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narios cum militibus cælesti igni combussit. Jordanem transiens tactu melotis 2 abrupit. Post hæc igneo curru in cælum raptus ascendit.

fice, et par sa parole ardirent dui prince o tout lor chevaliers; il ovri le flum Jordan et le passa à sès piez. Il monta au ciel en un char de feu.

Una tale simiglianza non può essere casuale. Si trovano pertanto nei succitati capitoli non poche divergenze, le quali danno a credere, o che Brunetto insieme all' opera nominata abbia posto a profitto altre fonti, ovvero (ciò che a noi sembra più probabile) che le simiglianze si debbano ascrivere all' aver egli usato un rifacimento dello scritto d'Isidoro, che avesse una sufficente relazione con l'originale.

Nella seconda parte, che tratta del Nuovo Testamento, o della sesta età del mondo, vien data una breve descrizione della vita degli apostoli e degli evangelisti, uno sguardo ai libri del Nuovo Testamento ed una relazione delle origini del cristianesimo, insieme ad una storia del papato e dell'impero.

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3. PARTE TERZA.

Astronomia.

Dopo aver dimostrato la relazione che intercede fra le quattro complexiones (caldo, freddo, asciutto, umido) ed i quattro elementi, i quattro humores e le quattro stagioni dell' anno, ed insieme l'ufficio che nelle relazioni cosmiche adempiono le complessioni, passa Brunetto a parlare del quinto elemento, il quale, secondo Aristotile, non ha nulla di comune con gli

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Capitani comandanti cinquanta uomini.

Melotes pellis est caprina a collo pendens præcinta usque ad lumbos. ISIDOR. HISP. Orig., L. XIX, cap. XXIV. Regum L. IV, II, 8: pallium.

Anche qui si trovano spesso delle grandi simiglianze con la Vita sanctorum d'Isidoro, per esempio nella vita di San Paolo a pag. 72, dove del resto apostolus gentium è tradotto con angles des homes.

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altri, ma è « si nobile e si gentile, che non puote es» sere mosso nè corrotto come gli altri elementi. E

però disse egli [Aristotile], che se natura avesse for» mato il suo corpo di questo elemento, che si ter» rebbe sicuro [il corpo] della morte, però che non potrebbe mai morire in nulla maniera. Questo ele»mento si è appellato orbis, cioè un cielo ritondo, il quale circonda e rinchiude intra sè tutti gli altri elementi, e tutte le altre cose che sono, fuori della » divinitade, e altresì il mondo, com'è il guscio del>> l'uovo che inchiude e serra ciò che va dentro. E per» ciò ch' egli è tutto tondo, si conviene per diritta forza » che la terra e la forma del mondo sia ritonda. >> 1 Posto in sodo tuttociò, Brunetto espone il concetto che s'erano formato i suoi contemporanei intorno alla creazione del mondo ed all' azione degli elementi. Passa quindi a discorrere del suo sistema di calendario e conclude parlando dei sei modi con cui natura adopera, vale a dire la generazione, la corruzione, l'accrescimento, la diminuzione, l' alterazione, ed il movi

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Bartolomeo Sorio, sotto il titolo di Trattato della sfera di ser Brunetto Latini (Milano 1858), ha pubblicato un testo critico della versione italiana di questa parte, omettendo solo i primi capitoli. Nel capitolo dove Brunetto (Tresors, pag. 110) prova che il mondo è rotondo Bartolomeo Sorio osserva (Trattato, pag. 3 n.) che i suoi argomenti sembrano tolti al Tractatus de sphaera di Giovanni di Sacrobosco (John Holywood?) che allora era usato comunemente. Noi peraltro non abbiamo trovato alcuna concordanza così rilevante da

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In questo testo si trovano qua e là alcune varianti, di cui lo Chabaille avrebbe potuto trarre conveniente profitto.

SUNDBY.

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indurci a credere che questo libro servisse veramente di fonte al Latini. Invece il Tresors ha in questo luogo qualche rapporto con la Image du monde, come abbiamo accennato in addietro (pag. 82, 83), opera che pur troppo noi conosciamo soltanto nella traduzione inglese (1480 foglio) che si deve a Guglielmo Caxton, il primo stampatore britannico.

Th Ymage or Myrrour of the World, cap. XIX.

God fourmed the world al round. For of all the fourmes that be of what dyverse maners they be may none be so plenere ne resseyve so moche by nature. as may the fygure rounde. For that is the most ample af alle fygures that ye may take example by. For there is none so wyse ne so subtil in all thinges ne so moche can understande that may. for ony thing make a vessel be it of woode or of stone, or of metal that may be so ample ne that may holde within it so moche in right quantite as shal do the rounde. Ne fygure that ony may make may so sone meue ne so lightly make his torne to goo aboute. that ony can understande. but that it must take other place than this to fore, sauf only the rounde whiche may meue round without takyng other place, for she may have none other than the first.

Li Livres dou Tresor,

cap. CV, pag. 111.

D'autre part, il n'est nule autre forme qui peust tant de chose tenir ne porprendre comme cele qui est reonde. Raison comment: il ne sera jà si soutis maistres qui de tant de marrien seust faire un vaissel lonc ou quarré ou d'autre forme, où l'on peust metre tant de vin d'assez comme en I tonel reont.

D'autre part, il n'est nule autre figure qui soit si atornée à movoir et à torner comme la reonde; et il covient que li ciels et li firmamens se tornent et se remuent toz jors; et se il ne fust reonz, quant il se tornoie, il conviendroit à fine force que il revenist à autre point que au premier dont il estoit meuz.

Questo confronto, dal quale del resto si può rilevare la superiorità di Brunetto nell'arte della esposi

zione, non può licenziarci a sostenere che Brunetto abbia usata la Image du monde, ciò che non è confermato da una più completa collazione. A spiegare la conformità dei passi da noi addotti è più probabile la ipotesi che Brunetto e Gautier de Metz abbiano ricorso alla medesima fonte. Sebbene non si possa determinare quale essa sia,' si vede dal confronto che a Brunetto non è solamente dovuta la popolarizzazione della forma, come si poteva creder probabile.

Poichè manchiamo della necessaria competenza per risolvere le questioni che potrebbero essere suscitate da alcune espressioni di Brunetto nei singoli rapporti che direttamente si riferiscono alla storia naturale, ed a quella della cultura (per esempio quanto è detto sulla circolazione del sangue (pag. 115), sulla polarità magnetica (pag. 147) e via discorrendo), ci limitiamo a rimandare intorno a ciò alla Histoire des sciences mathématiques del Libri. "

4. PARTE QUARTA.

Geografia ed Economia.

Brunetto comincia col rammentare che la terra è circondata dall' oceano. Un braccio di questo è il Mediterraneo (Miterreine), che « divide le tre parti della » terra. Ma ciò, prosegue egli, non è diviso a diritto, » per ciò che [le parti della terra] non sono eguali, » anzi è l' una delle parti maggiore dell' altra; chè Asia

La fonte comune non l' Imago mundi di HONORÉ D' AUTUN, la quale fu bensi utilizzata in parecchi luoghi da Gautier de Metz, ma non già dal Latini. Confronta HONORARI AUGUSTODUNENSIS Imago mundi, Basileae 1544, L. I, cap. 5, pag. 4 e Th Image or Mirrour of the world, cap. XVIII.

Vol. II, pag. 64 e pag. 153,

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» tiene bene la metade di tutta la terra, »1 ed a motivo della superiorità di grandezza, che ha questa parte sulle altre, egli le dà la preferenza nella sua descrizione. In ciò egli si discosta da Solino, dalle cui Collectanea prese la maggior parte di questo capitolo. L'ordine di Solino è: Europa, Africa, Asia; quello di Brunetto: Asia, Europa, Africa; ma del resto Brunetto si attiene a Solino, che peraltro egli non nomina. Va osservato frattanto che Brunetto spesse volte fa dei gran salti, non solo in quanto egli compendia le descrizioni geografiche soliniane, ma anche perchè trascura i brani di storia naturale che Solino collega ai diversi paesi da lui descritti. Molti di questi brani si troveranno di nuovo nella parte del Tresors che è espressamente destinata alle scienze naturali. Brunetto stesso lo indica in un luogo (p. 154) ove parlando dell' Arabia nomina la fenice, ma rimanda il lettore che desideri ulteriori spiegazioni al suo Livre des oisiaus (pag. 214).

Come prova della simiglianza noi poniamo qui a fronte la descrizione del corso del fiume Tigri.

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'C. JULI SOLINI, Collectanea rerum memorabilium. Recognovit Th. MOMMSEN, Berolini 1864. Noi ci atterremo sempre a questa edizione.

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