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Trincerè, trinceresse, trincerare,
trincerarsi (da trincera, t. mil.);
fig. trincerarsi nell' anima
sua, nella propria virtù » Salv.
Trincet, trincetto (ferro trin-
ciante, t. art. mest.).
Trinciant, trinciante (coltello
da trinciare vivande); fig. per
spaccone, smargiasso (meno
vern.), Ber.; per lingua pic-
cante, Salv.

"

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Trincon, trincone, beone (da
trincare. V. Trinchè), Lip.
Tripa, trippa, pancia o trippa
mia » Fir.; quand'ebbe la
trippa piena » Ner. ;
una stoccata, nella trippa
Cecch.; ti passerei dieci
volte la trippa con questa
spada Cell.; trippa, busec-
chia (noi più comun. pl. tri-
pel « nutrirsi di trippa » Pan.
Triplo, triplichè, triplo, tripli-

care.

D

nella tromba, ciò invenduto fig. non aver il voto ambito, e sim. m. dell'uso. Trombëta, trombetta, dim. di tromba; per messo fu pubblicato per un trombetta» Macch.; « mandar tosto un araldo ed un trombetta » Ber. Trombëtè, trombettare; fig. trombettar persona o cosa « lo trombetta per tutto Firenze» Macch.; e così, farsi trombettare, Goz.

Trombon, trombone (arma
nota).

dargli Tron, tuono (meno espr. e imit.
il fragore), lat. tonitru, onde
sinc. o metat. truono, disus.,
Sacch., e trono, tron « fum-
mo assediati dalle acque e
dai troni » Ber.
Tronc, tronchè, tronco, tron-
care, tronco d'una pianta, e
tronco, per troncato; fig. di-

Tripon, fig., trippone, omaccio, scorso, passo tronco, parole panciuto.

Trist, tristo, mesto, cattivo; avv. per guai, tristo a chi, trist'a chi tocca, tristo a chi tentasse, ec. Trium, tritume.

Trocion, trocionè (da trucciare t. di giuoco), ingannatore, baro, ingannare, truffare, Tromba, tromba, fig. tromba d'elefante, o proboscide; pubblicar checchessia a suon di tromba, strombazzare; essere la tromba del paese, o delle azioni di uno; vendere alla tromba, all' incanto, restar

tronche; troncar la conversazione; troncar il superfluo da checchessia, e sim. Trop, troppo; sost., il troppo versa, tutti i troppi son troppi, m. prov., dal troppo al poco, da un estremo all'altro; agg., troppa roba, trop pe cose, troppa carne al fuoco, m. prov., esser troppi, in troppi; Ganellon, tu ne sai troppe » Pul.; « cinque piatti che son troppi? » Pan.; avv., ne so anche troppo, vero anche troppo, pur troppo; uno

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ne,

di troppo, esser di troppo, e sim. Tross (o ch., metat. di) torso. Trosson (o ch.), robusto, tarchiato, compresso (da torsofrate di cucina? meglio da torso, torsaccio pegg. di busto " non si conosce in che modo le (gambe) sieno appiccate a quel torsaccio » Cell. Trot, trotè, trotto, trottare andare al trotto, di trotto, di buon trotto, pigliar il trotto, aver un trotto duro, serrato, lesto, ec.; questo vostro cavallo ha troppo duro trotto Bocc.; se non ho voli, ho però un trotto lesto » Pan.; amor di giovani, trotto d'asi no, prov., trotto d'asino poco dura, id.; « gnuna cosa fa trottare quanto la paura » Sacch.; il bisognino fa trottare la vecchia, prov.; trottar a qualche luogo, trottar a casa, Ber., Fag.; « trottò a difenderlo» Dav.; « cominciando dal papa che trottò per ungerlo» (a Parigi), Giord. Troton, trottone, avv. egli è meglio ir trotton che di galop po, Ber.

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Trovè, trovare; chi cerca, trova, prov., chi rogna cerca, rogna trova, id.; trovar scarpa per suo piede, id. ; « or via che ingegno gli trovate voi? » Goz.; ci trovo il mio tornaconto, non ci trovo guadagni, compenso, trovar il suo conto,

il suo peso; trovò maniera di fargli intendere, Bart.; lo trovò pronto, partito, morto;

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toccandolo, il trovò freddo >> Bocc.; "non avendolo trovato a dormire » (cioè sorpreso) Dav.; • Orlando quivi lo trova a gridare » Pul.; «or vo a trovarlo al piano Ber. ; trovar il gatto sul fuoco, m. prov.; trovar tutto sossopra; non trovar un osso da rosicchiare; trovarsi della roba, Bon. ; trovar la strada, la traccia, il costrutto, il senso, trovar rimedio, mezzo, la rima, ec.; scuse, pretesti, ec.; trovar difficoltà, ostacoli, il terren molle, facilità, e sim., trovar il polso; trovarsi presente, lontano, vicino, in riga, al suo posto, all'appuntamento, ec.; trovarsene bene tenni (nei limiti), e me ne trovai sempre bene » Guer.; trovati là, lasciati trovare; fa che i cavalli si trovino pronti; trovo che ha ragione, tutte le ragioni; si trovò che la montagna era tale, Goz.; si trovò che non era vero; trovar uno bugiardo, ladro, e sim., trovar uno in letto, a tavola, in casa, come ti trovi in quella casa? bene, e di salute ? meglio; trovarsi bene in gambe, trovarsi senza un soldo, trovarsi senza, trovarsi burlato, con tanto di naso, con un pugno di mosche, alle

" mi

strette, a cattivo partito, al Tumor, tumore (t. chir.). di sotto, in debito, impegnato, Tunisela, tunicella, tonacella (t. compromesso, costretto, e eccl.).

sim. altr. omol.

Truc, truchè, trucco, truccare, (t. di giuoco), Salv.; truccar via ringrazia, e trucca via » (vattene) Sacch.; trucco (per bigliardo, Salv., Meuz.), far buon trucco, e fig. per far buon negozio, Fag. Trufa, trufè, trufador, truffa, truffare, truffatore; far truffe, delle truffe, Pulc., Bon., Salv.; truffar la gente, e semp. truffare, Dav.; « chi senza discrezion truffa e rubacchia » Ber.; "entrò (in lega) con certi truffatori» Dav.; « malvagio truffator, che col tuo incanto, ec. » Ber.; truffatori, ladri, ec. » » Bon. Trufaria, trufferia, Var., Bon., Salv.; (trufferia è più gener. di truffa, le tue trufferie, e non truffe; la tal truffa, anzichè trufferia).

"

Truss, terriccio (di-cui forse non è che un alteraz.). Truta, trota.

Tuf, soffoc, afa, caldo soffocante (l'ital. ha solo tufato, agg. di luogo basso, poco arioso e caldo, forse da tufa, o meglio, tufo, massa vulcanica, t. geol.). Tulipan, tulipano, fig. chi ha bell' apparenza, ma sciocco, dappoco » Min., A. Malm.; «questi tulipani svenevoli » Fag.

Tupin, (met. e sinc.) pentolino. Turcia, turgia, agg. di vacca, sterile (forse da turgida, grassa, grassoccia). Turibol, turibolo, incensiere; tig. menar il turibolo, adulare.

Turni, torni, tornire. Turnior, tornidor, tornitore. Turnichet, tornichetto (strum. chir., e art. mest.). Tuso, s. (colpo di) pugno, dal lat. tuso, part. di tundere, percuotere.

Tuso, agg. (afer. di) ottuso, di dura cervice. Tussì, tossì, tossire.

Tut, tutto, s., agg. avv.; il tutto sta, o tutto sta che acconsenta, li consiste il tutto; parte del tutto, d'un lutto; Dio vede tutto quanto esser dee quel tutto » D.; « rispose e contò tutto» Bocc.; « credo che i mariti siano quasi il tutto (0 tutto da loro dipenda) di far buone e cattive mogli » Sacch.; << Sejano fe' di tutto per ire a Capri » Dav.; questo non è il tutto, o non è tutto, ecco tutto, dire tutto, tutto quanto; giuoco tutto, va tutto, resiste a tutto, in tutto e per tutto «suona a tutto andare. Ber.; tutto dì, tutto di, tutt'uomo che dice, o chiunque dice; è tutta una cosa;

non vuol, ma è tutt'una (supp. cosa) e'l vivere e 'l morir fanno tutt' uno » Maur.; « è tutt'uno

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U

(o è tutto l'istesso) esser pra-V. lett. U. Noz. PRELIM.
tico e prudente » Ber.; «tut-
t'un altro diventa » Id.; «tutta
chiusa (noi serrata) nel suo
mantello Bocc.; famosa in
tutto Cipri Id.; «lo trom-
betta per tutto Firenze » Mac-
ch.; poi tutt'umile (o tutto
umiltà) aspetta a tesla bassa⟫»>
Pan.; «tutto mortificato » Goz.;
Sillana, tutta d'Agrippina »

Ubià (fig. dal lat. oblata, offerta),
ostia.

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Dav.; dicendolo tutto suo padre » (rassomigliante) Id. ; (essa) tutta carità» Id.; «d'ira venne tutto fuoco » Ber. ; poesie tutto fuoco e tutta grazia » Par.; « chi casca tut t' un gruppo, chi si sdraia » Id.; far tutto un sonno, Id.; è tutto tempo perso, Id.; " una città tutta ponti» Goz.; « uomo tutto d'un pezzo, tutto spirito, Var.; tutta culo e pancia Fort.; tutt'altro, tutte imposture, tutto detto; egli stesso, che è tutto dire; hai tutto il tempo, con tutto comodo, piacere, con tutta la sua volontà, con tutto ciò, con tutto che, tutto che, tutt'insieme, tutt' ad un tratto, tutto pieno, da per tutto, dell tutto e sim. altr. omol. Tut' un, tutt'uno, è tutt' uno, fa tutt' uno. V. Tut.

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Ubidi, ubidire, ubbidire, obedire, obbedire (col3o e 4o caso), ubbidire alle parole, D.; ubbidire i maestri, Bocc.; prima per ubbidir chi sempre ubbidir deve la mente» (mia) Pul; e assol. la quale d' ubbidire desiderosa disse » Bocc.; meglio è ubbidire che comandare. Ubidienssa, ubidienza, ubbidienza, obedienza, obbedienza, prestare, rendere ubbidienza, far l'ubbidienza, star all'obbedienza, tener in obbedienza. Ubriac, 'mbriac. V. A mbriac, ubriaco, ubriaco, imbriaco. Ubriaché, ubriachesse, 'mbriachesse, ubbriacare, ubbriacarsi, imbriacarsi.

Ubriacon, 'mbriacon, ubbria-
cone, inbriacone.

Uchè (dal lat. vocare, soppr. v),
chiamar con grido.
Udienssa, udienza, dare, tenere,
domandare, avere udienza.
Uditori, uditorio, Segn.
Ufissi, uffizio, ufficio, uficio,
ufizio, oficio, ofizio, officio,
offizio (ortografia, o meglio ca-
cografia, regalataci dai legisla-
tori della nostra lingua), dire,
cantare l'ufficio, l'uffizio, « nei
salmi dell' uffizio c'è pure il
dies irae» Giust.; l'uffizio dei

Uja.

morti, della Madonna; per uf- cucla per acicula), ago. V ficio pubblico, andare, stare. Agucia; infilè, a'nfilè l'uja, all'ufficio, o uffizio; entrare, infilare l'ago (fig. per sugge essere in ufficio, officio, offizio rire, imbeccare, se non è di (così vuol l'uso); far ufficio, lingua, dovrebbe esserlo, perofficio, offici, degli offici (onde chè bel modo). officioso), far ufficio, buoni Ujà, gugliata, gucchiata. V. uffici, ec. Ufissiè, ufiziare, uficiare, uffi- Ujon, accr. di uja, gucchione, ziare, ufficiare, ofiziare, ofi- agucchione (t. agr.); spillone ciare, offiziare, officiare. V. (colla testa), pungiglione (t. Ufissi. agr.). Ufissial, 8., ufissialità (milit.),| uffiziale, ufficiale, uffizialità (non offiziale, nè officiale, offi cialità, così l'uso). Ufissial, agg, ufficiale, officiale, v. g., dispaccio, notizia, nomina e sim. (non uffiziale, nè offiziale, così l'uso).

Ulié, olié (o ch.), oliaro, Var., più us. oliandolo (benchè men conf. all'orig. oleario), vende olio.

chi

Uliva, uliva, oliva (più conf.
all'orig.
Ulivastr, ulivastro, olivastro,
ulivigno.

Ugual, ugualment, egual, egual-Ulteriorment, ulteriormente, ment, uguale, ugualmente, eguale, egualmente (più propr. o conf. alla sua rad., aequalis, aequus), tempo uguale, polso uguale, eguale, condotta uguale, uomo uguale « cavallo che tira uguale Goz.; mattoni, pianelle uguali (conformi), tazze uguali, ec.; per me è uguale, indifferente, tutt'uno, e sim. omol.

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Ugualianssa, egualianssa, ugua
glianza, eguaglianza. V. Ugual.
Ugualiè, uguagliare, eguagliare.
V. Ugual.

di più, inoltre, Fag.
Ultim, ultimo, è l'ultima mia
rovina » Ar.; fa che questa sia
l'ultima, la prima e l'ultima
(mancanza e sim.); questo è
l'ultimo de' miei pensieri; vo-
lere che la sua (supp. parola)
sia sempre l'ultima, voler sem-
pre aver ragione; essere agli
ultimi (supp. momenti), agli
estremi, essere in punto di
morte; in ultimo, all'ultimo,
in fine. ec.

Ultimament, ultimamente, poco
fa, Guicc., Gal., Red.
Ultimè, ultimare, lavori, affari,
guerre, trattative, controversie
e sim.

Uh! uh! (v. onomat. esclam. di dolore ed altri aff.). Uja (afer. e sinc. di guglia, o gucchia, agucchia, dal lat. a- Uman, umano, donde umanità,

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