I miei tempi: memorie, Volumi 1-3Maurizio Guigoni, 1863 - 816 pagine |
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... mondo per quello che vale , un pugno di paglia . Ma dove sono io ? In qual loco ci siamo noi dato l'ultimo saluto ? ah ! ... Noi eravamo di notte sulla via di Napoli e ci stava in co- spetto nella sua terribile maestà il Vesuvio ...
... mondo per quello che vale , un pugno di paglia . Ma dove sono io ? In qual loco ci siamo noi dato l'ultimo saluto ? ah ! ... Noi eravamo di notte sulla via di Napoli e ci stava in co- spetto nella sua terribile maestà il Vesuvio ...
Pagina 29
Angelo Brofferio. Anzi perchè il mondo andasse meglio ca- pitava in quel punto un frate zoccolante con un cofanetto in mano sul quale si vedeva impressa l'immagine di san Francesco . Il barbiere , il maccheronaio , il carrettiere e il ...
Angelo Brofferio. Anzi perchè il mondo andasse meglio ca- pitava in quel punto un frate zoccolante con un cofanetto in mano sul quale si vedeva impressa l'immagine di san Francesco . Il barbiere , il maccheronaio , il carrettiere e il ...
Pagina 35
... mondo avevano i morti pagando Caronte ne ' tempi in cui si andava all'inferno in barca . # Anche il carrettiere , malgrado i suoi ritor- nelli , riceveva la grata visita . - Uh mannaggia ! Uh mannaggia ! sclamava egli strigliando col ...
... mondo avevano i morti pagando Caronte ne ' tempi in cui si andava all'inferno in barca . # Anche il carrettiere , malgrado i suoi ritor- nelli , riceveva la grata visita . - Uh mannaggia ! Uh mannaggia ! sclamava egli strigliando col ...
Pagina 41
... mondo per niente . I giuramenti di Parigi che cosa hanno contato a Roma ? Debbo io dirvi ogni cosa ? Di quella acqua- iuola ho portata con me da Napoli , per la spesa di un soldo , il ritratto stampato in fronte 41 -
... mondo per niente . I giuramenti di Parigi che cosa hanno contato a Roma ? Debbo io dirvi ogni cosa ? Di quella acqua- iuola ho portata con me da Napoli , per la spesa di un soldo , il ritratto stampato in fronte 41 -
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Parole e frasi comuni
amico amore Angelo Angelo Brofferio asino avesse avete bella bestie biricchino biscia Blinv BROFFERIO buon camorra Campidoglio canto Caracalla ch'io chiama cielo città colla Colosseo costui credere cuore diavolo dice Diligenza dinanzi dire Don Mario donna ecco Egeria erano faccia faceva fece Ferney Giacomo Leopardi Giano Quadrifronte giorno Giunone Giurati giustizia gloria gridò guai guardava imperatore lasciò Leopardi Lucert mangia mano Masaniello Memorie mente mette mezzo minchionare mondo morte Napoli naso nome notte occhi onorato Orazio Padre Eterno Papa parlare parole passaporto passo patria pensa persona piazza pigliava poco poeta Pompei popolo porta potuto povero Recanate rispose Romani Salvator Rosa San Crispino San Dionisio San Policarpio sangue Santa Casa sapere sarebbe scimmie sclamò siete signor soldato spalle stava terra Tersatto Tessari tigre Tivoli tore tornava tratto trova uomini uomo vece vedere veniva Ventignano versi Vesuvio virtù voglio volle volte vuol zione
Brani popolari
Pagina 45 - Godi che re non sei; godi che chiusa All'oprar t'è ogni via: loco a gentile. Ad innocente opra non v'è; non resta Che far torto, o patirlo.
Pagina 34 - O PATRIA mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond' eran carchi I nostri padri antichi.
Pagina 74 - L'esser vissuto indarno, e la dolcezza Del dì fatai tempererà d'affanno. E già nel primo giovanil tumulto Di contenti, d'angosce e di desio, Morte chiamai più volte, e lungamente Mi sedetti colà su la fontana Pensoso di cessar dentro quell'acque La speme e il dolor mio. Poscia, per cieco Malor, condotto della vita in forse, Piansi la bella giovanezza, e il fiore De...
Pagina 65 - Zotica, vii; cui nomi strani, e spesso Argomento di riso e di trastullo, Son dottrina e saper; che m'odia e fugge. Per invidia non già, che non mi tiene Maggior di...
Pagina 34 - E al mondo: dite, dite, Chi la ridusse a tale? E questo è peggio, Che di catene ha carche ambe le braccia; Sì che sparte le chiome e senza velo Siede in terra negletta e sconsolata, Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange.
Pagina 74 - ... e lungamente mi sedetti colà su la fontana pensoso di cessar dentro quell'acque la speme e il dolor mio. Poscia, per cieco malor, condotto della vita in forse, piansi la bella giovanezza, e il fiore de' miei poveri dì, che sì per tempo cadeva: e spesso all'ore tarde, assiso sul conscio letto, dolorosamente alla fioca lucerna poetando, lamentai co' silenzi e con la notte il fuggitivo spirto, ed a me stesso in sul languir cantai funereo canto.
Pagina 268 - Al ciel, ch'è suo, le ciglia, Volga i lamenti in giubilo, Pensando a cui somiglia: Cui fu donato in copia, Doni con volto amico, Con quel tacer pudico, Che accetto il don ti fa. Spira de...
Pagina 169 - Non veggio di vertù , eh' al mondo è spenta , Né trovo chi di mal far si vergogni . Che s'aspetti non so, né che s'agogni Italia, che suoi guai non par, che senta, Vecchia , oziosa , e lenta . Dormirà sempre, e non fia chi la svegli ? Le man...
Pagina 34 - Sì che sparte le chiome e senza velo Siede in terra negletta e sconsolata, Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange. Piangi, che ben hai donde, Italia mia, Le genti a vincer nata E nella fausta sorte e nella ria.
Pagina 66 - Ch'io mi tenga in cor mio, sebben di fuori A persona giammai non ne fo segno. Qui passo gli anni, abbandonato, occulto, Senz'amor, senza vita; ed aspro a forza Tra lo stuol de...