Bellezza e civiltà, o, Delle arti del bello sensibile

Copertina anteriore
F. Le Monnier, 1857 - 404 pagine
 

Sommario

Altre edizioni - Visualizza tutto

Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 203 - Non è più tempo ch'io parli de la mia ostinata fortuna, per non dire de l'ingratitudine del mondo, la quale ha pur voluto aver la vittoria di condurmi a la sepoltura mendico, quando io pensava che quella gloria che, mal grado di chi non vuole, avrà questo secolo da i miei scritti, non fusse per lasciarmi in alcun modo senza guiderdone.
Pagina 203 - Non è più tempo che io parli della mia ostinata fortuna, per non dire dell' ingratitudine del mondo, la quale ha pur voluto aver la vittoria di condurmi alla sepoltura mendico; quando io pensava che quella gloria che, malgrado di chi non vuole, avrà questo secolo da' miei scritti, non fosse per lasciarmi in alcun modo senza guiderdone.
Pagina 84 - ... agli oggetti inanimati (chi lo vieta?) dar vita e favella; congiungere per la scala delle idee religiose il ciel con la terra; sentire in ogni ruscello, in ogni albero l'anima del mondo: nuovi mondi creare che delle spirituali cose alla mente degli uomini rappresentino un'idea, diffondere sopra l'universo un'aura consolatrice che dalla varietà della vita faccia brillare quel riso dell'universo che è l'ordine; quest'è ben più che accoppiare le ninfe saltanti co' satiri, e il cielo e la terra...
Pagina 347 - Alligiiieri è catena di montagne, l'ima sull'altra sorgenti, con ghiacci e verde, nebbia e sereno, ruscelli e torrenti, fiori e foreste, ardue cime e caverne cupamente echeggianti. Da manca a levante, altre case tolgono la vista de...
Pagina 373 - Se tutti si potessero raccogliere e sotto certi capi ordinare i proverbi italiani, i proverbi d'ogni popolo, d'ogni età, colle varianti di voci, d'immaginazioni e di concetti, questo, dopo la Bibbia, sarebbe il libro più gravido di pensieri».
Pagina 92 - ... in un punto; e ove l'ingegno sia potente, se ne compone un tutto più o men grande, più o men prossimo all'intima verità delle cose (nel cui ordine è posta la vera bellezza) secondo che più o meu retto è l'uso che l'uomo fece delle proprie facoltà nella vita.
Pagina 347 - ... colli riscontransi tuttavia macerie e lapidi romane. Da ponente a diritta, i poggi vengono più presso alla casa, e la rallegrano delle lor forme snelle; a ponente è l' orto, il quale avrà allora avuto certamente un più vago disordine che i giardini moderni, e altre piante che i giuggioli ei fichi d
Pagina 347 - ... appaiono come macchie, da vicino ondeggiano come mare fremente per vento, la pianura che lieta per breve spazio si distende come viandante che posa per ripigliare la via, e le vallette rimote che paiono, quasi un angusto sentiero, correre sinuose tra
Pagina 85 - Temer che il poetico linguaggio rimanga, per la sottrazione d'Imene e di Venere, impoverito, è temenza non degna del Monti. Trarre dalla Crusca le viete voci e difformi, sarebbe forse un impoverire la lingua ? Ed escluderne tutte quelle che esprimono nuove idee, sarìa forse arricchirla ? Chi dicesse agli scultori : Cessate una volta d'effigiar Elena e Psiche; scolpite i benefattori, gl' istruttori, i liberatori degli uomini ; recheria forse oltraggio all'essenza ed al fine, alla bellezza e alla...
Pagina 275 - Italia stima composto a troppa maestà; e chi non vorrebbe il Poeta ignudo; e chi non vorrebbe che il gomito gli stesse appoggiato sull'aperto volume. Alle quali cose altri potrebbe rispondere, che all...

Informazioni bibliografiche