Manuale della letteratura italiana, Volume 4G. Barbèra, 1864 |
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... cagione di doverlo desiderare . Perciocchè Bergamo , Brescia , Salò ed altre terre che poco innanzi si eran sottratte a Venezia , sedotte allora dalle arti della veneta aristocrazia , o persuase che Bo- naparte , trattenuto in Germania ...
... cagione di doverlo desiderare . Perciocchè Bergamo , Brescia , Salò ed altre terre che poco innanzi si eran sottratte a Venezia , sedotte allora dalle arti della veneta aristocrazia , o persuase che Bo- naparte , trattenuto in Germania ...
Pagina 15
... cagione d'esser contente ; e strinsero colla Russia un'alleanza che denominarono santa . Il Gran Capitano fu quindi soverchiato dal numero dei nemici ; benchè , per confessione di tutti , il suo genio militare in quell ' ultima campagna ...
... cagione d'esser contente ; e strinsero colla Russia un'alleanza che denominarono santa . Il Gran Capitano fu quindi soverchiato dal numero dei nemici ; benchè , per confessione di tutti , il suo genio militare in quell ' ultima campagna ...
Pagina 17
... cagione delle feste e distra- zioni continue , parte per le discordie che non tardarono . a sorgere , erano ancora indecise le principali quistioni , quando il giorno 6 marzo 1815 giunse colà la notizia che Napoleone aveva abbandonata l ...
... cagione delle feste e distra- zioni continue , parte per le discordie che non tardarono . a sorgere , erano ancora indecise le principali quistioni , quando il giorno 6 marzo 1815 giunse colà la notizia che Napoleone aveva abbandonata l ...
Pagina 21
... cagione , fuorchè un'eccessiva timidità congiunta con un torrente di fantasia , la quale in lui soverchio le altre parti della mente e dominò la vita . E parendo- gli fuor d'ogni dubbio che Vincenzo Monti sempre amò e desiderò che il ...
... cagione , fuorchè un'eccessiva timidità congiunta con un torrente di fantasia , la quale in lui soverchio le altre parti della mente e dominò la vita . E parendo- gli fuor d'ogni dubbio che Vincenzo Monti sempre amò e desiderò che il ...
Pagina 23
... cagione di più generale è più profondo dolore , che non sia mancato chi volesse e potesse essere duro giu- dice a un uomo sì buono , ciò che il Giordani credette forse impossibile ; nè chi godesse di mettere in mostra tutte le ...
... cagione di più generale è più profondo dolore , che non sia mancato chi volesse e potesse essere duro giu- dice a un uomo sì buono , ciò che il Giordani credette forse impossibile ; nè chi godesse di mettere in mostra tutte le ...
Sommario
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Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 125 - Per lo vóto seren brillare il mondo. E poi che gli occhi a quelle luci appunto, Ch'a lor sembrano un punto, E sono immense...
Pagina 122 - Sonavan le quiete Stanze, e le vie dintorno, Al tuo perpetuo canto, Allor che all'opre femminili intenta Sedevi, assai contenta Di quel vago avvenir che in mente avevi. Era il maggio odoroso: e tu solevi Così menare il giorno.
Pagina 122 - Io gli studi leggiadri Talor lasciando e le sudate carte, Ove il tempo mio primo E di me si spendea la miglior parte, D'in su i veroni del paterno ostello Porgea gli orecchi al suon della tua voce, Ed alla man veloce Che percorrea la faticosa tela.
Pagina 345 - ... è dato) per le parti quasi tutte, alle quali questa lingua si stende, peregrino, quasi mendicando sono andato, mostrando contro a mia voglia la piaga della fortuna che suole ingiustamente al piagato molte volte essere imputata. Veramente io sono stato legno...
Pagina 112 - Gli scrittori grandi, incapaci, per natura o per abito, di molti piaceri umani; privi di altri molti per volontà; non di rado negletti nel consorzio degli uomini, se non forse dai pochi che seguono i medesimi studi; hanno per destino di condurre una vita simile alla morte, e vivere, se pur l'ottengono, dopo sepolti.
Pagina 123 - Tu pria che l'erbe inaridisse il verno, Da chiuso morbo combattuta e vinta, Perivi, o tenerella. E non vedevi II fior degli anni tuoi; Non ti molceva il core La dolce lode or delle negre chiome, Or degli sguardi innamorati e schivi; Né teco le compagne ai dì festivi Ragionavan d'amore.
Pagina 71 - Ghibellin fuggiasco, e tu i cari parenti e l'idioma desti a quel dolce di Calliope labbro che Amore in Grecia nudo e nudo in Roma d'un velo candidissimo adornando, rendea nel grembo a Venere Celeste...
Pagina 118 - O patria mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi.
Pagina 122 - Quando sovvienimi di cotanta speme, Un affetto mi preme Acerbo e sconsolato, E tornami a doler di mia sventura. 0 natura, o natura, Perché non rendi poi Quel che prometti allor? perché di tanto Inganni i figli tuoi?
Pagina 116 - Viviamo, Porfirio mio, e confortiamoci insieme: non ricusiamo di portare quella parte che il destino ci ha stabilita, dei mali della nostra specie. Sì bene attendiamo a tenerci compagnia l'un l'altro; e andiamoci incoraggiando, e dando mano e soccorso scambievolmente; per compiere nel miglior modo questa fatica della vita.