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GA

garet, gartin, garëtin, garet- un lume in mano e mi mena
a dormire » Pan.
Garsona, garzona «< una bella
garzona, una garzona che
merita ogni onore » R. B.
Gas, gas, gaz.
Gascon, guascone fig. spampa
none, sguaiato millantatore (v.
dell'uso).

tino, calcagnino.
Garg, gargaria, pigro, poltrone,
poltroneria (l'ital. ha l'omo-
nimo, uomo gargo, donna gar-
ga, ma in senso di tristo;
qual è il primitivo? quale il
deviato? forse perchè da noi
poltrone equivalga in certo
modo a briccone ? o perchè
l'ozio è il padre dei vizi? io
la lascio lì).
Gargarisè, gargarizzare « sia
medicato con gargarizzare,
ec. » M. Ald. Cr.; «l' infer-
mo gargarizzi la decozione >>
Id.
Garii, gariglio, gheriglio, di no-
ce, Dav.; ogni anima di noc-
ciuolo; e fig. di dente, ec.
Garofo, garofano; fig. gaglioffo,
babbeo.

Gariè, gariesse i dent, forse dallo stuzzicare il gariglio dei denti, onde, per analogia, gariesse applicato pure alle recchie).

Gasia, gaggia, acacia, pianta nota.

dal gazzolare, cinguettare delle Gasoje (degli uccelli, fig. forse gazze), cinguettare, gorgheggiare.

Gaspè (da gaspare, obsol. di tenne gaspiller), cui il francese trasse o risparpagliare, come fanno le sparnazzare, dissipare la roba, scialacquarla. galline cercando il grano; fig. non c'è il gatto, i sorci Gat, gata, gatto, gatta; quando ballano, prov.; aver un occhio al gatto e l'altro alla pao-della, m. prov.; il gatto fa la spola, fig. russando a modo gatti, m. prov.; gat maimon, suo; cascare in piè come i gatto mammone« e prese ancodrillo e di gatto mammone >> che la forma di lione, di cocBer.; fig. memoria, cervello di gatto, o da gatto « al lor teatro non c'è un gatto » Pan.; quattro gatti? » Id.; amici « dovrò fugggir davanti a come cani e gatti; far la gatta cova, m. prov. (che noi promorta, far il gattone; gatta ci

Garsa, garza, sp. di trina. Garsè, ghërsè fig. far presto, sbrigarsi (forse da garzare, cardare il panno). Garsson, garzone, giovane scapolo, un bel garzone, Macch.; l'altro era garzone, ed egli uomo già fatto » Ber. ; giovane di servizio « fattori e garzoni » Pand.; «e tanti re aveva per garzoni » Id.; «io avevo un garzone perusino »> Cell. ; « viene il garzone con

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nunziamo tal quale); giuocare a gatta orba, a gatt'orba, Nell.; a mosca cieca; atachè gata, attaccar briga, idiot. da meritare la cittadinanza nella lingua famigliare.

Gata, gatta; fè la gata morta, far la gatta morta, A- Tass.; erba gatta o gattoria, cattaria; per bruco, insetto, idiot. tropolog. dalla forma sim. Gatabuja, gattabuja (v. scherz.), prigione.

Gatagnau, carpone (idiot.scherz. molto espressivo, ad imit. del gatto).

Gatarola, gatajola, gattajola, da gattarola; fig. ripiego,

scampo.

l'erba empiono i gavacci » Lall.; gavazzo poi non ha più che il senso tropologico di romore incondito, d'allegrezza che somiglia al parlare o gridare di chi ha il gozzo con gran gavazzi di grida » FEs.V. Gos. Gavè. V. Cavè. Gavota, gavotta (danza nota). Gel, geil, gelo.

Gelada, gelata, come brinata e sim.

Geladina, gelatina, vivanda nota.

Gelato, gelato, sorbetto.. Gelè, gelare, da gelo; fig. gelar d'orrore, di paura esim.; sentirsi gelare il sangue addosso. Gelos, geloso, che patisce ge

Gatass, gattaccio, pegg. di gatto, losia; marito, moglie, amante Fag. Gatiè, solleticare, diletticare (idiotismo bellissimo, formatosi forse da tali verbi per afer. e metat.)

Gatii, solletico, da gatiè, V. Gatmaimon, gattomammone. V. Gat.

Gatò, gatò, pasticcieria nota. Gaton, gattone, fig. far il gattone, la gattamorta, Lasc. Gatorba, gattorba, gatta orba, gattacieca, moscacieca, giuocar a gattorba, Nell. Gava. V. Cava. Gavass, gavassé, omonim. ital. d'altro significato, però non senza qualche analogia col nostro idiotismo, che ne indica la comune orig. «e di quel

geloso, sospettoso; geloso del proprio onore, sollecito; affare geloso, delicato. Gelosia, gelosia, passione sospettosa di chi ama; invidia; fig. persiana, o altro simile congegno per vedere dalla flnestra e non esser visto, Bon., Cap.; «<e quelle gelosie così socchiuse? Rim. B.; « tu guardi e ghigni dalla gelosia »> Goz.; «vi aggiunsero graticci e gelosie » Id.

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Gëm, geme, gemito, gemere. Geneiver, ginepro (p. v. lettere affini, come lat. piper, pevere, noi peiver). Gener, generic, general, genere, generico, generale, donde generalità ed altri deriv.

Gener, genero. General, generalato, generale, generalato, comandante, comando generale d'armata. Generala, bate la generala, bat-| tere la generale (t. mil.). Gënestra, ginestra. Gëneuria, gënia (forse la stessa voce corrotta dal volgo, come spesso è dei sinonimi), genìa. Genia, genia, razza di gente spregevole « di che genia abbiam piena la casa » Lasc. Genio, genio, inclinazione, «aver poco genio alla bottega » Ner. contra il suo genio ella ti piglia» (ti'sposa) Fort. Gënoj, gënojon (più conf. alPorig. lat. genu), ginocchio, ginocchione; butesse 'n genojon, mettersi, e in più d'un caso, buttarsi in ginocchione. Gensana, genziana, erba med. Gent, gente, in tutti i suoi usi «che gente è quella? » D.;

D

da man sinistra appar una gente» Id.; la gente è più acconcia (disposta) a credere il male che il bene Boc.; " e molto più da dir dava alla gente » Ar.; era assai ben voluto dalla gente » Ber.; « e fa sì poco conto della gente» Id.; tutta gente mi par di condizione » Id.; «e dir gli piaccia di che gente (nazione) sia » Id.; è venuta oggi una razza di gente, ladra, poltrona, ec.» ld.; gente da guardarsene, da schivare, da starne

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lontano, non meschiarsi con certa gente, gente alla buona, buona gente « 800 Spagnuoli, molto buona e bella gente » (buoni e bei soldati), Pec. grama, cattiva gente, bassa gente, Var.; gente di corte, di negozio, d'affari, di campagna e sim. «lesti, che qua · vi è gente » Bon.; sento gente, Id. « in cucina mi par di sentir gente » Pan.; aver gente in casa, a tavola e sim.; quanta gente! poca gente, pieno di gente e corre solo addosso a tanta gente» (armata), Ber. ; « fe' radunare gran gente » Cron. S. Bart.; per parenti « tutta la mia gente » Lip. Gentaja, gentaglia licenziosi e pigri come la loro gentaglia » Dav.

Gentilom, gentiluomo. Gerb, gerbido, terra incolta, landa.

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Gerla, gerla (da portar comestibili d'ogni genere, ed altri oggetti); fig. gerla, gerlera, gerlassa, per donna sudicia, è puro idiotismo; l'ital. non ha voce di riscontro che calzi; baderla è la nostra patërla. Gësmin, più volg. giusmin, gesmino, gelsomino. Gess, giss, gesso.

Gest, gesti, gesticolè, gesto, gestire, gesticolare; far un gesto, dei gesti, certi gesti, ec. Gesusmaria « lo zio prete esclamò gesusmaria! » Pan.

Gëtt, cëti, zittire, fiatare.
Geton, giton, gettone (marca
da giuoco).
Geugh. V. Gieugh.
Ghé, gaj (uc.), gazza.
Ghedo (idiot. grazioso; un me-
ridionale lo farebbe forse da
cheddo o chiddo, quello; e
quello o quella in dial. tosc.
vale pure vezzo).
Ghemna, idiot. d' ignota orig.,
se non è da ghermina, obsol.
donde gherminella, giuoco di
mano, scherzo (senso propr.;
fig. inganno), mutatosi da noi
in lezio, smorfia.

Get d'acqua, getto, gitto d'acqua. Gheuba, gobba, sost. e ag., «io non avea questa gobba » Var.; « far la robba a suon di gobba Giust.; per donna gobba, «si fece alla finestra una gobba arrabbiata..., alla quale gobba io dissi: dimmi, gobba perversa Cell. Da gobba, gobbetta, gobbettina, ec. Ghice, cantuccio, buco (da giaciglio? Nota che l'ital. antic. ha pure ghiacere, ghiaciglio). Ghign, ghigna, ghigno (dal lat. cachinno, soppr. per afer. la prima sill.); ghigno falso, Dav.; che ghigno! Da ghigno, ghignetto, ghignino, ma quest'ultimo non è guari nostráno. Ghignada, ghignata, risata. Ghignassè, sghignassè, ghignazzare, sghignazzare. Ghignè, ghignare, sogghignare; ridere, ma per lo più leggermente, o per ischerno, burla, ec.; «e veduto Giovanni, cominciò a ghignare. E Giovanni: di che ridi, compagno? » Nov. A.; e poi ti ghignano dietro » Macc.; tu guardi e ghigni» Id.; «il re, ghignando un pochetto, disse » Cell.; « strega, risposi io, ghignando ." Bon.; ed ei ghignando allor più non balocca » Lip.; « per compiacenza ghigna anch'egli « Goz. Da ghignare, ghignazzare, sghignazzare, V. sopra.

Ghënia, cosuccia; fig. forse da ciniglia, nastrino a forma di bruco o farfalla, seppure non si voglia dirett. dal fr. chenille, farfalla, e fig. nastrino,

ec.

Ghèr. V. Gara.
Ghërsin. V. Grissin.
Ghet, ghetto; fig. far un ghetto,
ciarlando, Guad.; in quat-
tro donne si fa un ghetto»
B. B.; si ficca dove si fa il
ghetto» Id.; « avrebbe repli-
cato e fatto un ghetto » Fag.
Ghete, ghette (v. dell'uso), Ca-
ren; uose è disus.

Gheub, sost. e ag., gobbo; fig.
mnè 'l gheub, menar il gobbo,
sgobbare; andar gobbo, far
andar gobbo, diventar gobbo,
ec., chi ha il gobbo o la gobba;
quel gobbo è un diavolo; chi gno, Bracc.

Ghignet, ghignetto, dim. di ghi- *

te l'ha fatta? il gobbo. Da Ghignon, avversione, disdetta gobbo, gobbetto.

(da ghigno, non importa il Giancheti, gianchetti (pesciolini, franc. guignon, l'origine es- così detti alla genovese, invece sendo la stessa). Da ghignon, di bianchetti). ghignone, far rabbia, avversione, ec.

Ghingajè. V. Chincajé. Ghiribiss, ghiribizzo, bizzarria, capriccio.

Giand, ghianda; fig. scherz. ca-
narin da giand, canarino da
ghiande..

Giandola, ghiandola.
Gianisser, giannizzero; per sp.
di canario, da giaunisser, tra
-il verde ed il giallo, non ha
riscontro ital. che io sappia.
Giansana. V. Gënsana.

Ghisa, ghisa, ferro fuso.
Già, già; « era già l'ora, ec. »>
Dav.; per oramai, oggimai « tor
via la forza della già poco po-
tente Teti Bocc.; per ad ogni Giara. V. Giaira.

"

in orig. ident.), bazzicature, bazzecole.

modo, « or sia che può: già, Giargiatole, carabattole (v. forse non invecchio. Petr.; per mica, la carne che tu hai oggi, non l'avevi già due anni fa » F. G.; per veramente, « già lo prevedevo; già, non v'ha inganno » Goz.; « il mondo già vuol sempre criticare » Pan.; già già, quasi lì lì, e sim. Da già, giammai, giachè, giacchè. Giac, giachet, giacotin, giacco, giacchetto, giaccottino, giacchettino.

Giaca, giachita. V. Giac.

Giass, strame (idiot. da giace,
giacere, donde giaciglio, come
strame da strato).
Giassa, ghiaccia, D. arc., ghiac-
cio; fig. rompe la giassa, rom-
pere il ghiaccio, far il primo
passo, ec.; giassa per spec-
chio è idiotismo pretto.
Giassè, giassà, ghiacciare, ag-
ghiacciare, ghiacciato, agghiac-
ciato.

Giacobin, giacobino, fig. parti-|Giassè, giassera, ghiacciaja. giano del giacobinismo, re- Giassil, vetriata, invetriata)idist. pubblicano sfegatato. Giaira, giara, ghiara, ghiaja. Giairin, ghiaroso, ghiajoso, ghiareto, greto, gretoso. Giajet, conteria (idiot. d'ignota orig., se pure non ha la radice in ghiaccio, ghiacciuolo, pietra di vetro, ec.) Gialapa, gialappa.

Giamai, giammai, mai; giamai, più volg. giumai, oggimai.

pretto, da giassa per specchio). Giaun, giallo (di cui è una corruz., al mut. in au, come alt, aut, ec., n aggiunt. per eufon). Giaunastr, giallastro. V. Giaun. Giaunet, gialletto, gialliccio. Giauniss, gialliccio, gialligno. V. Giaun.

Giaunissa, itterizia (da gialliccia faccia).

Giavel. V. Ciavel.

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