina 11 - Sovra l'asin Silen, di ber sempre avido, con vene grosse nere e di mosto umide, marcido sembra sonnacchioso e gravido: le luci ha di vin rosse enfiate e fumide: l'ardite ninfe l'asinel suo pavido pungon col tirso; e lui con le man tumide a' crin s'appiglia; e mentre si l'aizzano, casca nel collo, ei satiri lo rizzano.
Pagina 30 - ... rari e pellegrini, inaudita ineffabile armonia; costumi alteri e gravi: a voi, divini servi d'amor, palese fo, che queste son le bellezze della donna mia.
Pagina 9 - Rompe la via dove più il bosco è folto Per trar di macchia la bestia crucciosa, Con verde ramo intorno al capo avvolto, Con la chioma arruffata e polverosa, E d'onesto sudor bagnato il volto.