Storia della letteratura italiana, Volume 1

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F. Le Monnier, 1896
 

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Pagina 124 - Tuttavia, dopo alquanto tempo, la mia mente, che s'argomentava di sanare, provvide (poichè nè il mio, nè l' altrui consolare valea) ritornare al modo che alcuno sconsolato avea tenuto a consolarsi. E misimi a leggere quello non conosciuto da molti libro di Boezio, nel quale cattivo e discacciato, consolato s
Pagina 242 - O ben creato spirito, che a' rai Di vita eterna la dolcezza senti, Che non gustata non s' intende mai; Grazioso mi fia , se mi contenti Del nome tuo, e della vostra sorte. Oud' ella pronta, e con occhi ridenti; La nostra carità non serra porte A giusta voglia, se non come quella, Che.
Pagina 127 - Appresso a questo sonetto apparve a me una mirabil visione, nella quale vidi cose, che mi fecero proporre di non dir più di questa benedetta, infino a tanto che io non potessi più degnamente trattare di lei.
Pagina 178 - E, se licito m' è, o somm.o Giove che fosti in terra per noi crocifisso, son li giusti occhi tuoi rivolti altrove? O a preparazion, che nell'abisso del tuo consiglio fai, per alcun bene in tutto dell'accorger nostro scisso?
Pagina 124 - ... al modo che alcuno sconsolato avea tenuto a consolarsi. E misimi a leggere quello, non conosciuto da molti, libro di Boezio, nel quale, cattivo e discacciato, consolato s'avea. E udendo ancora, che Tullio...
Pagina 219 - Ond' io sovente arrosso e disfavillo. In veste di pastor lupi rapaci Si veggion di quassù per tutti i paschi : O difesa di Dio, perchè pur giaci ! Del sangue nostro Caorsini e Guaschi S...
Pagina 198 - Per queste tre donne si possono intendere le tre sette della vita attiva, cioè gli Epicurei, gli Stoici e li Peripatetici, che vanno al monimento, cioè al mondo presente, eh...
Pagina 124 - E sì come essere suole che l'uomo va cercando argento e fuori de la 'ntenzione truova oro, lo quale occulta cagione presenta, non forse sanza divino imperio ; io, che cercava di consolarme, trovai non solamente a le mie lagrime rimedio, ma vocabuli d'autori e di scienze e di libri...
Pagina 148 - Poichè fu piacere de' cittadini della bellissima e famosissima figlia di Roma, Fiorenza, di gettarmi fuori del suo dolcissimo seno (nel quale nato e nudrito fui fino al colmo della mia vita, e nel quale, con buona pace di quella, desidero con tutto il cuore di riposare...
Pagina 124 - E avvegnachè duro mi fosse prima entrare nella loro sentenza, finalmente v' entrai tant' entro , quanto l' arte di Gramatica ch'io avea e un poco di mio ingegno potea fare; per lo quale ingegno molte cose, quasi come sognando già vedea; siccome nella Vita Nuova si può vedere.

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