Manuale della letteratura italiana, Volume 4G. Barbèra, 1864 |
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... dichiarò decaduto Ferdinando . Il regno di Napoli si trasformò in repubblica partenopea : subito vennero da Parigi persone che pel governo francese e per sè proprio si diedero a depredare . A costoro NOTIZIE STORICHE . 5.
... dichiarò decaduto Ferdinando . Il regno di Napoli si trasformò in repubblica partenopea : subito vennero da Parigi persone che pel governo francese e per sè proprio si diedero a depredare . A costoro NOTIZIE STORICHE . 5.
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... e le sostanze , liberi di rimanere non molestati nel regno , o di andarne per mare a Tolone : ma la mala fede dei vincitori , fatta audace dall ' arrivo del Nelson e di Emma Leona , si rise dei patti . I repubblicani furono 6 SECOLO XIX .
... e le sostanze , liberi di rimanere non molestati nel regno , o di andarne per mare a Tolone : ma la mala fede dei vincitori , fatta audace dall ' arrivo del Nelson e di Emma Leona , si rise dei patti . I repubblicani furono 6 SECOLO XIX .
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... regno d'Italia arrivarono depu- tati della repubblica ligure domandando che fosse dichia- rata parte integrante dell ' impero francese ; e così avvenne che un'insigne città e repubblica italiana , mentre fonda- vasi un regno d'Italia ...
... regno d'Italia arrivarono depu- tati della repubblica ligure domandando che fosse dichia- rata parte integrante dell ' impero francese ; e così avvenne che un'insigne città e repubblica italiana , mentre fonda- vasi un regno d'Italia ...
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... Regno di Westfalia che Napoleone destinò al più giovane de ' suoi fratelli , Gerolamo ; e i due monarchi vinti dovettero ri- conoscere così questo come gli altri due re napoleonidi già mentovati ; ed escludere dai loro Stati le merci in ...
... Regno di Westfalia che Napoleone destinò al più giovane de ' suoi fratelli , Gerolamo ; e i due monarchi vinti dovettero ri- conoscere così questo come gli altri due re napoleonidi già mentovati ; ed escludere dai loro Stati le merci in ...
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... regno d'Italia , e Toscana alla Francia spo- gliandone il Borbone che l'aveva ricevuta da lui stesso col nome di regno d ' Etruria . E , come se questa non fosse già una troppo gran mole di cose , invase repentinamente la Spagna ...
... regno d'Italia , e Toscana alla Francia spo- gliandone il Borbone che l'aveva ricevuta da lui stesso col nome di regno d ' Etruria . E , come se questa non fosse già una troppo gran mole di cose , invase repentinamente la Spagna ...
Sommario
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Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 125 - Per lo vóto seren brillare il mondo. E poi che gli occhi a quelle luci appunto, Ch'a lor sembrano un punto, E sono immense...
Pagina 122 - Sonavan le quiete Stanze, e le vie dintorno, Al tuo perpetuo canto, Allor che all'opre femminili intenta Sedevi, assai contenta Di quel vago avvenir che in mente avevi. Era il maggio odoroso: e tu solevi Così menare il giorno.
Pagina 122 - Io gli studi leggiadri Talor lasciando e le sudate carte, Ove il tempo mio primo E di me si spendea la miglior parte, D'in su i veroni del paterno ostello Porgea gli orecchi al suon della tua voce, Ed alla man veloce Che percorrea la faticosa tela.
Pagina 345 - ... è dato) per le parti quasi tutte, alle quali questa lingua si stende, peregrino, quasi mendicando sono andato, mostrando contro a mia voglia la piaga della fortuna che suole ingiustamente al piagato molte volte essere imputata. Veramente io sono stato legno...
Pagina 112 - Gli scrittori grandi, incapaci, per natura o per abito, di molti piaceri umani; privi di altri molti per volontà; non di rado negletti nel consorzio degli uomini, se non forse dai pochi che seguono i medesimi studi; hanno per destino di condurre una vita simile alla morte, e vivere, se pur l'ottengono, dopo sepolti.
Pagina 123 - Tu pria che l'erbe inaridisse il verno, Da chiuso morbo combattuta e vinta, Perivi, o tenerella. E non vedevi II fior degli anni tuoi; Non ti molceva il core La dolce lode or delle negre chiome, Or degli sguardi innamorati e schivi; Né teco le compagne ai dì festivi Ragionavan d'amore.
Pagina 71 - Ghibellin fuggiasco, e tu i cari parenti e l'idioma desti a quel dolce di Calliope labbro che Amore in Grecia nudo e nudo in Roma d'un velo candidissimo adornando, rendea nel grembo a Venere Celeste...
Pagina 118 - O patria mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi.
Pagina 122 - Quando sovvienimi di cotanta speme, Un affetto mi preme Acerbo e sconsolato, E tornami a doler di mia sventura. 0 natura, o natura, Perché non rendi poi Quel che prometti allor? perché di tanto Inganni i figli tuoi?
Pagina 116 - Viviamo, Porfirio mio, e confortiamoci insieme: non ricusiamo di portare quella parte che il destino ci ha stabilita, dei mali della nostra specie. Sì bene attendiamo a tenerci compagnia l'un l'altro; e andiamoci incoraggiando, e dando mano e soccorso scambievolmente; per compiere nel miglior modo questa fatica della vita.