Manuale della letteratura italiana, Volume 4G. Barbèra, 1864 |
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... poema epico ; e ch'egli , deliberatosi di seguire quel consiglio , stette per qualche tempo dubbioso soltanto circa il soggetto ed il metro . Ma qualunque sia poi stato il motivo che lo distolse da quell ' impresa ; la considerazione ...
... poema epico ; e ch'egli , deliberatosi di seguire quel consiglio , stette per qualche tempo dubbioso soltanto circa il soggetto ed il metro . Ma qualunque sia poi stato il motivo che lo distolse da quell ' impresa ; la considerazione ...
Pagina 66
... poema delle Georgiche . Era devoto di Virgilio ; nondi- meno diceva : Che s'era fatto prestare ogni cosa da Omero , dagli occhi in fuori . D'Omero aveva un busto , e se lo trasportava di paese in paese ; e v ' avea posto per iscrizione ...
... poema delle Georgiche . Era devoto di Virgilio ; nondi- meno diceva : Che s'era fatto prestare ogni cosa da Omero , dagli occhi in fuori . D'Omero aveva un busto , e se lo trasportava di paese in paese ; e v ' avea posto per iscrizione ...
Pagina 82
... poema epico , Gerusalemme distrutta , che per varie cagioni abbandonato e ripreso più volte , rimase poi non compiuto . Scrisse altri poemetti di genere de- scrittivo : il Viaggio sentimentale , il Sirmione , la Bre- scia romana , il ...
... poema epico , Gerusalemme distrutta , che per varie cagioni abbandonato e ripreso più volte , rimase poi non compiuto . Scrisse altri poemetti di genere de- scrittivo : il Viaggio sentimentale , il Sirmione , la Bre- scia romana , il ...
Pagina 129
... poema epico in dodici libri col titolo di Camillo o Vejo conquistata ; che nes- suno ora legge , ma fu per altro ristampato più volte . Per questi lavori letterari , nel tempo qui sopra accen- nato , il nome di Carlo Botta poteva dirsi ...
... poema epico in dodici libri col titolo di Camillo o Vejo conquistata ; che nes- suno ora legge , ma fu per altro ristampato più volte . Per questi lavori letterari , nel tempo qui sopra accen- nato , il nome di Carlo Botta poteva dirsi ...
Pagina 152
... poema trovatore di nuova ma- teria , e fabro di stile a tal novità egregiamente appropriato . E quello che più importa , veramente utile , e magnanimo : il quale osò e seppe fare una santissima vendetta delle sociali ingiustizie ...
... poema trovatore di nuova ma- teria , e fabro di stile a tal novità egregiamente appropriato . E quello che più importa , veramente utile , e magnanimo : il quale osò e seppe fare una santissima vendetta delle sociali ingiustizie ...
Sommario
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Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 125 - Per lo vóto seren brillare il mondo. E poi che gli occhi a quelle luci appunto, Ch'a lor sembrano un punto, E sono immense...
Pagina 122 - Sonavan le quiete Stanze, e le vie dintorno, Al tuo perpetuo canto, Allor che all'opre femminili intenta Sedevi, assai contenta Di quel vago avvenir che in mente avevi. Era il maggio odoroso: e tu solevi Così menare il giorno.
Pagina 122 - Io gli studi leggiadri Talor lasciando e le sudate carte, Ove il tempo mio primo E di me si spendea la miglior parte, D'in su i veroni del paterno ostello Porgea gli orecchi al suon della tua voce, Ed alla man veloce Che percorrea la faticosa tela.
Pagina 345 - ... è dato) per le parti quasi tutte, alle quali questa lingua si stende, peregrino, quasi mendicando sono andato, mostrando contro a mia voglia la piaga della fortuna che suole ingiustamente al piagato molte volte essere imputata. Veramente io sono stato legno...
Pagina 112 - Gli scrittori grandi, incapaci, per natura o per abito, di molti piaceri umani; privi di altri molti per volontà; non di rado negletti nel consorzio degli uomini, se non forse dai pochi che seguono i medesimi studi; hanno per destino di condurre una vita simile alla morte, e vivere, se pur l'ottengono, dopo sepolti.
Pagina 123 - Tu pria che l'erbe inaridisse il verno, Da chiuso morbo combattuta e vinta, Perivi, o tenerella. E non vedevi II fior degli anni tuoi; Non ti molceva il core La dolce lode or delle negre chiome, Or degli sguardi innamorati e schivi; Né teco le compagne ai dì festivi Ragionavan d'amore.
Pagina 71 - Ghibellin fuggiasco, e tu i cari parenti e l'idioma desti a quel dolce di Calliope labbro che Amore in Grecia nudo e nudo in Roma d'un velo candidissimo adornando, rendea nel grembo a Venere Celeste...
Pagina 118 - O patria mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi.
Pagina 122 - Quando sovvienimi di cotanta speme, Un affetto mi preme Acerbo e sconsolato, E tornami a doler di mia sventura. 0 natura, o natura, Perché non rendi poi Quel che prometti allor? perché di tanto Inganni i figli tuoi?
Pagina 116 - Viviamo, Porfirio mio, e confortiamoci insieme: non ricusiamo di portare quella parte che il destino ci ha stabilita, dei mali della nostra specie. Sì bene attendiamo a tenerci compagnia l'un l'altro; e andiamoci incoraggiando, e dando mano e soccorso scambievolmente; per compiere nel miglior modo questa fatica della vita.