I miei tempi: memorie, Volumi 1-3Maurizio Guigoni, 1863 - 816 pagine |
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Pagina 52
... governo : e dopo l'e- sperienza fatta a Roma , benchè avessi una commendatizia del conte Barbaroux temetti , che come papà Saturno anche Saturnino , avesse inclinazione a divorare i figli , quindi ringra- ziai il dottore e lo pregai ad ...
... governo : e dopo l'e- sperienza fatta a Roma , benchè avessi una commendatizia del conte Barbaroux temetti , che come papà Saturno anche Saturnino , avesse inclinazione a divorare i figli , quindi ringra- ziai il dottore e lo pregai ad ...
Pagina 205
... La tariffa , riprese il cocchiere , è una sporca minestra che ha fatto il governo ca- morrista , per truffar noi povera gente ... - Ma non fummo , io ripigliai , d'accordo entrambi che avrei pagato secondo la ta- riffa ? ... 205.
... La tariffa , riprese il cocchiere , è una sporca minestra che ha fatto il governo ca- morrista , per truffar noi povera gente ... - Ma non fummo , io ripigliai , d'accordo entrambi che avrei pagato secondo la ta- riffa ? ... 205.
Pagina 266
... governo tien gli occhi aperti giorno e notte . -lo auguro al governo di S. Maestà di aver sempre buona vista come in questa occa- sione , giacchè se mi ha veduto a cospirare coi Calabresi , certo è che non ha bisogno di occhiali . in Il ...
... governo tien gli occhi aperti giorno e notte . -lo auguro al governo di S. Maestà di aver sempre buona vista come in questa occa- sione , giacchè se mi ha veduto a cospirare coi Calabresi , certo è che non ha bisogno di occhiali . in Il ...
Pagina 40
... governo sacerdotale che per pubbliche calamità a tutti sta sopra . Condotto in una catapecchia da Menico , il quale mi affidò alle cure di un pecoraio , per la stanchezza , per l'agitazione , per la fetida aria , per le stagnanti acque ...
... governo sacerdotale che per pubbliche calamità a tutti sta sopra . Condotto in una catapecchia da Menico , il quale mi affidò alle cure di un pecoraio , per la stanchezza , per l'agitazione , per la fetida aria , per le stagnanti acque ...
Pagina 44
... governo oserà con patteggiati suffragi intitolarsi nazionalità , libertà , indipen- denza e sarà appunto allora che le tue sorti ti saranno fatalmente dichiarate . « Avranno allora il potere , con qualche rara eccezione , quelli stessi ...
... governo oserà con patteggiati suffragi intitolarsi nazionalità , libertà , indipen- denza e sarà appunto allora che le tue sorti ti saranno fatalmente dichiarate . « Avranno allora il potere , con qualche rara eccezione , quelli stessi ...
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Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 45 - Godi che re non sei; godi che chiusa All'oprar t'è ogni via: loco a gentile. Ad innocente opra non v'è; non resta Che far torto, o patirlo.
Pagina 34 - O PATRIA mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond' eran carchi I nostri padri antichi.
Pagina 74 - L'esser vissuto indarno, e la dolcezza Del dì fatai tempererà d'affanno. E già nel primo giovanil tumulto Di contenti, d'angosce e di desio, Morte chiamai più volte, e lungamente Mi sedetti colà su la fontana Pensoso di cessar dentro quell'acque La speme e il dolor mio. Poscia, per cieco Malor, condotto della vita in forse, Piansi la bella giovanezza, e il fiore De...
Pagina 65 - Zotica, vii; cui nomi strani, e spesso Argomento di riso e di trastullo, Son dottrina e saper; che m'odia e fugge. Per invidia non già, che non mi tiene Maggior di...
Pagina 34 - E al mondo: dite, dite, Chi la ridusse a tale? E questo è peggio, Che di catene ha carche ambe le braccia; Sì che sparte le chiome e senza velo Siede in terra negletta e sconsolata, Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange.
Pagina 74 - ... e lungamente mi sedetti colà su la fontana pensoso di cessar dentro quell'acque la speme e il dolor mio. Poscia, per cieco malor, condotto della vita in forse, piansi la bella giovanezza, e il fiore de' miei poveri dì, che sì per tempo cadeva: e spesso all'ore tarde, assiso sul conscio letto, dolorosamente alla fioca lucerna poetando, lamentai co' silenzi e con la notte il fuggitivo spirto, ed a me stesso in sul languir cantai funereo canto.
Pagina 268 - Al ciel, ch'è suo, le ciglia, Volga i lamenti in giubilo, Pensando a cui somiglia: Cui fu donato in copia, Doni con volto amico, Con quel tacer pudico, Che accetto il don ti fa. Spira de...
Pagina 169 - Non veggio di vertù , eh' al mondo è spenta , Né trovo chi di mal far si vergogni . Che s'aspetti non so, né che s'agogni Italia, che suoi guai non par, che senta, Vecchia , oziosa , e lenta . Dormirà sempre, e non fia chi la svegli ? Le man...
Pagina 34 - Sì che sparte le chiome e senza velo Siede in terra negletta e sconsolata, Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange. Piangi, che ben hai donde, Italia mia, Le genti a vincer nata E nella fausta sorte e nella ria.
Pagina 66 - Ch'io mi tenga in cor mio, sebben di fuori A persona giammai non ne fo segno. Qui passo gli anni, abbandonato, occulto, Senz'amor, senza vita; ed aspro a forza Tra lo stuol de...