Biblioteca di Fozio, patriarca di Costantinopoli, Volume 1G. Silvestri, 1836 |
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Biblioteca di Fozio, patriarca di Costantinopoli, Volume 1 Saint Photius I (Patriarch of Constantinople) Visualizzazione completa - 1836 |
Biblioteca di Fozio, patriarca di Costantinopoli, Volume 2 Photius,Saint Photius I (Patriarch of Constantinople) Visualizzazione completa - 1836 |
Parole e frasi comuni
abitanti abitare accaduto adunque Agatarchide ajuto alcun Alessandro allora altre Amiti ammazzò andò Antigono Antipatro Ariarate Aristobolo Artaserse assai Astiage avea avendo avesse avuto battaglia Biblioteca Bitinia caccia Cambise Cappadocia certo ch'egli chè chiamato Ciro città Clearco combattendo Compagnoni costui Ctesia d'essere dice diede divina donne ebbe Eraclea Eracliesi erano Erode Erodoto esercito essendo Etiopia Eumene Evagora fece figlio figliuolo filosofia fiume forza Fozio fratello furono giorno Giudei governo gran Greci guerra imperadore imperciocchè incominciò indi insieme intanto Ircano Isidoro l'imperio libri Lisimaco Lucullo luogo Macedoni madre mandò maniera mare medesimo Megabise mente mila uomini Mitridate moglie mori morte navi nemici Nicomede nome opera padre paese parla perciocchè Perdicca Persiani pontefice popolo poscia potè preso presso Proclo pure racconta ragione regno riferisce ritornò Romani satrapo Seleuco Serse Silla storia tratto trovò trucidare truppe ucciso uomo veduto venne virtù vivere Zenone
Brani popolari
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Pagina iii - Compagnoni ebbersi benivogliente essi devoto siccome ai dì tramontati. — A te me ne appello, virtuoso Luosi, che dal seggio della suprema magistratura dell' italico regno a sì modesta condizione scendesti , che se non era l'universal reverenza, col volgo poco meno che confuso ti saresti veramente trovato. Non mi dicesti tu in Compagnoni avere scorto un amico assai più caldo nel la bassa fortuna, di quello che nell'alta paruto egli ti fosse?
Pagina i - ... succedere i più nobili studi che cultor delle lettere sceglier potesse : que' della filosofia e della morale. Qui piacciati, amico, di gettar meco uno sguardo sulla lunga ed onorata carriera che Giuseppe Compagnoni ha percorsa. Le Veglie del Tasso, che tennersi dapprima in conto...
Pagina iv - ... della vita. Tu già indovini forse , o Luigi , il mio divisamente. Compagnoni, poco prima di morire, il mio nome scrivea ad oggetto di donarmi il volume in cui si contiene la Biblioteca di Fozio , non che il manoscritto della traduzione che fatta n'aveva; lavoro importante e affatto nuovo per...
Pagina iv - ... di desiderio e di lode. A te debbo d'esser felice, perciocché tu fosti quello, che la mia dolce Compagna, la figlia d'altro de' tuoi virtuosi amici, a me proponesti in isposa (1) : i miei bambini s'avvezzarono a benedire il tuo nome insieme con quello degli avi. Come persuadermi che cessò in que' tuoi occhi, spiranti bencvoglicnza, facoltà d'affissar in me dolcissimi sguardi?
Pagina i - ... della filosofia e della morale. Qui piacciati, amico, di gettar meco uno sguardo sulla lunga ed onorata carriera che Giuseppe Compagnoni ha percorsa. Le Veglie del Tasso, che tennersi dapprima in conto di scritto originale recentemente scoperto del sommo Poeta ( tanto è vera e sentita là entro l'espressione d'un amore infelice) collocavano poco meno che adolescente Compagnoni in seggio luminoso; perocchè Inglesi, Francesi , Tedeschi , quelle Veglie in lor lingua tradotte , non dubitarono di...
Pagina 283 - Chè non gli schiavi soli , ma gran numero d' uomini liberi , al'flitti dalla miseria , traevansi a commettere ogni genere di rapine e di delitti, e qualunque incontrassero , libero o schiavo , onde non. aver testimonio delle scelleratezze loro, senza ritegno trucidavano. Perciò quanti abitavano nelle città appena potevano far conto delle cose situate entro le mura, e quelle ch'erano fuori d'esse guardavano come fatte bottino di violenza, nè pii tutelate dalle leggi.
Pagina 263 - Salvia, vioti i nemici, ricuperò il suo campo, ed ottenuta una vittoria nobilissima, ebbe assai grosso bottino. Degl'Italici e de' Siculi non morirono nel combattimento che circa seicento persone ; cosa che fu dovuta alla clemenza dell' ordine dato da Salvia , e si fecero quattromila prigioni.
Pagina 262 - Titinio , venuto a battaglia , perchè i disertori e per la moltitudine della gente, e per la difficoltà de' luoghi aveano gran vantaggio , si diede alla fuga insieme co' suoi , de' quali molti rimasero morti , e gli altri , per andar salvi fuggendo , gettarono le armi.
Pagina 250 - ... saccheggiamenti e tanti delitti. Tanto più poi che la maggior parte di que' padroni erano cavalieri romani, e giudici dei delitti che apponevansi ai governatori delle province : sicchè tenevano questi in altissima soggezione.