L'amore ai tempi del petrolio© Editrice il Sirente, 2020 - 160 pagine In un paese africano senza nome una donna è partita e non è mai più tornata. Era un'archeologa e aveva una passione per la ricerca delle mummie, non indossava il velo, amava il suo lavoro, era emancipata. Perché è sparita? Qualcuno l'ha costretta o è stata una libera scelta? È davvero scomparsa? "L'amore ai tempi del petrolio" di Nawal al- Sa'dawi, uscito in Egitto nel 2011, è un giallo che racconta la condizione femminile non solo nei paesi autoritari ma in ogni società. Forse proprio questo ha spinto l'autrice a non utilizzare nomi, ma solo categorie - donne e uomini - affinché l'immedesimazione potesse essere totale. Donne sottomesse al lavoro, donne che lavorano anche più degli uomini ma senza uno stipendio, che viene invece pagato all'uomo con cui condividono il letto e la casa, a cui sono costrette a dire sempre di sì. Donne omologate. Donne dominate socialmente, economicamente e culturalmente. In questa terra di tirannia le relazioni sociali sono influenzate dal petrolio e dalla sua potenza, che riduce l'intero paese in schiavitù, dipendente da una forza esterna onnipresente. Critica feroce a Mubarak allora saldamente al potere e al suo governo fortemente condizionato da ingerenze esterne, duro attacco alle donne e alla loro paura di andare contro quel che ritengono un destino già scritto e immodificabile, questo romanzo è un'invettiva contro chi tenta di cancellare la storia, non a caso le statue che rappresentano divinità femminili vengono trasformate in divinità maschili... Ma è anche un viaggio onirico: l'archeologa alterna momenti di veglia al sogno, proprio per non essere assorbita dalla vischiosa e torbida monarchia del petrolio, e il lettore la segue incantato rifugiandosi nel suo mondo immaginario fatto di infiniti tentativi di fuga. |
Sommario
Sezione 1 | 3 |
Sezione 2 | 47 |
Sezione 3 | 58 |
Sezione 4 | 66 |
Sezione 5 | 72 |
Sezione 6 | 102 |
Sezione 7 | 116 |
Sezione 8 | 139 |
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Parole e frasi comuni
abaya AIDS Akhenaton al-Haul allungò il braccio alzava alzò il braccio aprì Archeologia avrebbe bambina barile sulla testa batteva bocca borsa bottiglia c’era camminare capo Chiuse gli occhi cielo collo commissario di polizia coricata corpo cucina datore di lavoro davanti dea Madre dell'uomo desiderio dietro dita diventò donna dormire erano festa fissi formalina fotografia fumo galabiya gambe giornale gocce guardava Hathor iniziò intorno Kutchina l'odore l'uomo labbra lago lingua araba liquido nero luce macchina da scrivere madre Maestà mano marito morte movimento mummia muoversi muscoli nascondere naso Nawal Nefertiti nonostante notte nulla odore orecchie palpebre parola particelle di petrolio particelle nere passo petto piedi per terra piegò polvere nera porta poteva punto respiri rumore scalpello scavare schiena Sekhmet sembrava sentì sgorgava Signora Immacolata Sirente soffiava stava in piedi sudore suono sveglia tremavano uomini uomo uscì vacanza vedere vento ventre della terra vide villaggio viso