Opere volgari di Giovanni Boccaccio: cor, su i testi a penna, Volumi 5-6Per il Magheri, 1828 |
Sommario
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Parole e frasi comuni
acciocchè adunque alcuna alquanto altra altrui amante amore animo Ansaldo anzi appresso assai Atalanta avea avendo avesse bellezza Boccaccio cagione caro casa certo chè ciascuno colei colle colui conoscere costei costumi cotale credo cuore dendo desiderio dicendo diletto dimora dire disio doglia dolente dolermi dolore domandò donna essendo fatica fece femmine festa Fiammetta figliuola forza fuggire gentili Ghino Ghino di Tacco Giocasta giovane GIOVANNI BOCCACCIO Gisippo grandissima Griselda Gualtieri Iddii ingannata lagrime lascia lieta lungo luogo maraviglia marito meco medesi medesima mente messer Torello Minuccio misera Mitridanes moglie morte mostrare Moutier Natan niuna novella nuova occhi Oimè oltre onore Panfilo pare parole pensieri perciocchè perocchè piacere pietoso poco possa potere presa priego primieramente pure quan quivi riguardare rispose Saladino savia sentendo sieno Sofronia speranza stra strigne Tito tornata tosto udito uomini uomo vedere veggendo venire viso volere volte
Brani popolari
Pagina 61 - ... il cognoscimento della sua infima condizione, il quale niuna speranza appena le lasciava pigliare di lieto fine; ma non per tanto da amare il re indietro si voleva tirare, e per paura di maggior noia a manifestar non l'ardiva. Il re di questa cosa non s'era accorto, né si curava: di che ella, oltre a quello che si potesse estimare, portava intollerabil dolore.
Pagina 140 - Sennon che anche nelle povere case piovono dal cielo de' divini spiriti, come nelle reali di quegli che sarien più degni di guardar porci, che d'avere sopra uomini signoria. Chi avrebbe, altri che Griselda, potuto col viso non solamente asciutto, ma lieto, sofferire le rigide e mai più non udite pruove da Gualtier fatte?
Pagina 185 - Vedere adunque dovevi amore essere una passione accecatrice dell'animo, disviatrice dello 'ngegno, ingrossatrice, anzi privatrice, della memoria, dissipatrice delle terrene facultà, guastatrice delle forze del corpo, nemica della giovanezza e della vecchiezza; morte, genitrice de
Pagina 146 - Appresso assai ben si può cognoscere queste cose non nella chiesa, delle cui cose e con animi e con vocaboli onestissimi si convien dire, quantunque nelle sue istorie d'altramenti fatte che le scritte da me si truovino assai; né ancora nelle scuole de...
Pagina 147 - Ninna corrotta mente intese mai sanamente parola; e cosi come le oneste a quella non giovano, cosi quelle che tanto oneste non sono la ben disposta non posson contaminare, se non come il loto " i solari raggi o le terrene brutture le bellezze del cielo.
Pagina 28 - Mitridanes , ancora che in reverenzia come padre 1' avesse, pur lo domandò chi el fosse . Al quale Natan rispose : io sono un picciol servidor di Natan, il quale dalla mia fanciullezza con lui mi sono invecchiato , né mai ad altro , che tu mi vegghi , mi trasse: per che, come che ogni altro uomo molto di lui si lodi , io me ne posso poco lodare io...
Pagina 75 - L'oneste cose s'appartengono a' più maturi: io non posso volere se non quello che amor vuole. La bellezza di costei merita d'essere amata da ciascheduno ; e se io l'amo che giovane sono, chi me ne potrà meritamente...
Pagina 18 - Siena cacciato e nimico de' conti di santa Fiore , ribellò Radicofani alla chiesa di Roma , e in quel dimorando , chiunque per le circustanti parti passava rubar faceva a
Pagina 146 - E se forse pure alcuna particella é in quelle, alcuna paroletta più liberale, che forse a spigolistra donna non si conviene, le quali più le parole pesano, che...
Pagina 163 - E, mentre che io in cotal guisa e già quasi da ogni speranza abbandonato, tutto delle mie lagrime molle mi stava, ed ecco di verso quella parte, dalla quale nella misera valle il sole si levava, venire verso me con lento passo un uomo senza alcuna compagnia; il quale, per quello ch'io poi più da presso discernessi, era di statura grande e di pelle e di pelo bruno, benché in parte bianco divenuto fosse per gli anni, de...