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Battra; suoi ferini abitatori accennati, 282.

Beatrice duchessa di Milano, lodata, 201.

Beccadello (Cesare) finto pazzo dal Bi

biena; curiosa novelluccia, 157.

Becco di bella razza comparato a San Paolo, 126.

Belle cose diverse, naturali e artificiali descritte, 290.

Belle donne più caste che le brutte, e perchè, 292.

Bellezza è nome generico; e a quali cose ella si convenga, 285, 286.Che cosa sia, 290 e seg. E cosa buona, ivi. L'amor vero di essa è buonissimo, ivi. (Vedi Dio.) Perchè chiamata sacra dal Bembo, ivi, 292.-Rare volte senza bontà, 290. Suoi effetti, 292. Qual sia la vera, 294, e quale la falsa, ivi. (Vedi Generare.) In due modi si può desiderare, 285. Bellezza angelica, 300. Bellezza astratta da' corpi si dee amare, 299.

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Bellezza biasimata dal signor Morello, 289. (Vedi Morello.) Bellezza divina, e suoi effetti, 292.

Cagione d'immensa gioia, 301. - Nascosta agli occhi profani, 302. Bellezza e utilità. (Vedi Utilità e Bellezza.)-Bellezza grave ed austera spaventa per lo più gli amanti; alcuni però ne invita, 225. -Bellezza invisibile si contempla cogli occhi della mente, 300. E così pure l'assente, ivi. Bellezza preBellezza sopra tutto

sente, 298.

desiderata dalle donne, 223. — Le
fa superbe, 224.
Necessaria alla
Donna di Palazzo, 173.
È di
diverse sorte, 177. — Bellezza uma-
na, che consiste principalmente
ne' volti, che cosa sia, 285. — Si
conosce meglio dagl'intendenti di
pittura, 68.

Bellicosi i popoli perchè esser debbano, 263.

Belvedere; strada in Roma, da chi fabbricata, 271.

Bembo (Pietro) propone il VI giuoco; da chi dovrebbe voler l'amante che nascesse piuttosto lo sdegno della persona amata, da sè, o da essa, 19.

Tassato di

Motteggiato destramente dal l'autore, 60.- Non voleva amicizia intrinseca con alcuno, e perchè, 103, 104.-Secretario di Papa Leone X, 241. - Teme d'essere stimato vecchio, 284.. disobedienza, e da chi, ivi. ragionamento intorno a varie specie di amore, 285. (Vedi Platone.) Sua orazione allo Spirito Santo, 302 e seg.

-

Suo

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Bontà; per lo più non va scompagnata dalla bellezza, 290.

Borgogna. (Vedi Cavalieri.)

Boristene, fiume che divide la Polonia

dalla Moscovia, 129.

Borso, duca. (Vedi Cortegiani.)
Botton da Cesena; due volte, ma con
diverse parole, allo stesso proposito
motteggiato, 148.
Bracciesca licenza, 164.
Bravure non convengono al Cortegia-
no, 26.

Bresciano; qual sorta d'istrumento mu-
sicale lodasse, e perchè, 128.
Bruttezza che cosa sia, 290.
Bucefalia, città dell'India, edificata da
Alessandro Magno, 271.

Bucentoro, navilio unico in Venezia, 128.

Buffoni; benchè stian nelle corti, non

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Caccia, conviene a' gran signori e ai
buoni Cortegiani, 31.
Cacciatori; lor costume, 161.
Cacco, biasimato, 271.

Caglio, vocabolo spagnuolo, che cosa significhi, 134.

Caldo, più perfetto del freddo, 183. Calfurnio; faceta interpretazione di tal nome, 135.

Calidità del maschio, e suoi effetti, 183. Callistene, buon filosofo, ma cattivo Cortegiano, 282. Quanto danno da ciò a lui e ad Alessandro Magno risultasse, ivi.

Calmeta (Vincenzo), 70. avvertenza, 72.

-

Sua bella

Calvizio, in lode di esso fu scritto un libro, 91.

Camma, suo maraviglioso amore verso il marito, novella, 190 e seg. Campanile in Padova che diede la commodità al siciliano Ponzio scolare di far la burla de' capponi, 158. (Vedi Capponi e Ponzio.) Canossa (da) conte Lodovico, eletto per formare il perfetto Cortegiano, 20 e seg. Facetissimo, 119. faceta risposta, 148.- Eloquentissimo, 165. Della costui famiglia fu la contessa Matilda, 198.— Vescovo di Bajous, 241.

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Sua

Cantare; perchè cantino di notte i fanciulli, 90.

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giato, 148.

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alla opera Capitano motteg

Capitolio vuol che si dica, e non Cam-
pidoglio, il Castiglione, 47.
Capitolio, tradito da Tarpea, 196.
Cappellano. (Vedi Messa.)
Capponi rubati astutamente da certo

Ponzio scolare siciliano in Padova
ad un contadino, 158. (Vedi Cam-
panile e Ponzio.)

Cappuzzo, proprio de' Fiorentini, 102. Capua saccheggiata da' Francesi, 211. Capuana gentildonna, castissima; sua

maravigliosa costanza in morire per conservarsi intatta, 212.

Cara (Marchetto) eccellente cantore, 50. Cardinal di Pavia motteggiato, 142, 143, 148.

Cardinale giovane, sua usanza singolare, 84. Cardinali, perchè non nominati nelle preghiere della Chiesa il venerdi santo, 135. Altro motto contro i medesimi. 142.- Altro di Raffaello d'Urbino, 145, 146. Carestia di ciò di che avrebbero più bi

sogno, patiscono i principi, 245. Carillo (Alonso), sua acuta e mordace risposta alla signora Boadilla, che

avea motteggiato, 145, 161. — Altra faceta alla regina, 147.-Villanamente morde la suddetta signora Boadilla, 161.

Carlo principe di Spagna, lodato, 273. Carlo re di Francia, lodato, 199. (Vedi

Parmegiana.)

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Castità necessaria tanto nelle donne, quanto negli uomini, per la certezza de' figlioli, 202.

Catilina; sua congiura scoperta da una donnicciuola, 196. (Vedi Cicerone, e Donnicciuola.)

Catone ironicamente faceto, 143.— Sua curiosa domanda, 146. Catoniana severità, 205.

Catri; monte di Catri, 305.

Cattivi non possono essere amici, 104. Cavalcatori non buoni, di qual vazione, 127.

Cavaliere; officio suo è difender la verità, 204.

Cavalieri del Gartier, sotto 'l nome di San Giorgio, nella casa d'Inghilterra, 170.

Cavalieri del Toison d'oro, nella casa di Borgogna, 170.

Cavalieri di San Michele, nella casa di Francia, 170.

Cavallereschi esercizii ben praticati da

alcune gentildonne, 176.

Cavalli, come debbansi disciplinare, 255.
Cavallo; volteggiare a cavallo conviene
al Cortegiano, 32.
Cavallo che fuggiva dall'arme quanto

dovesse stimarsi; facezia acuta, 134. Caucaso monte; suoi efferati abitatori, 282.

Causa; dee esser maggior del suo effetto, 277.

Causidiche eloquenti furono alcune donne, 181.

Causidici; loro arte e sottilità son la ruina delle leggi e de'giudicii, 267. Caute più degli uomini perchè soglian esser le donne, 180.

Cauto e prudente debb'esser il Corte

giano, 80, 115, 116.

Centro; punto di esso difficile a ritro

varsi nel circolo, 274. Cerere, lodata, 194.

Cervi si prepongono un capo; non sempre però lo stesso, 256. Cervia; Vescovo di Cervia deluso dal papa, 150.

Chie donne, o vogliam dire di Chio, liberano la patria, 197. Altra

lor prodezza in Leuconia, ivi.
Chii vinti dagli Eritrei, ajutati dalle
lor donne a diminuire la vergogna
della resa, 197.

Chio assediato. (Vedi Filippo.)
Chirone insegna musica ad:Achille, 63.
Cianciatori, biasimati, 92.

Cibi stomacosi e schifi mangiati imprudentemente, che effetto facciano risapendosi, 253.

Cicerone; imitato nel proemio dell'Oratore dal Castiglione in quello del suo Cortegiano, 7 e seg. Altrove pure imitato, come a 119, 122, 132, 145, 151, 168 e seg., 240.- Sua dottrina intorno all'imitazione, 50. Il Castiglione piglia da Cicerone varie avvertenze circa le facezie, 118. 119. Cicerone molto si lauda per avere disvelata la congiura di Catilina; la quale scoperta però ebbe origine da una donnicciuola, 196. Cicuta; veneno temperato con eicuta a qual fine publicamente si conservasse in Massilia, 189.

Cicco. (Vedi Giuocatore.) - Cieco d'un occhio; facezia insolente intorno ad esso, 132.

Cimone tassato di bevitore, 247. Cipro, già congiunta alla Soria, 313. Circe; bella argomentazione tolta dalla favola di Circe, intorno alla grandezza vera de' principi, 269. Circolo. (Vedi Centro.) Cirignola; sua giornata accennata, 143. i Persiani, 197. . Ma surompe bito è rotto da essi, per opera delle loro donne, ivi.

Ciro

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Città; si assegna da Platone nella sua Republica alle donne da custodirsi, 178. Buono stato di essa qual sia, 275. — Come vada in ruina, ivi. - Città già floride, ora distrut

te, o cadute dall'antico onore, 314. Civita Vecchia di che abbondi, 271. Clearco, tiranno di Ponto, a che fosse indotto dal timore, 261. Cleopatra, lodata, 202. Cognizioni diverse necessarie alla Donna di Palazzo, 177.

Collera eccessiva cagiona il riso, 150. Colombo impiccato; facezia, 144. Colonna (Marco Antonio) lodato, 137. Colonna (Vittoria) Marchesa di Pescara, lodata, 1.

Colossi di stoppa e di strazzi comparati ai cattivi principi, 246. (Vedi principi.)

Colpa primiera perchè si chiami dalla
Chiesa felice, 185.
Comandare, esser comandati per es-
ser governati, dice l'Autore, 269.

Comandare chi sa, è sempre obedito, 262.- Comandare a'virtuosi come si debba, 258, 259. -Come comandi l'anima al corpo, ivi. La ragione all'appetito, ivi. Comandi de' principi, 97. Combattimenti privati, o sieno duelli, 30.

Comici, esprimono l'imagine della vita umana, 73.

Comedia di certo M. Antonio motteggiata, !49.

Comparazioni facete quali esser debbano, 139.

Compiacere si deve al principe, 91.
È necessario all'amante, 228.
Complession temperata è quella della
donna, 184.

Commune lingua qual fosse presso i
Greci, per sentenza del Castiglione,
47.
Communicare le sue passioni è uno
sfogo di
esse, 236.
Communità delle mogli introdotta da
Platone nella sua republica, toccata
per ischerzo, 266. (Vedi Platone, e
Mogli.)

Concordia ed amore regnavano nella corte d'Urbino, 11.

Confessione; novelletta d'uno che si lodava nel confessarsi, 135. Confessor di Monache: avventura lante, 134. Conoscere in tre modi può l'anima no

ga

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8. Maestra nelle lingue, 49. Consuetudini male quanto importi al principe tener lontane dai sudditi, 269.

Contadinella di Gazuolo in Mantovana; suo estremo amore verso la castità, 212.

Conte di Pianella, 139.

Contemplativa vita è più propria dei principi; è in essi divisa in due parti; è il fine dell' attiva, 262. Contemplazione, e sua forza, 300. Continenza, perchè si chiami virtù imperfetta, 253, 254. Comparata

ad un capitano che si mette a pericolo d'esser vinto, benchè vinca, ivi. Perchè tanto si ricerchi nelle donne, 160. Frequente e mirabile in esse, 210, 211. Continenza maravigliosa di donna giovane, 207, 208, 210. Contrafare come si debba, 125. Convenevolezza dee servarsi dal Cortegiano, 83.

Conversare; chi ha a conversare, dee guidarsi col giudicio proprio, 92.— Conversare cogli eguali come debba il Cortegiano, 105. Coraggiosi dove spesso più si conoscano, 26.

Corinna poetessa eccellente, 194.

Cornelia figliuola di Scipione, lodata, 187.

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giano, 243 e seg. (e in molti altri luoghi.)-E buona riguardo al fine, ivi. Qual sia questo fine, ivi. E arte nuova, 314.

Cortegiano, opera del Castiglione; occasione che mosse l'Autore a scriverla, 1. (Vedi Castiglione.) Cortegiano è nome onorevolissimo, 281. -Cortegiano qual debba essere, 113 e seg. Dee fare tutto ciò che gli altri fanno con maniere lodevoli,3%. Dee parlare e scriver bene, 42.— Debb' essere uomo da bene e intero, 55. Come debba adoperar la musica, 64. --Dee saper disegnare, e aver cognizion di pittura, ivi. — Come debba portarsi co' signori, 95. Come nelle conversazioni, 116. Suo vero officio qual sia, 279, È buono non per sè, ma lo suo fine, 243 e seg. - Cortegiano tanto perfetto com'è for mato in quest' opera, non può ritrovarsi, 5, 315. Varietà di giudizii intorno alle qualità che costi. tuiscono il perfetto Cortegiano, 316. Cortegiani adulatori, e corruttori dei

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280.

per

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Cote che non taglia, e pur fa acuto il

ferro, comparata al Cortegiano che ammaestra il suo principe, 279. Credere; mostrar di creder fatta una

cosa che dovea farsi, fa ridere, 149. Credula non debb'esser la donna, 220. Credulità de' principi più dannosa che

l'incredulità, 275.

Crivello (Biagino); sua facezia, 149. Crotone. (Vedi Fanciulle e Zeusi.) Crudeltà orribile d'un giovane romano, 213.

Curie trenta in Roma nominate da Romolo co' nomi delle donne Sabine, 196.

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