Storia d'Italia, Volume 3

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1843

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Pagina 228 - Dionigi a quell' atto gravissimo, a cui era commessa la quiete della Francia e di tutta la cristianità. Noi ci serviremo per descriverlo delle parole del Davila : . •'.»"• « Intanto mezza la città di Parigi era concorsa allo « spettacolo della conversione sin dal giorno che
Pagina 144 - Non sono il primo principe che ha preso una sua vassalla, né sarò manco l'ultimo: égentil donna, ed é mia moglie, e ha da essere. Non cerco brighe., ma non ne fuggo se me ne sarà date in casa mia ; perché sono risoluto quando fo una cosa, e penso a quel che ne può nascere, e confido in Dio e nelle mie mani.
Pagina 137 - ... dimandava solamente di non esser violentato nella coscienza , onde adirato il Re agramente lo riprese , chiamandolo più volte temerario, arrabbiato, contumace, traditore, ribello, e figlio di ribello, e lo minacciò di levargli la vita , se nel termine di tre giorni non si faceva cattolico e non dava evidenti segni del pentimento suo. Così ed a lui, ed al Re di Navarra furono poste le guardie , e levati loro i primi servitori, che nell' ora medesima furono tagliati a pezzi, e d' ordine, ed...
Pagina 258 - Non fermerommi a parlare del primo , perciocché avendo insegnato, che i soli Ebrei erano i discendenti di Adamo, che Moisè era un impostore ed un mago , che le sacre scritture sentivano del favoloso , ed altre bestemmie ancora peggiori di queste , fu arso a Roma al modo di Roma nel 1600; rimedio abbominevole contro opinioni pazze. Ma le opinioni pazze ed irreligiose di Giordano non ebbero seguito...
Pagina 144 - Quanto alla parte d'aver preso moglie, Sua Maestà dice che non ero forse in cervello ; a questo io dico che, quando bisognerà, mostrerò che sono in cervello. Mi si poteva dire che ero fuori di cervello quando rinunziai il governo al Principe con settecentomila ducati d'entrata.
Pagina 424 - Io stato della diletta provincia tanto brutto e calamitoso. Questi erano sentimenti degni di un Duca di Savoja , nel quale veramente e nei Veneziani stava fondata la libertà d'Italia. Questi erano veramente sentimenti degni di un principe che andava dimostrando il generoso animo della sua origine; imperciocché non...
Pagina 132 - ... umana , ha insegnato agli uomini ad insanguinarsi le mani , sotto pretesto di pietà e di religione , nelle viscere dei re legittimi , costituiti sopra gli uomini per rappresentanti di Dio. L...
Pagina 257 - Ma bene sentenziò il filosofo, che il buono , quando si corrompe , scende al pessimo , né v' è rimedio, che non abbia la sua peste a lato. Due frati domenicani furono mandati da Dio , o piuttosto dal suo avversario ad avvelenare queste sacre fonti, e spaventare il mondo di ciò , che più il doveva consolare. L' uno di questi fu Giordano Bruno da Noia , l' altro Tommaso Campanella da Stilo in Calabria.
Pagina 135 - Tolosa, ed in moltri altri luoghi, ma sopra tutti a Lione si fece strage grandissima degli Ugonotti, non si perdonando né a sesso, né ad età, né a qualità di persone : all' incontro ne' luoghi, ov' erano governatori, o dipendenti de...
Pagina 308 - ... aver governo , ovvero inetto a governare , o pur conosce , che pel bene della chiesa sia utile di cosi fare, lo può privare. Disse anche di più, che quando il papa comanda, che non sia obbedito ad un principe privato da lui , non si può dire , che comandi, che principe non sia obbedito , ma che privata persona, perché il principe privato dal papa non è più principe. Per affetto o per timore del papa, o per zelo della propria autorità, o perché credessero, che nello scritto del re Jacopo...

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