Manuale della letteratura italiana, Volume 4G. Barbèra, 1864 |
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Pagina 113
... libera e piena di strepito , di passioni , di negozi , di passatempi , di ricchezze e di altre fortune ; Socrate povero , rifiutato dall ' amore , poco atto ai maneggi pubblici ; e nondimeno dotato d ' un ingegno gran- dissimo che ...
... libera e piena di strepito , di passioni , di negozi , di passatempi , di ricchezze e di altre fortune ; Socrate povero , rifiutato dall ' amore , poco atto ai maneggi pubblici ; e nondimeno dotato d ' un ingegno gran- dissimo che ...
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... libera , ora povera di so . stanze , povera d'abitatori , spogliata di tanti suoi ornamenti , co- stretta a tacere in pubblico le ricordanze antiche , a rammentarle con pianto in privato , veggente paludi infami là dove una volta le ...
... libera , ora povera di so . stanze , povera d'abitatori , spogliata di tanti suoi ornamenti , co- stretta a tacere in pubblico le ricordanze antiche , a rammentarle con pianto in privato , veggente paludi infami là dove una volta le ...
Pagina 136
... libera volontà ; nè sappiamo con certezza quanto procedesse nei gradi del sacerdozio . Solo troviamo affer- mato dall'abate Giuseppe Taverna , censore nel collegio di San Pietro al tempo del Giordani , che non andò oltre il soddiaconato ...
... libera volontà ; nè sappiamo con certezza quanto procedesse nei gradi del sacerdozio . Solo troviamo affer- mato dall'abate Giuseppe Taverna , censore nel collegio di San Pietro al tempo del Giordani , che non andò oltre il soddiaconato ...
Pagina 138
... libera- mente qual giudizio facesse di lui , lo nominò Preside onorario dell ' Università degli studi : ma egli era ållora già vecchio di settantaquattro anni ; e già fin dall ' estate del 1846 gli era mancata in gran parte la forza e ...
... libera- mente qual giudizio facesse di lui , lo nominò Preside onorario dell ' Università degli studi : ma egli era ållora già vecchio di settantaquattro anni ; e già fin dall ' estate del 1846 gli era mancata in gran parte la forza e ...
Pagina 144
... libera : l'ac . cademico sarebbe ripreso se schifasse di compiacere onestamente a ' viventi . Io non fo , e non farò mai , professione di cortigiano ; ma alla decente sincerità , che scrivendo ho sempre tenuta , parmi convenevole di ...
... libera : l'ac . cademico sarebbe ripreso se schifasse di compiacere onestamente a ' viventi . Io non fo , e non farò mai , professione di cortigiano ; ma alla decente sincerità , che scrivendo ho sempre tenuta , parmi convenevole di ...
Sommario
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Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 125 - Per lo vóto seren brillare il mondo. E poi che gli occhi a quelle luci appunto, Ch'a lor sembrano un punto, E sono immense...
Pagina 122 - Sonavan le quiete Stanze, e le vie dintorno, Al tuo perpetuo canto, Allor che all'opre femminili intenta Sedevi, assai contenta Di quel vago avvenir che in mente avevi. Era il maggio odoroso: e tu solevi Così menare il giorno.
Pagina 122 - Io gli studi leggiadri Talor lasciando e le sudate carte, Ove il tempo mio primo E di me si spendea la miglior parte, D'in su i veroni del paterno ostello Porgea gli orecchi al suon della tua voce, Ed alla man veloce Che percorrea la faticosa tela.
Pagina 345 - ... è dato) per le parti quasi tutte, alle quali questa lingua si stende, peregrino, quasi mendicando sono andato, mostrando contro a mia voglia la piaga della fortuna che suole ingiustamente al piagato molte volte essere imputata. Veramente io sono stato legno...
Pagina 112 - Gli scrittori grandi, incapaci, per natura o per abito, di molti piaceri umani; privi di altri molti per volontà; non di rado negletti nel consorzio degli uomini, se non forse dai pochi che seguono i medesimi studi; hanno per destino di condurre una vita simile alla morte, e vivere, se pur l'ottengono, dopo sepolti.
Pagina 123 - Tu pria che l'erbe inaridisse il verno, Da chiuso morbo combattuta e vinta, Perivi, o tenerella. E non vedevi II fior degli anni tuoi; Non ti molceva il core La dolce lode or delle negre chiome, Or degli sguardi innamorati e schivi; Né teco le compagne ai dì festivi Ragionavan d'amore.
Pagina 71 - Ghibellin fuggiasco, e tu i cari parenti e l'idioma desti a quel dolce di Calliope labbro che Amore in Grecia nudo e nudo in Roma d'un velo candidissimo adornando, rendea nel grembo a Venere Celeste...
Pagina 118 - O patria mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi.
Pagina 122 - Quando sovvienimi di cotanta speme, Un affetto mi preme Acerbo e sconsolato, E tornami a doler di mia sventura. 0 natura, o natura, Perché non rendi poi Quel che prometti allor? perché di tanto Inganni i figli tuoi?
Pagina 116 - Viviamo, Porfirio mio, e confortiamoci insieme: non ricusiamo di portare quella parte che il destino ci ha stabilita, dei mali della nostra specie. Sì bene attendiamo a tenerci compagnia l'un l'altro; e andiamoci incoraggiando, e dando mano e soccorso scambievolmente; per compiere nel miglior modo questa fatica della vita.