I miei tempi: memorie, Volumi 1-3Maurizio Guigoni, 1863 - 816 pagine |
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Pagina 6
... mano in atto di agitare la cenere . Avvampava la fiamma lietamente e mandava intorno sprazzi di luce e di calore cui stava raccogliendo il vecchio con grande solle- citudine quasi avesse paura che qualche atomo né andasse perduto ; ed ...
... mano in atto di agitare la cenere . Avvampava la fiamma lietamente e mandava intorno sprazzi di luce e di calore cui stava raccogliendo il vecchio con grande solle- citudine quasi avesse paura che qualche atomo né andasse perduto ; ed ...
Pagina 7
... mano , stava guardando tutte quelle immagini con solenne commozione e pareva con gli occhi interrogarle tutte , e discorrere con esse , e chieder loro arcane cose , ed ascoltare misteriose risposte . W Quelle visioni dei domestici alari ...
... mano , stava guardando tutte quelle immagini con solenne commozione e pareva con gli occhi interrogarle tutte , e discorrere con esse , e chieder loro arcane cose , ed ascoltare misteriose risposte . W Quelle visioni dei domestici alari ...
Pagina 28
... mano per una porzione di maccheroni ; e il pentolaro per non mancare al debito suo lasciò in pace il barbiere e vendette al fortunato avventore i peli caduti dal rasoio colla salsa dei pomi d'oro . Così restarono tutti amici e fratelli ...
... mano per una porzione di maccheroni ; e il pentolaro per non mancare al debito suo lasciò in pace il barbiere e vendette al fortunato avventore i peli caduti dal rasoio colla salsa dei pomi d'oro . Così restarono tutti amici e fratelli ...
Pagina 29
... mano sul quale si vedeva impressa l'immagine di san Francesco . Il barbiere , il maccheronaio , il carrettiere e il monello tutti uno dopo l'altro accostavano le labbra alla miracolosa immagine con molta compunzione . Il frate diceva ...
... mano sul quale si vedeva impressa l'immagine di san Francesco . Il barbiere , il maccheronaio , il carrettiere e il monello tutti uno dopo l'altro accostavano le labbra alla miracolosa immagine con molta compunzione . Il frate diceva ...
Pagina 40
... orecchie lunghe . Battete ! , . Ma dove ho lasciata la mia acquaiola ? .... Ah ! eccola che mi sorride e mi fa segno colla mano di non dimenticarla . Dimenticarti ? e chi ne sarebbe capace , a- nima bella ! Io giuro per tutti i cedri e - ...
... orecchie lunghe . Battete ! , . Ma dove ho lasciata la mia acquaiola ? .... Ah ! eccola che mi sorride e mi fa segno colla mano di non dimenticarla . Dimenticarti ? e chi ne sarebbe capace , a- nima bella ! Io giuro per tutti i cedri e - ...
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Parole e frasi comuni
amico amore Angelo Angelo Brofferio asino avesse avete bella bestie biricchino biscia Blinv BROFFERIO buon camorra Campidoglio canto Caracalla ch'io chiama cielo città colla Colosseo costui credere cuore diavolo dice Diligenza dinanzi dire Don Mario donna ecco Egeria erano faccia faceva fece Ferney Giacomo Leopardi Giano Quadrifronte giorno Giunone Giurati giustizia gloria gridò guai guardava imperatore lasciò Leopardi Lucert mangia mano Masaniello Memorie mente mette mezzo minchionare mondo morte Napoli naso nome notte occhi onorato Orazio Padre Eterno Papa parlare parole passaporto passo patria pensa persona piazza pigliava poco poeta Pompei popolo porta potuto povero Recanate rispose Romani Salvator Rosa San Crispino San Dionisio San Policarpio sangue Santa Casa sapere sarebbe scimmie sclamò siete signor soldato spalle stava terra Tersatto Tessari tigre Tivoli tore tornava tratto trova uomini uomo vece vedere veniva Ventignano versi Vesuvio virtù voglio volle volte vuol zione
Brani popolari
Pagina 45 - Godi che re non sei; godi che chiusa All'oprar t'è ogni via: loco a gentile. Ad innocente opra non v'è; non resta Che far torto, o patirlo.
Pagina 34 - O PATRIA mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond' eran carchi I nostri padri antichi.
Pagina 74 - L'esser vissuto indarno, e la dolcezza Del dì fatai tempererà d'affanno. E già nel primo giovanil tumulto Di contenti, d'angosce e di desio, Morte chiamai più volte, e lungamente Mi sedetti colà su la fontana Pensoso di cessar dentro quell'acque La speme e il dolor mio. Poscia, per cieco Malor, condotto della vita in forse, Piansi la bella giovanezza, e il fiore De...
Pagina 65 - Zotica, vii; cui nomi strani, e spesso Argomento di riso e di trastullo, Son dottrina e saper; che m'odia e fugge. Per invidia non già, che non mi tiene Maggior di...
Pagina 34 - E al mondo: dite, dite, Chi la ridusse a tale? E questo è peggio, Che di catene ha carche ambe le braccia; Sì che sparte le chiome e senza velo Siede in terra negletta e sconsolata, Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange.
Pagina 74 - ... e lungamente mi sedetti colà su la fontana pensoso di cessar dentro quell'acque la speme e il dolor mio. Poscia, per cieco malor, condotto della vita in forse, piansi la bella giovanezza, e il fiore de' miei poveri dì, che sì per tempo cadeva: e spesso all'ore tarde, assiso sul conscio letto, dolorosamente alla fioca lucerna poetando, lamentai co' silenzi e con la notte il fuggitivo spirto, ed a me stesso in sul languir cantai funereo canto.
Pagina 268 - Al ciel, ch'è suo, le ciglia, Volga i lamenti in giubilo, Pensando a cui somiglia: Cui fu donato in copia, Doni con volto amico, Con quel tacer pudico, Che accetto il don ti fa. Spira de...
Pagina 169 - Non veggio di vertù , eh' al mondo è spenta , Né trovo chi di mal far si vergogni . Che s'aspetti non so, né che s'agogni Italia, che suoi guai non par, che senta, Vecchia , oziosa , e lenta . Dormirà sempre, e non fia chi la svegli ? Le man...
Pagina 34 - Sì che sparte le chiome e senza velo Siede in terra negletta e sconsolata, Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange. Piangi, che ben hai donde, Italia mia, Le genti a vincer nata E nella fausta sorte e nella ria.
Pagina 66 - Ch'io mi tenga in cor mio, sebben di fuori A persona giammai non ne fo segno. Qui passo gli anni, abbandonato, occulto, Senz'amor, senza vita; ed aspro a forza Tra lo stuol de...