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Giberna, giberna (t. mil.; qualche vocabolista dice, meglio cartocciere'; meglio niente affatto, giberna può dirsi v. tecnica, e cartocciere non si sa cosa sia).

persona o cosa; aver buon
giuoco in mano; tutto ciò è
un giuoco, è stato un giuoco
in paragone di ec.; far tirar
uno da giuoco, farlo stare a
giuoco, in giuoco, in regola,
farlo rigar dritto; giuoco di
poche tavole, cosa facile; farsi
giuoco di uno, dei fatti di
uno (questo è però modo meno
familiare nel nostro verna-
colo).

Gifra, cifra; fig. parlar in ci-
fra, misteriosamente.
Gilard, sporco, sudicio (sucido,
come diciamo noi, è più conf.
all' orig. lat. succidus). L'ital.
ha pure cialardo, sgarbato, in-
civile.

to, giubbettino, Caren. (vada per giubbettino, ma quel panciotto è una parolaccia); gilè, e pure t. di giuoco alle carte.

Giborè, ciarpare (con cui sembra avere qualche analogia), fare a casaccio. Gieug, gieuc, gioco, giuoco; giuoco d'azzardo, delle dame, degli scacchi, del pallone, della mora, del lotto, ec.; far un buon giuoco; darsi al giuoco; per luogo ove si giuoca, e per dinotare un'infinità di cose, tanto il giuoco è popolare fra gli uomini; fig. cambiar giuoco, cioè sistema, condotta ; ogni bel giuoco du-Gilé, gilé (v. dell'uso), panciotra poco, prov.; a che giuoco giuochiamo? cioè, che vuol dir questo? alla fine del giuoco chi la paga son io ogni cosa si piglia alla fine del giuoco » R. B. ; « Alla fin del Ginestra, ginestra, pianta nota. giuoco lo scoppietto (schiop-Giò, giò, v. con cui si incita il petto, da scoppio, scoppiare) cavallo il cavallo per giò, mi stava più a guadagno che a perdita » Cell.; mettere in giuoco ordigni, molle, arti, astuzie, ec.; esser in giuoco la sorte di persone o cose; giuoco di macchine, giuoco d'acqua e sim.; fare ad uno qualche giuoco, un brutto giuoco, Ber.; quindi all'altro fa lo stesso giuoco (col bran-Giog (o chiuso), giogo; (in sendo) Fort.; giuoco di mano, tiro; aver buon giuoco con

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per anda il bo » Sacch. Giobia, giobbia (v. antiq.), giovedì; nel Canavese gieuves, più pross. all'orig. Iovis dies. Gioc (o chiuso), pollajo, dal lat. jugum, legno traverso. Il Cellini ha pure chiusino; che derivi da chiuso? dirà taluno; a me pare troppo sforzato.

so morale pronunciasi da noi pure per intiero, scuote 'l giogo, scuotere il giogo.

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Gioja, gioja, gemma, cosa preziosa, guernito, carico di gioje e sim.; « una scattola di gioie Lasc.; fig. "gioja mia, gioja bella. Id. gioja cara » Fir.; per prezioso, amabilissimo e sim. ; è una perla, è una gioja; la gioja della famiglia, il beniamino, il cucco; gioje di famiglia, contentezze; gioja ironic. vale pure furbo, ma. lizioso, e sim.; a l'è 'na gioja..., è una gioja, che non dico altro.

Gioje, giojelliere (da giojello). Giojera (bell' idiot., quanto è brutta la bacheca vetrina, anzichè bacheca, vera parolaccia da mandibole uscocche.

Giola, bell'idiotismo anche questo, a cui la fiammata non corrisponde che malamente, nulla esprimendo di quel giolito o godimento che dovrebbe esprimere. Gionse (o chiuso). V. Giunse. Gionta (o chiuso). V. Giunta. Giontè fo chiuso). V. Giuntè. Giontura (o chiuso). V. Giuntura.

Giora (o chiuso), vacca vecchia, forse dal lat. diurna, diurnare, Gell., vivere lungo tempo (g, d, lett. affin. come giorno da diurno). Giornà, giornata, spazio di un giorno, e propriamente dal mattino alla sera; che bella giornata ha fatto, fa oggi!

a tener l'ira una giornata intera Ber.;« questa è quella giornata che vi farà in sempiterno onore » Id. (se pure non avrà voluto dire battaglia, che non credo); guadagnar la giornata, Fag.; vivere alla giornata; andare a giornate ( giornaliere); allegro a giornate; non sapere come passare, ammazzare la giornata; passare le giornate bevendo, giuocando, ec.; giornata di terreno, misura nota, giornata di cammino, dista due giornate, una buona giornata.

Giornalié, giornaliere. Giors, fè 'l Giors, far il Giorgio, Ber.; (meglio che quel brutto gnorri, corruz. d'ignaro, ignorare); dicesi pure far il nuovo, e noi accoppiando i due modi sinon., fè 'l Giors neuv.

Giostra, giostrè, giostra, giostrare.

Giovè, giovament, giovare, giovamento; dare, portare, avere, provare giovamento. Gioventù, gioventù, ( giovinezza, quantità di giovani), chi fa delle follie in gioventù e chi in vecchiaja; la gioventù è bellezza; quanta gioventù! « tener la gioventù stretta di danaro Pand.; la gioventù d'un tempo, del dì d'oggi, ec. Giovo (o chiuso), qiovnot, giovnastron, giovane o giovine,

giovanotto o giovinotto, gio-| Girandolon, girandolone « dove sei tu stato, mariuolo ? dicea la diva a quel girandolone » Pan. Girarost, girarrosto.

vinastro (giovinastrone non è d'uso, eppure non sarebbe superfluo, parmi); giovane ozioso, vecchio bisognoso, o

chi non lavora da giovane, Girasol, girasole.

e sim.

stenta da vecchio, prov.; la Girata, girata, d'una cambiale, vergogna (verecundia, in un giovane è buon segno) Id.; giovane di bottega, Cell., Vas. Gipa, giupa, giuppa, giubba.

Giravolta, giravolta; dare una giravolta, Macch.; « fatte due giravolte » Goz.

Gipon, giupon, corpet, giuppo-Girè, girare « gira di qua, gira ne, giubbone, corpetto (un. di là » Ber.; girar paese, tertempo vi poteva essere qual- reno e sim.; per far girare, che divario nella maggiore o muovere in giro « com' Erminoré ampiezza delle falde, cole girò quel Lica » Id. ; girar oggidì il voler distinguere cor- la fionda intorno al capo, petto da corpetto, vale a dire Id.; girar una cambiale, e corpetto da giuppone parmi sim.; fig. girar la testa a pedanteria); « mettilo fuora uno, « la testa girar si sente» in giuppone » Ar.; «che San- Bard. e sempl. girargli, imino in giuppon non capi- pazzire, far pazzie « gli gira rebbe » Id. affatto Ber.

Gir, giro; far un giro, andar in giro « al sole in su e 'n giù fa cento giri » Pan.; « e poi per lui va col cappello in giro » Id.; siamo sempre in giro, eh?; giro del medico, ispettore, ec.; giro del sole, della luna, dell'orologio, d'una ruota e sim., giro della fortuna, del giuoco di carte o tarocchi, ec.

Girela, girella; fig. volubile,
incostante, donde il personag-
gio di Don Girella.
Girolè, girellare, men conf. al-
l'orig. giro. V. Girandolè.
Girolon, girellone.
Giromëta, girumetta, girometta,
pastorella, canzonetta nota
gi'insegno a cantar la gi-
<< rometta » Bracc.
Git, gitto, getto, germoglio; git

Girada, girata, giro; fare, dare d'acqua, getto d'acqua.

una girata. Girandola, girandola; fig.« girandole, lungherie » Cecch. Girandolè, girandolare, girovagare andai girandolando un anno e un mese » Pan.

Gita, gita, andata.

Giton. V. Gëton.
Giù, giù; tanto che
nel fondo giù casca »
andar giù, cadere, cascare

lupo Pul.;

"

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cascar giù« per andar giù (da cavallo) più di sei volte stette » Ber. ; « pareva che il teatro andasse giù » Pan.; « andai su e giù più di mezz'ora »> Goz.; al sole in su e 'n giù fa cento giri » Pan.; « aveva già mandati sei bocconi giù» Sacch.; fig. questa non la può mandar giù, sopportare; dar giù (colpi, botte), percuotere; dar giù, smoversi, abbassarsi, cedere, declinare, propr. e fig.« quella rena diè giù Bart.; «le Gallie diedero giù alla prima battaglia » Dav.; quel malato da giù a vista d'occhio (declina) «la febbre ha dato giù un pochetto » (diminuito), Goz.; il suo credito comincia a dar giù; i seminati dan giù (per il secco o altro); i prezzi dan giù (ribassano) « dice che buttiam giù la casa » Pan.; « buttò giù l'uscio con un colpo di piede» ld.; buttar giù a uno il cap-pello, la forma del cappello, Rim. B.; « senza distinguer mai si butta giù vivande » Fag.; quattro parole buttate giù alla buona» Goz.; la febbre butta giù, deprime; buttar giù la collera e sim., deporre; lasciare giù un tanto, la caparra e sim.; tirar giù (colpi), dare, percuotere; tirar giù, tirarle giù, contarle grosse, dirle giù grosse; calar giù, far calar giù, giù di lì; giù il sipario,

giù il cappello, giù quella boria e sim.; voltare, voltarsi all'ingiù; andare, venire, pendere all'ingiù; poco su, poco giù, pressapoco, su per giù, e non giù di lì, come oggi è il vezzo, il goffo vezzo di dire. Giubilè, giubilà, giubilassion, giubilare, giubilato, giubilazione (e dicesi particolarmente di preti e di dottori: così un dizionario italiano del giorno, e così s' insegna l'italiano!) Giudichè, giudicare, in tutti i suoi usi abbastanza conosciuti, compreso quello di, giudicato, per condannato, spacciato, Dav.

Giudissi, giudissios, giudizio, giudizioso; fare, metter giudizio « egli è giudizioso, giuoca con molta cautela » Goz.; «è persona di giudizio » R. B. Giugà, giuocata. V. Giughè. Giugador, giuocatore. V. Giughè..

Giughè, giucare (v. antiq.), giuocare «non son costumato giucare a pugni » Ber. ; « quivi giucava la sorte » (decideva la sorte), Dav.; « vo' giucare (scommettere) che elle entrarono colà » Bon.; « giuocherei che ella ha più voglia d'udire che io di parlare » Ar. ; « ed io giuoco che pioverà » Guer.; « l'abbiamo a fare coi furbi che ci giuocano » Giust.; giuocar un tiro a uno « il tiro che gli giuocò la fortuna » Guer.;

"giuocano i possenti ordigni (sono messi in moto); giuocar d' astuzia, d'autorità e sim., per gareggiare « or chi più tosto può, giuoca di mano » Ber. ; " traeva calci e giuo

cava di schiena » Id. Giunc, giunco. Giunè, giunare (v. antiq.), digiunare conviene giunare e orare Guid. V. Digiunè.

conti, e giunterà a quello le altre spese che restano a peso mio » Goz.

Giuntura, giuntura, commessura, congiunzione, articolazione; rompere, sentirsi rotte le giunture.

Giupon, gipon, corpet, giuppone, giubbone, corpetto « mettilo fuori in giuppone » Ar. (V. Gipon.

Giunse, giungere, raggiungere, Giurabaco! pofarbaco giuraaccrescere, accoppiare, ec. bacco! poffarbacco! (assoluto o intransitivo non Giuradio giuraddio!

è del nostro vernacolo, che Giurè, giurament, giurare, fare, ha solo arrivare, e questo gli prestar giuramento; giurare è pure comune in senso at- in coscienza; giurar il falso; tivo) «la pulce si ritraeva a giurare amicizia, fedeltà, vensalvamento in modo che la detta, e giurarla ad uno, adgentildonna non l'aveva mai dosso ad uno, m. elitt. supp. potuta giungere » Fir.; « saria vendetta (il nostro vernacolo scampato, ma lo giunse for- direbbe pure « giura come un tuna e il suo peccato » Ber.; vetturino, un carettoniere >> "sì che la spada non lo giunse ed è modo assai proprio ad appieno » Id.; «e dove lo se- esprimere i loro frequenti giu- gnò, proprio l'ha giunto » Id.; raddio, giuralcielo, e sim., più proprio che l'anfibologico sacramentare, e peggio saramentare, goffo idiotismo per giunta.

"

Gius, dal lat. jus, sugo.
Giust, sost., giusto; voglio il
giusto, datemi il giusto, niente,
più del giusto; a dirvi il giu-
sto, ec.

giunte alla tema le minacce » Id.; a man giunte, Boc., Sacch.; a piè giunti, Goz. Giunta, giunta (in buona e mala parte), aggiunta. (V. Agiunta); far una giunta al vestito, Rim. B.; è più la giunta che il principale; questo è per giunta, di giunta, di sovrappiù e per giunta era dive-Giust, ag., giusto; tiro giusto, nuto pallido » Goz.; a prima mira giusta; conto giusto, migiunta av. da bel principio. sura giusta, giusta altezza; Giuntè, giuntare, metter per vestito giusto alla vita; giusto giunta ella esaminò bene i premio, giusta lode, ec.; è trop

་་

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