I miei tempi: memorie, Volumi 1-3Maurizio Guigoni, 1863 - 816 pagine |
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Pagina 58
... col tempo riuscirò a farmi un po ' di nome . Non so che cosa sia ; ma guardandola 1 in volto è udendola a parlare io mi sento accertato ch'ella si schiuderà un nobile av- venire . P Veda combinazione ; ed io in questi pochi minuti -58 -
... col tempo riuscirò a farmi un po ' di nome . Non so che cosa sia ; ma guardandola 1 in volto è udendola a parlare io mi sento accertato ch'ella si schiuderà un nobile av- venire . P Veda combinazione ; ed io in questi pochi minuti -58 -
Pagina 99
... parlare neppure egli , stendeva la mano come per chiedermi qualche cosa . Io non sapeva che cosa volesse ; e vedendo che la sua mano stava tuttavia aperta , gli dissi con qualche impazienza : - - - Che cosa volete da me ? Oh bella ...
... parlare neppure egli , stendeva la mano come per chiedermi qualche cosa . Io non sapeva che cosa volesse ; e vedendo che la sua mano stava tuttavia aperta , gli dissi con qualche impazienza : - - - Che cosa volete da me ? Oh bella ...
Pagina 108
Angelo Brofferio. ignoranti siam noi in Piemonte ! nemmeno della camorra abbiamo inteso a parlare ! che Beozia ! Mi recai nella sera a San Carlino per di- strarmi colle amenità di Pulcinella , ma nulla valse a rasserenarmi la mente ...
Angelo Brofferio. ignoranti siam noi in Piemonte ! nemmeno della camorra abbiamo inteso a parlare ! che Beozia ! Mi recai nella sera a San Carlino per di- strarmi colle amenità di Pulcinella , ma nulla valse a rasserenarmi la mente ...
Pagina 125
... parlare era pericolo , scrivere era delitto . La storia di Cuoco lessi non senza diletto . Feci plauso allo slancio col quale si associò alla causa della rivoluzione Partenopea e al corag- gio col quale prese ad esporne le vicende con ...
... parlare era pericolo , scrivere era delitto . La storia di Cuoco lessi non senza diletto . Feci plauso allo slancio col quale si associò alla causa della rivoluzione Partenopea e al corag- gio col quale prese ad esporne le vicende con ...
Pagina 159
... presentò agli occhi miei una confusione d'oggetti , che invano mi sforzava di ricono- scere . In quel punto io tentava di alzarmi , ma le membra non ubbidivano alla volontà 2 dell ' animo ; io apriva le labbra per parlare - - 159.
... presentò agli occhi miei una confusione d'oggetti , che invano mi sforzava di ricono- scere . In quel punto io tentava di alzarmi , ma le membra non ubbidivano alla volontà 2 dell ' animo ; io apriva le labbra per parlare - - 159.
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Parole e frasi comuni
amico amore Angelo Angelo Brofferio asino avesse avete bella bestie biricchino biscia Blinv BROFFERIO buon camorra Campidoglio canto Caracalla ch'io chiama cielo città colla Colosseo costui credere cuore diavolo dice Diligenza dinanzi dire Don Mario donna ecco Egeria erano faccia faceva fece Ferney Giacomo Leopardi Giano Quadrifronte giorno Giunone Giurati giustizia gloria gridò guai guardava imperatore lasciò Leopardi Lucert mangia mano Masaniello Memorie mente mette mezzo minchionare mondo morte Napoli naso nome notte occhi onorato Orazio Padre Eterno Papa parlare parole passaporto passo patria pensa persona piazza pigliava poco poeta Pompei popolo porta potuto povero Recanate rispose Romani Salvator Rosa San Crispino San Dionisio San Policarpio sangue Santa Casa sapere sarebbe scimmie sclamò siete signor soldato spalle stava terra Tersatto Tessari tigre Tivoli tore tornava tratto trova uomini uomo vece vedere veniva Ventignano versi Vesuvio virtù voglio volle volte vuol zione
Brani popolari
Pagina 45 - Godi che re non sei; godi che chiusa All'oprar t'è ogni via: loco a gentile. Ad innocente opra non v'è; non resta Che far torto, o patirlo.
Pagina 34 - O PATRIA mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond' eran carchi I nostri padri antichi.
Pagina 74 - L'esser vissuto indarno, e la dolcezza Del dì fatai tempererà d'affanno. E già nel primo giovanil tumulto Di contenti, d'angosce e di desio, Morte chiamai più volte, e lungamente Mi sedetti colà su la fontana Pensoso di cessar dentro quell'acque La speme e il dolor mio. Poscia, per cieco Malor, condotto della vita in forse, Piansi la bella giovanezza, e il fiore De...
Pagina 65 - Zotica, vii; cui nomi strani, e spesso Argomento di riso e di trastullo, Son dottrina e saper; che m'odia e fugge. Per invidia non già, che non mi tiene Maggior di...
Pagina 34 - E al mondo: dite, dite, Chi la ridusse a tale? E questo è peggio, Che di catene ha carche ambe le braccia; Sì che sparte le chiome e senza velo Siede in terra negletta e sconsolata, Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange.
Pagina 74 - ... e lungamente mi sedetti colà su la fontana pensoso di cessar dentro quell'acque la speme e il dolor mio. Poscia, per cieco malor, condotto della vita in forse, piansi la bella giovanezza, e il fiore de' miei poveri dì, che sì per tempo cadeva: e spesso all'ore tarde, assiso sul conscio letto, dolorosamente alla fioca lucerna poetando, lamentai co' silenzi e con la notte il fuggitivo spirto, ed a me stesso in sul languir cantai funereo canto.
Pagina 268 - Al ciel, ch'è suo, le ciglia, Volga i lamenti in giubilo, Pensando a cui somiglia: Cui fu donato in copia, Doni con volto amico, Con quel tacer pudico, Che accetto il don ti fa. Spira de...
Pagina 169 - Non veggio di vertù , eh' al mondo è spenta , Né trovo chi di mal far si vergogni . Che s'aspetti non so, né che s'agogni Italia, che suoi guai non par, che senta, Vecchia , oziosa , e lenta . Dormirà sempre, e non fia chi la svegli ? Le man...
Pagina 34 - Sì che sparte le chiome e senza velo Siede in terra negletta e sconsolata, Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange. Piangi, che ben hai donde, Italia mia, Le genti a vincer nata E nella fausta sorte e nella ria.
Pagina 66 - Ch'io mi tenga in cor mio, sebben di fuori A persona giammai non ne fo segno. Qui passo gli anni, abbandonato, occulto, Senz'amor, senza vita; ed aspro a forza Tra lo stuol de...