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blico batteva le mani; per co-|Pules (dal lat. pulex), pulce; mune, terreni incorporati al fig. cerner le pùlci (serne) a publico Borgh. qualcuno, scoprirne le magaPublichè, publicare, fare, ren- gne e sim.; mettere una pulce dere noto al pubblico (V. Pu- nell'orecchio ad uno, dir cosa blic), manifestare publicamen- che dia da pensare, Var., Lasc. te, promulgare (leggi, decreti, Pull, pulire, nettare, forbire; e sim.), stampare (opere), ec. fig. dar l'ultima mano a lavori. Publicità, publicità, la publi- Pulissia, pulizia, contr. di sporcità degli atti d'un governo, cizia; far pulire, nettare. « la pubblicità d'un teatro Pulit, pulito, contr. di sporco; Segn.; per notorietà, la pub- andè pulit, sempre si dilettò blicità fa lo scandalo; dar pu- d'andar pulito » Ber.; e così, blicità, pubblicare; far publi- tenere, tenersi pulito; per legcità, far piazzate, far scandalo. giadro, garbato, «visin pulito, Pueril (dial. col.), puerilità, fig.| Bald.; far pulito, pulire; fig. puerile, da fanciullo, fanciul- portar via tutto, mangiare v lesco, puerilità, cosa, azione consumar tutto, Pul., Lip.,. puerile, glorie vane, cadu- Pan.; far pulito checchessia, che e puerili » Cas.; «la rima far le cose pulito, cioè puliche da principio era una pue- tamente, esattamente; iron. rilità e un'inezia, divenne poi farla pulita, (far sconcia, disoec. >> Salv. nesta azione), Tom.; e così, trattare, parlar pulito, con garbo; iron. « lascia far da me, che lo servirò pulito » Nov.; mettere in pulito, al pulito (scritti), Targ.; giuocare pulito, netto, lealmente.

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Pugn, pugno; dare, tirare dei
pugni, dare un buon pugno,
Bard.; un pugno gli tirò di
tanto peso »
Ar.; pigliare, pi-
gliarsi, venire, fare, giuocare
a pugni; far a pugni, fig., cose
che fanno tra loro a pugni,
cioè, diametralmente opposte.
Pugna, pugnata; in m. av., a
pugnate, come, a manate, a
brancate, a bracciate, a go-
late, ec.

Pugnet, pugnetto, dim. di pu-
gno, Dav., Fort.
Pugnëla, pugnetta (del ferro da
stirare).
Puija. V. Puvia.

Pulpit, pulpito, montar in pul-
pito, sul pulpito, parlare dal
pulpito; oratore da pulpito,
predicatore.

Punce, punce, puncio (bib. not.).
Pungent, pungente, da pungere,
forar leggiermente; fig. lin-
guaggio pungente, narrata
con pungente retorica, ec. ■
Dav.
Pungola, pugnola, più us. (ben-
chè men propr.) spugnola.

Punission, punizione, dare, infliggere, avere, ricevere una punizione, mettere in punizioné.

Punse, pungere, pr. e fig., V. Ponse (o chiuso).

Punt, punto, linea e punto (geom.), virgola e punto (ort.); per segno, passar il punto, D., al suo più alto punto, Id.; esser a buon punte, « fatti sicur, che noi siamo a buon punto » Id.; « qui sta il punto» Cecch., Goz.; punto d'onore; accusar il punto, far un bel punto, aver un cattivo punto (t. di giuoco); dar il punto, dei punti (id.); dar dei punti, fig., esser superiore ad altri in checchessia; le donne danno dei punti al diavolo, prov.; per un punto Martin perde la cappa, prov.; punto d'ago, onde dar un punto, dei punti agli abiti, ec.; in m. av. arrivar in buon punto, opportunatamente; nello stesso punto, nello stesso tempo, momento; sino a questo punto non si sa niente; essere, trovarsi in buon punto, di salute, o checchessia; in, al punto di morte, Ber., Bart.; far punto, fermarsi, e qui fo punto» (termino) Ditt., Ber., Goz.; « mostra di voler far punto qui» (arrestarsi) Macch., e punto lì, e ferma o fermiamoci lì; (far punto, in ling. commer., vale anche far fallimento); mettere,

lasciare, venire, trovarsi, essere al punto di, cioè in condizione, in istato di; siamo sempre allo stesso punto; star sul punto d'una cosa, v. g., dell' onore, dello spirito di corpo, della disciplina, ec., non transigere, Bart.; non passare o eccedere un punto da quello che ec., Fr. G.; nè punto, nè poco, niente affatto; punto d'appoggio (t. mecc.); punto cardinale (geogr.); punto della luna, delle stelle (posizione, aspetto, t. astr.); m. av., punto per punto, capo per capo, minutamente, ogni cosa dicea punto per punto » Ber.; nè restava di domandare punto per punto, filo per filo, ec. » Fir.; di punto in bianco; appunto, per lo appunto, e sim. altre omol. Punta, punta, cima, estremità acuta o no; punta del campanile, M. V.; punta della montagna, Pec.; punta di terra (che s'avanza in mare a guisa di punta), Sacch.; punta della spada, baionetta, lancia, e sim.; dare, menare, ferir di punta, Ber., Ar.; punta del naso, della lingua, dei diti o delle dita, dei piedi, ec.; aver sulla punta della lingua (m. freq.), sulla punta dei diti, saper molto bene, Lasc., R. B., Pan.; andare, stare, alzarsi in, o sulla punta dei piedi, Vas., Goz.; pigliar la punta, un po' di

punta (parl. del vino), Var., Sod.; per malattia acuta, (t. med.), pigliar una punta, morir d'una punta, di punta, Vas., Red.; sulla punta del di (o sullo spuntar del dì), Cell.; comprar tutto a punta di soldi, Goz.

Puntà, puntata, colpo di punta; vangare a una o più puntate (agr.); puntata di fogli stampati, fascicoli (v. dell'uso). Puntadura, puntatura, punteggiamento, Salv.; per puntazione, Id., Caren. Puntal, puntale (t. art. mest.), G. V., Var., Lip., Cell.; metter un puntale, Caren. Puntale, puntellare, sostener con puntelli,«< fecero puntellare la detta torre » Pec., «il coperchio.... sollevarono... e puntellaronlo » Bocc.; puntellar l'uscio con la scopa (tosc. granata), m. prov.; fig. puntellar checchessia che minacci di cadere. Puntareul, punteruolo (t. art. mest.), Bon., Lip., Caren. Puntè, puntare, spinger con forza, far forza, drizzare ad un punto, ec., " punta ei la manca in terra Tass. (in tal senso V. Pontè, pontare); puntar un panno, un abito (t. art. mest.); puntar un' arma, (t. mil.), puntar la lancia, Ber. Ar., e sempl. puntare, alcuni reggimenti con incredibile valore puntando, s'apri

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rono la via Bott.; puntar artiglierie, il cannone, ec., Gr., Bott.; puntar il cannocchiale (t. astr.); puntar al giuoco, e puntare, per contar i punti; per punteggiare (men famil.), ' Borgh., Salv.

Puntegè, punteggiare (ortogr.), Salv., Bart.

sa.

Puntegiatura, punteggiatura (ortogr.), punteggiamento; è pure t. music. Puntel, puntello, sostegno, pr. e fig., donde puntellare; a tirarono via il puntello che sosteneva il coperchio » Bocc.; mettere puntelli a checchessia che minacci rovina, Macch.; fig. puntello della casa, Id.; della vecchiaia, Bald., Bon. Puntilio, puntiglio, fig., da punto, dim.; « questo rebbe più presto puntiglio e sottigliezza che disputa Borgh.; non cerchi tanti puntigli Cas. ; « la vanità, l'arroganza, il puntiglio. Salv.; far checchessia per puntiglio, star sul puntiglio, sui puntigli, Car. Puntilios, puntiglioso, che sta sul puntiglio, Salv. Puntin, puntino, dim. di punto; in m. av., a puntino, appuntino, minutamente, esattamente.

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Punto, punto (ortogr.), fig. far punto, fermarsi, Macch.;

e qui fo punto » Ber., Goz. (Del resto, V, Punt).

Puntù, puntuto, acuto in punta, Salv., Gr.; « vibrò uno stral puntuto » Fort.; naso puntuto, cappello puntuto, ec. Puntual, puntualment, puntuale, puntualmente, con puntualità tutti garzoni lesti e puntuali » Ner.; venne a pigliarmi pronta e puntuale » Pan.; e paga puntual come una banca » Id.

puro, acqua pura, aria pura, ec.; fig. dir la pura verità, Pul. ; il fatto puro e semplice; pura (o mera) forza, pura malizia, pura malignità, ignoranza, puro scherzo, divertimento, caso, ec.; puro ed innocente, cioè semplice, Salv.; parl. di lingua la lingua nostra è ben dai forestieri (cioè dagli italiani non

Puntualità, puntualità, astr. di Toscani) scritta assai più corpuntuale. V. Puntual.

retta e regolata, perchè da

l'hanno leggendo e studiando imparata, Lasc.

Pura, av., pure (pura, antiq., Fr. Barb.); pure è così; dì pure, fa pure, va pure; è pur doloroso; ma pure io spero.

Puntuassion, puntuazione (or- gli scrittori puri e sinceri togr.), punteggiamento. Puntura, puntura, ferita o mal di punta; per pungimento «<e voi, pulci, che date una puntura, ma che puntura! » Pan.; fig. per pena, amarezza e sim., D., Bocc.; pun-Purament, puramente, senza tura al cuore, Cav., Var.; (per motto pungente, sferzata e sim., meno famil.). Pupa, poppa, mammella; dar la poppá, allattare e tu, Gaeta, che desti la poppa a Enea » Lall.; che la poppa to' mae (tua madre, idiot. tosc.), non t'ha già data, ma una vipera Cecch.; levar la poppa, dislattare. Pupè, poppare« poppavano lei (o anche da lei), come la madre Bon.; sempl. giovane e..... molto fresco, che pareva tutto di poppasse >>

Cr. V.

Pupil, pupillo (t. leg.).

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più, solamente, semplicemente (con purità, non è vern.) « mosso puramente da amore Tol.; « disse filiis vestris, non filiis, puramente, ma vestris Segu.; dovuto puramente alla sorte Fag.; o purament, o puramente (ed anche, oppuramente), per oppure, ovvero, V. S. P. Purga, purga, medicamento purgativo, purgante (t. med.) << diete, vomiche, purghe >> Bon.; una semplicissima purga » Red.; purga semplice e composta » Id.; purga da cavallo, grossolana; pigliar una purga, fare una

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Pur, puro, caffè puro, vino lunga purga; purga di san

» moso.

pusillanimità,

astr. di pusillanime. Puss, pus (t. med. ), prodotto di suppurazione. Puss, agg., lezioso, fanciullo troppo vezzeggiato, viziato (idiot. forse da puccio, vezz., checco, o da puzzo, nausea, schifo, onde schifios, schifiltoso, seppure non è una sinc. del lat. putus, donde putto. Pussa, spussa, puzza, puzzo, felore, lezzo.

gue, mestruo, ld.; fig. « vera lanimo, timido, dappoco, d'apurga (quella smania di com- nimo imbelle, opp. di anibattere) della loro pazzia Dav.; la solitutidine e la Pusilanimità, quiete è una purga dell'anima » Salv. Purgant, purgante, purga (t. med.) in questi tempi usa l'uomo di purgarsi, ed è il miglior purgante » Fr. G.; fig. quando i vizi hanno preso possesso, ec., vogliono essere (occorrono) purganti mordaci, ec. » Salv. Purgateuri, purgatorio, fig., pena, patimenti, fastidio grande moglie fastidiosa, impostora e caparbia, è un purgatorio continuo » Fir. Purghè, purghesse, purgare, purgarsi, medicamento che purga, donde purgante; « in questi tempi usa l'uomo di purgarsi, ed è il miglior purgante » Fr. G.; corre ri-Pustola (o ch.), pustola, pusico, se non si purga, di dar in tisico »> Ner. ; « si purgò di nuovo..... con una purga semplice e composta Red.; fig. purgare (o spurgare), le colpe, D., Bocc.; purgar l'anima, il cuore; purgarsi, scolparsi, Macch., Salv.; purgare un libro dagli errori, Tol. Purghëta, purghetta, piccola purga, Red.

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Purifiché, purifichesse, purificare, purificarsi, pr. e fig. Pusilanim, pusillanime, pusil

Pussiè, pussià (da puss, V.), vezzeggiare, viziare, viziato. Pusslagi, pulcellaggio, verginità, guardare (conservare) il suo pulcellaggio, Esp. P. N.; l'onore del suo pulcellaggio, Tav. R.; « quello ebbe il mio pulcellaggio » Ov. P.

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stula (t. chir., tum. not.). Putana, putanassa (v. bass.), puttana (sost. e agg.), D., Bocc., Bar.; « lasciami andare che voglio svenare quella puttanaccia Fir.; fare la, andare a, ec.

Putané, puttaniere, dedito a
puttane, Bocc.
Putin, putino, dim. di putto
(da noi s'intende, per lo più,
dipinto, o scolpito) puttini
di graudissimo rilievo » Cell.
Putrefassion, putrefazione, il
putrefarsi; dare, andare in

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