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STORIA

DELLA

LEGISLAZIONE ITALIANA

DI

FEDERIGO SCLOPIS

VOLUME SECONDO

PROGRESSI

Nuova edizione riveduta ed accresciuta dall'Autore

TORINO

UNIONE TIPOGRAFICO-EDITRICE

1863.

Diritti di riproduzione e traduzione riservati.

AVVERTIMENTO

1853

1863

0,2

premesso al secondo volume pubblicato nel 1844.

Nel pubblicare questa seconda parte della Storia della Legislazione italiana, seguendo l'ordine che mi sono proposto nella Prefazione al primo volume, debbo far noto al lettore che per non rendere la mia narrazione troppo arida mi sono deliberato di spartire in due epoche, anzichè raccogliere in un sol periodo, la serie dei progressi della Legislazione. La prima epoca che si contiene in questo volume, comprende il giro di tre secoli, cioè il XIII, il XIV ed il xv, e rappresenta l'età eroica, per così dire, della gente italiana. Quella che verrà dopo, abbraccierà i secoli XVI, XVII e xvIII, e sarà testimonianza di depressioni di forze, e di sollevamenti d'opinioni. Ma per quanto abbia creduto di svolgere il mio suggetto, non ho però inteso di entrare in minuti par

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ticolari e di esporre distintamente le leggi tutte che governarono i varii popoli della penisola. Segnare i principali caratteri degli ordinamenti civili; indicare il legame comune che stringeva il fascio di minuti e svariati statuti; aprire le vedute generali del moto impresso alla società dalle vicende dei tempi: tali furono le mie intenzioni nel dettare questa istoria che dee servire piuttosto ad eccitare che non a saziare il desiderio di coteste dottrine di pubblico reggimento. E se, come ne ho lusinga, non ho fallito intieramente al mio scopo, io mi terrò fortunato d'aver servito ad avviare la gioventù studiosa per un sentiero che la condurrà ad una meta a sé gloriosa, utile agli altri. Ai giovani, io già diceva altra volta, è raccomandato il nostro avvenire. Nè l'inerte contemplazione di glorie avite, nè l'impaziente sollecitudine di glorie future bastano a rendere fruttiferi in un popolo i semi di virtù in lui posti dalla Provvidenza, e a maturare i destini cui. quella li abbia chiamati, Un lavoro lento e continuato di studii profondi, un esercizio non interrotto di virtù sociali, un'incessante considerazione dell'indole propria che ci faccia discernere il bene positivo possibile a conseguirsi, e ci divezzi da chimerici desiderii e da fallaci speranze: tali sono i mezzi coi quali i nobili e forti ingegni si preparano alle grandi e generose imprese. La Storia ci disvela i segreti fondamenti delle costituzioni dei popoli. Non ben

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