IL Politecnico: repertorio mensile di studj applicati alla prosperità e coltura sociale

Copertina anteriore
L. di Giacomo Pirola, 1839
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 153 - ... a forza di buoi ea misura di giornate. Si abolirono le preture feudali, in cui per conto di privati si mercava la giustizia; si abolì un Senato, sul quale pesava la memoria di...
Pagina 383 - Questi minuti scrutini di luoghi e di tempi sarebbero sempre inutili e tediosi, anche quando non fossero fallaci; e perciò la lettura dei due volumi del Balbo, che sul principio e sulla fine scorre piacevole e vivace, va intorbidando e languendo nel mezzo dell'opera, e fa veramente desiderare che l'autore non si fosse messo in siffatte spine. Pare eziandio ch'egli sia...
Pagina 386 - Il che proviene da spirito di parte, e da due supposti, nei quali non è facile convenire; il primo dei quali si è che il poema di Dante, perché dettato a lui da passioni civili e religiose, possa avere oggidì un'efficacia civile e religiosa che veramente non ebbe mai; e il secondo si è che le fazioni dell'età nostra possano riguardarsi come raffigurate in quelle del tempo di Dante.
Pagina 386 - Roma, ma solo di quella d'Avignone, come quella che fosse dannosa all'Italia ed alla Chiesa. Ora Bonifacio, tanto bersagliato dalla Divina Comedia, era pur papa di Roma e nato in terra romana; e il soggiorno dei pontefici in uno od altro luogo non tolse mai nulla né aggiunse alla loro autorità.
Pagina 391 - ... in nessuno dei nostri dialetti popolari si trovano tante voci gotiche quanto nella lingua scritta, ed anzi nella parte sua più poetica ed elevata. Le parole gotiche arpa, brando, usbergo, agguato, strale, dardo, schermo, desco, elmo, daga, stormo, tregua, senno, smacco, gramo, foggia, spalto, e così via, sono pur tutte della lingua poetica, ben poche sono incorse nei dialetti, e alcune sono appena intese dal vulgo. Esse appartengono alla lingua...
Pagina 152 - Il suo principale effetto fu di pesare sull'inerzia e alleviare l'industria; poiché, ferma stante la proporzione della tassa all'estimo una volta pronunciato, le migliorie successive rimangono esenti ; e il fondo, quanto meglio è coltivato, viene a pagare una tanto minor quota del frutto. Non passarono dieci anni, che vasti tratti sterili si videro coperti di ubertose messi. Alla fine del secolo il valor venale fondiario...
Pagina 380 - E allora e poi, gli scrittori si dessero fini arditi, altissimi, impossibili. Sembrò che la nazione fosse una materia prima, senza opinioni, senza precedenze, senza volontà: un grumo di ceralacca, che dovesse prendere ogni impronto ad arbitrio degli scriventi. Ad ogni modo tutta la nostra letteratura è trasmutata. Non più il culto del Petrarca e del Boccaccio; non più il terrore dei Salviati e dei Salvini;6 non più il dolciume degli Arcadi, o il grasso bollente dell'Aretino.
Pagina 383 - Se tutto il libro del Balbo fosse dettato con siffatta libertà e scioltezza, sarebbe stato più breve e più bello; ma egli, pur proponendosi di non volerlo, urtò in un medesimo scoglio con tutti quelli che scrissero di Dante.
Pagina 379 - Perché mai mentre il cinquecento ebbe quaranta edizioni di Dante, il seicento, tutto addottrinato e fastoso di collegi e d'academie, ne diede tre sole e assai meschine ? Perché mai, col succedere del settecento, Dante tornò in tanto favore agl'Italiani, che alla fine di quel secolo se ne contavano già trentaquattro edizioni; ed ora, nei soli trentott'anni che corsero di questo secolo XIX, se...
Pagina 390 - Francesi adottassero qualche dozzina di voci gotiche; ma non vi ebbe mai fusione . negli elementi organici delle diverse favelle. Tanto il latino, quanto il greco e il gotico, si decomposero nel dilatarsi, e nel divenire da idiomi di tribù lingue commerciali di vaste popolazioni. Si diradò quella selva lussureggiante di neutri, di passivi, di medii, d'ottativi, di duali. Il greco moderno non ha futuri, mentre l'antico ne aveva una dozzina per verbo, attivi, medii, passivi, participiali.

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