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spossatezza, debolezza, svo- pur fiatare, Ber.; « pigliano le gliatezza. V. Fiac. bastonate senza fiatare » Guer. Fiat, fiari (dal lat. flare), fia-Fibra, fibra, pr. e fig., avere, tire, più us. fiatare, respirare. essere di fibra buona, deliV. Fiatè. cata, robusta, molle, ec. Fiala, più volg. fiola, fiala, am- Fica (forse corruz. di fitta),

polla, guastada. Fiama, fiamma; far la fiammia, pr. e fig., far fuoco e fiamma; divenir tutto una fiamma (di collera, rossore, ec.); andare, essere in fiamme.

palafitta, argine, chiusa, ec. Ficanas, ficcanaso, curioso, intromettente, ec. Fichè, fichesse, ficcare, ficcarsi "più s' ingegnava di trarla dall'orecchio, e più la ficcava dentro » Sacch.; « si ficcano tra la calca » Id. ; « chi sarà quel che sotto a lor si ficchi? »

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Fiamà, fiammata, far una fiammata che gusto una baldoria, una fiammata » Pan. Fiamëta, fiammetta, dim. di Pul.; « andarmi a ficcar in un fiamma, Caren. paese Ber.; «si ficca per 0gni cucina» ld.; «per non ficcarsi nella stretta >> Id.; «е tra Ruggiero e 'l Saracin si ficca » Ar.; ficcar il coltello nella gola, Fir.; «te' questo ferro, ficcalo qui » Dav.; «e ficcavaselo nel petto, se, ec.»

Fianc, fianco; essere, stare, trovarsi al fianco, ai fianchi d'uno, scostarsi dal fianco, dai fianchi; fig. prestare, o più ital. sporgere, porgere il fianco alle dicerie, alla critica e sim.; pigliar di fianco, per fianco, ec. Fiancà, fiancata, dar una fian-Id.; spogliato il campo, vi ficcata fè pure t. mar. e mil.). can fuoco » Id.; ❝ e quando ci Fiap, appassito, passo, vizzo, ha chiappati, ci fiecă în una floscio, ec. (da flaccidus o gabbia » Pan.; « le mie scarta, passus, o dalla loro unione). e le sue cose vi ficca » Id.; Fiasc, fiaschet, frascheta, fiascon, fiasco, fiaschetto, fiaschetta, fiascone; fig. far fiasco (v. d'us. teatr.), « l'opere nostre non faranno fiasco » Pan.

"

la ficca nel buco della serratura» Guer.; « le ficcava gli occhi addosso » Id.; fig. ficcar il chiodo, intestarsi; ficcare il becco, il naso negli affari altrui, donde ficcanaso;

Fiastr, fiastra, figliastro, figlia- ficcar carote, ficcarla ad uno,

stra.

Fiatè, fiatare, far fiato « Tiberio in senato non ne fiatò»

R. B.; dargliene a intendere, infinocchiare e sim. Ficheto, ficchetto, ficcanaso.

Dav.; non osar fiatare, senza Ficognè, ficognesse (da fichè,

pegg. molto significante, e senza l'equivalente ital.), cac-| ciar dentro, intromettersi in qualche cosa senza riguardo nè discrezione.

Fida, dè una fida, dar una fida, sicurtà, affidamento, salvacondotto.

fichesse, ficcare, ficcarsi, idiot.|Figura, figura, in tutti i suoi signif.; «di sua figura acceso » Ar. « fattomi un crocione sopra la figura » Cell. «bestemmiando, mi vien sulla figura » Pan.; non aveva più figura d'uomo » Id.; « che figura farebbe sulla scena!» io cerco farvi far buona figura » Id.; « mi rincresce assai di far certe figure» Goz.; « ed io, povero uomo, pensate che figura faccio » Id.; far la prima figura, Id.; far più figura, Fag., « vo a far la mia figura nel paese » Pan.; « son figure da farmi queste ?» Id.; «e tu m'avevi a far queste figure?» Id. Figurà, cant figurà, canto figurato.

Fidat, fidato, di provata fede.
Fidè, fidesse, fidare, fidarsi, con-
fidare, ec.; fidare i suoi se-
creti, Bocc.; fidare, fidarsi di,
in, nel; fidarsi è bene, non
fidarsi è meglio, prov.
Fidecomiss. V. Fidecomess.
Fidei (per sim. dal lat. fides
pl. cordicelle da strumenti mu-
sicali), vermicelli (che brutto
vocabolo che differenza di
tropologia! e così vermicellini,
vermicellaio, fidlin, fidlé, assai
più civile).

Fido, fido, fedele; sost. per
credito, far un fido (t. com-
merc.), vendere a credito.
Fiducia, fiducia, speranza, fi-
danza, confidenza; donde fidu-
ciale, fiduciario (t. leg.).
Fier, fiero, alliero, eccessivo,
valente e sim., fiero di sue
ricchezze; pettoruto e fiero;
fiero matto, Pul.; fiera roba,
fiera mercanzia, Bon.; fiero
medico, fiero giuocatore, ec.
Fieul, contraz. di figliuolo,
come fij (in qualche luogo),
di figlio; e questo usasi pure
in m. assol. per ragazzo, come
nel nostro dialetto,

Figurant, figurante, da figurare, attore di rappresentazioni mute o mimiche. Figurassa, pegg. figuraccia. Figurè, figuresse, figurare, figurarsi, in tutti i suoi usi; per far figura « ho sempre figurato ovunque vado » Pan.; figurar da uomo, da donna, da prima donna, ec., Id.; « figuriamo il caso » Car.; cioè supponiamo; «non lo so, ma me lo figuro » Goz.; cioè me lo immagino ei si figura che non ci vada gran manifattura » Lip.; la mosca del molino si figurava d'esser il mugnaio, Pan; « che, mi figuro, tu non avrai tosato per viaggio» Guer.; figuratevi che egli aveva la

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pretesa di....., ma figuratevi!] Filagn, filagna, filare di viti (filagno trovasi in qualche au

figuriamoci, si figuri, ec.

Figurin, figurino, modello del tore).

dara.

vestire, damerino, vanarello e Filagrana, filagrana (t. d'orif.). sim. | Filanda, filanda, filatojo. Fil, filo, filo di spago « non Filandera, filandaja, da filanlascia un fil di spago » Lall.; filo di ferro, filo d'erba; filo d'acqua, filo di diamanti, filo della schiena, filo del rasoio, della spada, onde passare a

Filandre, filandre « di queste filandre o fili di sottilissime refe, ec. » Red.

Filant, filante, che trae la seta,

fil di spada; filo torto, filo Caren. morto; fig. dare a uno del filo Filastroca, filastrocca, filastrocda torcere, dargli da fare as

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cola.

sai; perder il filo del discorso, Filator, filatore, filatojo. delle idee perdo un po' il Filatura, filatura, il filare o fifil, ma lo ripiglio presto» Pan.; lato, e luogo dove si fila la " son smunti, smilzi, fan le seta. fila » Id.; « da un fil pende la spada sulla testa del tiranno» Id.; « attaccati a un filo (o per un filo) stanno i nostri giorni» Id.; speranza attaccata a un filo, Bar.; " è mancato un filo » Id.; non aver un filo, mancar di tutto; voler una cosa di filo, assolutamente; andar di filo, difilato; essere in filo, aver in filo, in punto, a seconda e sim.; far le cose per filo, appuntino, ec.

Fila, fila, di cose o persone; dieci di fila, alla fila, Pul.; sei mesi alla fila, R. B.; due perdite alla fila, Macch.; « sognò due notti alla fila » Del. R.; mettere, mettersi, stare, andare, venire in fila quelle ombre che vengono in fila verso di noi » Goz.

Filè, filare, pr. e fig.; non è più il tempo che Berta filava, m. prov.; filar la seta, ec., dove l'aragno fila; dar da filare a uno, dargli del filo da torcere, dargli da fare assai; filar dolce, andar colle buonę o con prudenza, filar sottile, grosso, il diavolo è fino, ma fila grosso, m. prov.; filar dritto, far filar uno, farlo filar dritto passi lo smargiasso, e fili il ribaldaccio » Bon.; dicesi pure filare del sangue, del vino, della botte quasi vuota, d'ogni cosa insomma massime viscosa che colando faccia filo, Caren. Filera, filiera; fig. per la filiera, trafila, Dav.

K

Filet, filetto (della lingua), scilinguagnolo « ba tagliato il filetto » Var.; per dinotare loquacità.

Filon, filone, di miniera, o d'a-| cqua; per uomo astuto, è francesismo; però ha origine nel trasl. di filo, filare, onde noi filè una borsa o carta e sim.; filare una borsa, ec., idiotismo stupendo, che dovrebbe passare nel dizionario della lingua.

« fin adesso è stato un giuoco » Ber.; fin d'adess, fin d'adesso, fin a quand? fino a quando? fin a di, fino a dì, fino a domani, fino alla fine, fino ad un quattrino, fino allora, fin d'allora, fin da quando, fin dal momento che, ec.

Fin, fino, sottile; fig. eccellente,

Filosela, filusella, filaticcio di astuto e sim. (fine per fino seta, Caren.

Filosomia, fisonomia, filosomia
(idiot. della lingua), fisono-
mia, fisionomia.

Filsa, filza, serie, ordine; filza
di lettere o atti pubblici, Mac-
ch.; filza di vocaboli, Giust.;
filza di perle, Caren.
Filtrè, filtrà, filtrare, filtrato.
Filuca, filuca, barca sottilissima
(trasl., io credo, da filo, filare,
onde male feluca); per uomo
astuto, non è d'uso ital., ma
è per altro un bellissimo tra-
slato.

Filura, fissura, meglio fessura,
spiraglio (anche qui l'idiotismo
nostrano ha qualche cosa di
più proprio e calzante, lo spi-
raglio ha più analogia con filo,
che con fesso, fendere (spac-|
care). Del resto noi diciamo
pure fissura.

Fin a, fino a, sino a, insino (fino è più conf. all'orig. fine); la capiria fin a 'l diau, la capiria, capirebbe fino al dia volo o il diavolo; fin al col, fino al collo; fin là, fin a là, fin a li, finlà, finlì; fin adess

parmi una smanceria, una svenevolezza, come tante altre, oltrechè fa anfibologia con fine sost.); oro fino, panno finissimo; fig. lavoro fino, concetto fino, uomo fino «l'Italiano è fino» disse un potente del giorno; il diavolo è fino e fila grosso, m. prov. Fin, fine, termine, confine, scopo, esito, morte, ec. « pellegrini venuti dalla fin del mondo» Ber.; alla fin d'agosto, Bon.; un temporale che pareva la fine del mondo la morte è il fin d'una prigione oscura » Petr.; cosa che non ha nè fin ne fondo, R. B.; far fine, finire; al fin dei conti, alla fin del giuoco, alla fin dei fini, R. B.; alla fin fine « già colpi senza fin dati si sono » Ber.; fatto a buon fine, Macch.; con secondi fini; aspettarne, vederne la fine; far buona o cattiva fine (noi diciamo pure, la mala fine per esager. di stento); « farebbe la fine che meritava » Del R.; ebbe avviso della fine che Ottone aveva fatto » Id.;

suoi di e sim. omolog. Finadess, fin adesso. V. Fin a. Finagi, per confin, finaggio,| v. antiq, fine, confine. Final, finale, finitivo, ultimo; sentenza finale, Boc.; causa finale, But.; sost. il finale d'un opera in musica. Finalment, a la fin, a la fin fin, finalmente, alla fine, alla fin fine; per al postutto « l'autorità in lui finalmente risiede » Cas. Finanssié, finanziere.

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Dav.

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essere alla fine, alla fine dei che tanti sforzi finissero lì»> V.; questa cosa non gli finiva di piacere » Cell.; « mi lasciasse finir di dire » ld.; non aveva mai più finito di dire «finito che abbia di ammazzarlo» Ber.; finì per non farne niente, finì per dire, con dire e sim.; finire i suoi di in pace; finirla e di finirla son deliberato >> Ber.; « al fin, come Dio volle, la finì» R. B.; « là, là, finiseila Giust.; e dopo averlo finito (ucciso), se n' andarono pei fatti loro » Nov.; « giudicai che voleva finirmi» Bart.; « Orlando è dietro che lo vuol finire » Ber.; «e gridava: cugino, io son finito (son morto) » Id.; Finëssa, da fino, finezza, fini- finito questo, a cosa finita, tezza, aggraziatezza, sotti a lavoro finito e sim. gliezza e sim.; finezza di la-Finia, fèla finia, farla fínila voro, di metallo, Ar; ricevere, fare delle finezze, atti di cortesia, Red.; faccia la finezza, questa finezza di, ec., Salv.,| Goz.

Finchè, fin che, finchè, fin che « fallo pender coi piè, fin che sia frollo Car.

Findadess, fin d' adess, fin d'adesso.

Finge, fingere; finger amicizia,
finger l'amico, fingersi amico,
ec.; finger di non conoscere
si duole o finge » Ber.; « cre-
dendo lui queste parole fin-
gesse per, ec. » Boc.; si finse
morto; per rappresentare in
scena finse S. Gregorio a
tavola Var.; da fingere, fin-
zione, finta, finto, ec.
Fint, finire, terminare, cessare,
ammazzare, morire « dolendosi

"

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ovvia, falla finita » Lip.; « è finita per me » Ber. Finssion, finzione, finta,

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V.;

hanno la bocca piena di finzioni Fr. Giord.; uomo tutto finzione o finzioni. Fint, finto, non vero, non sincero, falso, bugiardo; personaggio finto, battaglia finta, parole, lacrime, carezze finte, uomo finto, falso, doppio Finta, mostra, finta, mostra, finzione« quelle nuove finte» Var.; « piangeva sì, ma lo facea per finta » R. B.; " tutto era per finta » Bott.; far finta, far mostra« noi finta facevam di non sentire. Pan.

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