Opere scelte italiane

Copertina anteriore
Silvestri, Giovanni, 1827 - 423 pagine
 

Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 162 - E questo avviene alla toscana lingua, non tanto dall' orìgin sua, quanto dal cangiamento delle cose civili, e dalla sorte della fiorentina repubblica. Poiché nelle repubbliche popolari, come fu la fiorentina, la corte abitava per tutto il popolo, ed in mezzo la plebe medesima si annidava; ove, siccome nel mare i fiumi, sgorgava ogni pubblico affare: di cui non solo gl...
Pagina 144 - Omero, da cui la greca fu con tal arte arricchita. E siccome Omero tolse per massa di favellare le parole intese e praticate in comune per tutta la Grecia, ed aggiunse a quella tanto voci ed espressioni raccolte da ciascun dialetto particolare di Grecia, tra i quali fe...
Pagina 8 - ... venti. Alla qual opra son atte le parole, che portano in seno immagini sensibili ed eccitano in mente nostra i ritratti delle cose singolari, rassomigliando successi veri e modi naturali, perché in tal maniera la mente nostra meno s'accorge della finzione, dando minor luogo all'immagini che rappresentano l'esistenza delle cose contrarie.
Pagina 180 - Dante che dalla dottrina teologica de' tre stati spirituali fusse significata ancora la scienza morale de' tre stati temporali. Poiché, secondo la sua specie e proporzione, la pena o premio che avviene all' uomo dopo morte dalla giustizia di Dio, avviene ancora per qualche parte anche in vita dal proprio vizio o dalla virtù. Onde simile insegnamento si dà dalla filosofia nella vita temporale, che ci porge la teologia nella vita spirituale.
Pagina 20 - ... suoi individui in modo che in essi, come fonte per li suoi rivi, si diffonda e per entro di loro s'asconda, come nel corpo lo spirito. Quando le contemplazioni avranno assunto sembianza corporea, allora troveranno l'entrata nelle menti volgari, potendo incamminarsi per le vie segnate dalle cose sensibili; ed in tal modo le scienze pasceranno dei frutti loro anche i più rozzi cervelli. Con...
Pagina 199 - Tutto effetto di una forza latente, e spirito ascoso di feconda vena, che irriga di soavità i sensi del lettore, mossi e rapiti da cagione a se stesso ignota.
Pagina 167 - Provenzali, sì dalla necessità di aprire il suo sentimento alle lor dame, che sola gli fé' la volgar lingua adoperare, volendo il Petrarca la sua Laura, ed il Boccaccio la figliuola del re di Napoli intenerire; perciò le parole introdotte da Dante, le quali sono le più proprie e più espressive, rimasero abbandonate dall'uso, con danno della nostra lingua e con oscurità di quel poema: nel quale era lecito a Dante, sì per la grandezza del suo ingegno, sì per...
Pagina 132 - Poiché siccome ogni evento tanto naturale quanto civile, da Dio procede ed a Dio si riduce, così la cognizione delle cose nella scienza della divinità si trova impressa e delineata. Quindi tutti i...
Pagina 185 - Dante anche insinua la teologia rivelata , esponendone a suo luogo i misterj ; ma non lascia nella tessitura del tutto, d'infondere, come interno spirito, un sentimento generale , nel quale la rivelata teologia de' Cristiani e la naturale de' filosofi parimente convengono.
Pagina 204 - E questa é la cagione perché i primi imitatori e ritrovatori sono sempre i più naturali, come più vicini al fonte, e congiunti alla realità. Onde chi più legge, meno talora impara, se quel che è scritto non riscontra con quel che nasce sotto i nostri sensi ogni momento.

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