Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli stati di S.M. il re di Sardegna: Obiano-Oyace

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Presso G. Maspero librajo, Cassone Marzorati Vercellotti tipografi, 1845
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 312 - Federigo, essendosi dimenticato in tutto della grande amicizia già per molti anni tenuta con i Pisani, alienandosi , senza occasione , da loro ; il giorno medesimo , con molta solennità e festa, coronò re di Sardegna questo Barisone...
Pagina 311 - Barile e (ìainello (che erano loro zii da canto di madre), Paolo e Paganello loro fratelli (i quali dimoravano in Pisa), mosse a detto giudice subita ed inaspettata guerra. Nella quale, per esser cosa loro, ed acciocché non andassero più avanti le discordie di quell'isola, intervenendovi i Pisani; furono cagione, che senza molto spargimento di sangue, ai dodici di marzo, Barisene fu rimesso nel suo giudicato di Cagliari; e l...
Pagina 318 - ... si volessero accordare insieme, protestare loro la guerra; con questo, che non potessero per l'avvenire chiamarsi né più intitolarsi giudici di nessuna parte della Sardegna. Alla qual cosa essi dovevano molto ben pensare: perocché, se il senato pisano, governato da tanti prudentissimi...
Pagina 314 - Genovesi avevano sbarcato in terra i cavalieri ed i soldati del giudice Barisone; ma che egli, facendone grande istanza da loro, questo non aveva potuto ottenere: dicendo così, che...
Pagina 313 - ... Genovesi, dimolte' genti, per tornarsene nel suo paese; parendogli di già dominare tutta la Sardegna : ed avendo ottenuto dalla republica di Genova otto galere benissimo armate, e tre grandissime navi , si messe in viaggio (1). In questo mezzo, i giudici di Sardegna, intendendo queste cose dai Pisani...
Pagina 312 - Barisene: e furono presenti alla sua incoronazione Enrico Cane e Benedetto Barucci, consoli pisani, e molti altri nobili pisani; i quali apertamente si scusarono con sua maestà , dicendo, che poi non si maravigliasse , se di questo fatto ne nascessero guerre ed odii immortali, perché la città di Pisa non poteva sopportare tale ingiuria, che un suo vassallo e feudatario s'onorasse di titolo regio; e ch'egli, se desiderava la pace di quella città, non doveva ponervi mano. Ma l...
Pagina 320 - Pisa debba lenere sotto custodia sua sino a tanto che sia falla e stabilita la pace, non saranno dai consoli pisani alienati , né concessi in feudo a nessuna persona; ma che ogni anno vi manderanno due cittadini di Pisa a governo e per guardia loro, facendogli solennemente giurare nelle loro mani, che non offenderanno né manco faranno offendere le terre...
Pagina 313 - ... principi, marchesi e baroni di tutta la Germania; vi si trattò di molte cose: doppo le quali l'imperatore, con un bello ed ordinato parlare, espose a quei signori il torto che fatto aveva alla città di Pisa quando diede il regno della Sardegna al giudice Barisone , togliendolo a chi di ragione si aspettava. E perché questa cosa più a lui che a nessuno altro era a cuore; come quello che per altro non gli era stato dato cosi supremo grado, se non perché, contrappcsando le cose ed azioni del...
Pagina 315 - ... furono ringraziati. E venendosi doppo alla nuova confermazione dei detti giudici , si fece con tutte quelle solennità che l'altre volte: ed essi, avendo prestato in mano de' nuovi consoli il solito giuramento, si obligarono dare alla repubblica pisana un donativo di sei mila lire pisane ; e ciascuno anno , per feudo dei loro giudicati , cento lire della medesima moneta, e dodici paja di falconi ; e rinnovare tutte queste cose ogni rolla che si creavano gli altri consoli , o con le proprie persone...
Pagina 316 - Avendo queste cose sentite i Genovesi, armarono, del mese di giugno, nove galere; con le quali navigarono a Cagliari. Nel qual luogo furono ricevuti da Pietro, giudice di detta città; il quale, contro al giuramento fatto davanti ai consoli in Pisa, si era ribellato, ed accordatosi con loro e capitulato di essere amico »• confederato della repubblica di Genova (2).

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