I miei tempi: memorie, Volumi 1-3Maurizio Guigoni, 1863 - 816 pagine |
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Pagina 11
... ch'io ci vedo D'altra vasta città finor digiuno Fan si che fuggon l'ore e non m'avvedo . aj Il gran chiasso e il gran moto non man- carono neppure per me ; ma ciò invece di recarmi diletto mi turbava in singolar modo . Infatti il rumore ...
... ch'io ci vedo D'altra vasta città finor digiuno Fan si che fuggon l'ore e non m'avvedo . aj Il gran chiasso e il gran moto non man- carono neppure per me ; ma ciò invece di recarmi diletto mi turbava in singolar modo . Infatti il rumore ...
Pagina 19
... io la creanza . - - A me Bengala ? A te e al Santo , e poi di nuovo al Santo , e poi di nuovo a te , marmotte tutte ... chio lo pigliava per la barba e gli ficcava le unghie nel viso . A quell'assalto il vecchio non si tenne colle mani ...
... io la creanza . - - A me Bengala ? A te e al Santo , e poi di nuovo al Santo , e poi di nuovo a te , marmotte tutte ... chio lo pigliava per la barba e gli ficcava le unghie nel viso . A quell'assalto il vecchio non si tenne colle mani ...
Pagina 33
... Io cerco sempre de contintare . Che bello pesce ecc . Vi comm'è frisco sto cefarotto Comme facimmo ? Neu vè a buitotto Pe st'uocchie belle pe no squasillo Pure pè niento ... ch'io stava udendo e mirando non mi avevano impedito 33 -
... Io cerco sempre de contintare . Che bello pesce ecc . Vi comm'è frisco sto cefarotto Comme facimmo ? Neu vè a buitotto Pe st'uocchie belle pe no squasillo Pure pè niento ... ch'io stava udendo e mirando non mi avevano impedito 33 -
Pagina 34
Angelo Brofferio. cose ch'io stava udendo e mirando non mi avevano impedito di fare attenzione a due fanciulloni , che avevano l'abito da artiere ed il muso da malandrino , i quali su quella piazza rappresentavano una strana parte ...
Angelo Brofferio. cose ch'io stava udendo e mirando non mi avevano impedito di fare attenzione a due fanciulloni , che avevano l'abito da artiere ed il muso da malandrino , i quali su quella piazza rappresentavano una strana parte ...
Pagina 36
... io come qualunque cre tore di maccheroni , compresi che si tratta di cose serie , per la qual cosa mi morsi lingua e ... ch sventolando le baciano il volto , accende cuore cogli occhi e spegne coi rinfreschi la sete della 36 w.
... io come qualunque cre tore di maccheroni , compresi che si tratta di cose serie , per la qual cosa mi morsi lingua e ... ch sventolando le baciano il volto , accende cuore cogli occhi e spegne coi rinfreschi la sete della 36 w.
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Parole e frasi comuni
amico amore Angelo Angelo Brofferio asino avesse avete bella bestie biricchino biscia Blinv BROFFERIO buon camorra Campidoglio canto Caracalla ch'io chiama cielo città colla Colosseo costui credere cuore diavolo dice Diligenza dinanzi dire Don Mario donna ecco Egeria erano faccia faceva fece Ferney Giacomo Leopardi Giano Quadrifronte giorno Giunone Giurati giustizia gloria gridò guai guardava imperatore lasciò Leopardi Lucert mangia mano Masaniello Memorie mente mette mezzo minchionare mondo morte Napoli naso nome notte occhi onorato Orazio Padre Eterno Papa parlare parole passaporto passo patria pensa persona piazza pigliava poco poeta Pompei popolo porta potuto povero Recanate rispose Romani Salvator Rosa San Crispino San Dionisio San Policarpio sangue Santa Casa sapere sarebbe scimmie sclamò siete signor soldato spalle stava terra Tersatto Tessari tigre Tivoli tore tornava tratto trova uomini uomo vece vedere veniva Ventignano versi Vesuvio virtù voglio volle volte vuol zione
Brani popolari
Pagina 45 - Godi che re non sei; godi che chiusa All'oprar t'è ogni via: loco a gentile. Ad innocente opra non v'è; non resta Che far torto, o patirlo.
Pagina 34 - O PATRIA mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond' eran carchi I nostri padri antichi.
Pagina 74 - L'esser vissuto indarno, e la dolcezza Del dì fatai tempererà d'affanno. E già nel primo giovanil tumulto Di contenti, d'angosce e di desio, Morte chiamai più volte, e lungamente Mi sedetti colà su la fontana Pensoso di cessar dentro quell'acque La speme e il dolor mio. Poscia, per cieco Malor, condotto della vita in forse, Piansi la bella giovanezza, e il fiore De...
Pagina 65 - Zotica, vii; cui nomi strani, e spesso Argomento di riso e di trastullo, Son dottrina e saper; che m'odia e fugge. Per invidia non già, che non mi tiene Maggior di...
Pagina 34 - E al mondo: dite, dite, Chi la ridusse a tale? E questo è peggio, Che di catene ha carche ambe le braccia; Sì che sparte le chiome e senza velo Siede in terra negletta e sconsolata, Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange.
Pagina 74 - ... e lungamente mi sedetti colà su la fontana pensoso di cessar dentro quell'acque la speme e il dolor mio. Poscia, per cieco malor, condotto della vita in forse, piansi la bella giovanezza, e il fiore de' miei poveri dì, che sì per tempo cadeva: e spesso all'ore tarde, assiso sul conscio letto, dolorosamente alla fioca lucerna poetando, lamentai co' silenzi e con la notte il fuggitivo spirto, ed a me stesso in sul languir cantai funereo canto.
Pagina 268 - Al ciel, ch'è suo, le ciglia, Volga i lamenti in giubilo, Pensando a cui somiglia: Cui fu donato in copia, Doni con volto amico, Con quel tacer pudico, Che accetto il don ti fa. Spira de...
Pagina 169 - Non veggio di vertù , eh' al mondo è spenta , Né trovo chi di mal far si vergogni . Che s'aspetti non so, né che s'agogni Italia, che suoi guai non par, che senta, Vecchia , oziosa , e lenta . Dormirà sempre, e non fia chi la svegli ? Le man...
Pagina 34 - Sì che sparte le chiome e senza velo Siede in terra negletta e sconsolata, Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange. Piangi, che ben hai donde, Italia mia, Le genti a vincer nata E nella fausta sorte e nella ria.
Pagina 66 - Ch'io mi tenga in cor mio, sebben di fuori A persona giammai non ne fo segno. Qui passo gli anni, abbandonato, occulto, Senz'amor, senza vita; ed aspro a forza Tra lo stuol de...