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genere umano, corpo umano,] more (più famil. nel genio); carne umana, natura umana, far il bell'umore (lo stravarispetto umano; per opp. d'i-gante), Lip. Da umore, umoraccio o umorazzo, umoretto, umorismo, umorista, umoristico, ec.

numano, siate benigni, mausueti, umani » Ber. Umid, umido; sost. per umidità, guardarsi dall'umido, « in luogo sicuro dall'umido, ec. » Red.; pigliar umido, stare, tener all' umido e sim.; cibi all'umido (t. di cucin.), Caren. Umidt, umidire, più us. inu-fetti » M. Fr. midire.

Umil, umiltà, umile in tanta gloria; tutto umile, tutto umiltà.

Umorass, umorazzo, umoraccio, pegg. d'umore, Guer., Segn.; « e li tanti fiascon, fiaschi e fiaschetti di vin... producon umoracci e tristi ef

Umoret, umoretto, dim. di umore; più comun. fig. per stizzoso, testereccio, capricciosetto e sim.

Umiliassion, umiliazione, mor- Un, uno (in tutti, o quasi, i

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varii suoi usi, come numer. pron. agg., ec.); l'uno, il due, uno, due, tre; un anno prima, una lira, ec.; l'uno per cento recipe libbra una » R. Fior.;

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mangia i tordi a un quattrin l'uno Lall.; « venderle un tanto l'una » Bart.; stare, andar per uno (t. di giuoco)

una di queste domeniche » Sacch.; «perfido se al mondo un n' era» (a j n'era un) Ber.;

che farebbe morire un di paura. Id.;« è un voler ch'io le faccia compagnia » Id.; «come talora un sogna di volare » Id.; e l'ha quasi per mal s'un lo saluta Bon.; « drizzasi s'un lo tocca » R. B.; stare come un è, Id.; fare con quel che un ha, Fag.; quanto uno sa, Id.; accompagnati non più che da un dieci o dodici »

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questo non unisce col resto, con quello, Salv., Red.; tela unita, Caren.

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Unic, unico; fig. per raro, sin-
golare, Petr., Salv.; bellezza
unica Ang.
Uniforme, s., uniforme (t. mil.).
Union, unione, di una cosa con
altra, concordia, connubio e
sim.; far unione, buona o
cattiva unione; unione delle
tinte (t. art. mest.).
Universalisè, universalizzare,
Salv.

Bocc.; " potevano valere un 500 fiorini d'oro Id.; un dì me ne fece una (mancanza, cilecca); uno che voglia fine, deve voler il mezzo; è un buon diavolo; dice un proverbio; per, un solo, una sola, non uno, fuorchè uno (noi fuora che); non ha un difetto non son per perdonartene una » Ber.; « non me ne va una bene » Guer.; per lo stesso amore e cor gentil sono una cosa D.; è tutt'uno, esser pratico e prudente Ber.; fa tutt'uno; sfido se c'è uno al mondo che, ec.; un tale, un certo tale, un tal Pietro, mi sento un certo non so che; e sempl. << un che non ho mai visto, mi saluta e dice, ec. » R. B.; lo pigliai per uno che conosco; un. ad altro, uno va, l'al-Urinari, orinal, urinale, oritro viene e chi ne dice una, nale.

Urgenssa, urgenza, grave, dura, estrema, stretta, pressante e sim.; fare urgenza, in caso d'urgenza, stante l'urgenza. Uria. V. Oria.

Urina, urinè, urina, orina (men conf. all'orig. o rad. urina da urere), urinare, orinare.

e chi un' altra Ber.; l'uno e Url, urlo, urlè, urlo, urlare; l'altro, l'un per l'altro, sull'al- chi sta, o va coi lupi, impara tro, dietro, appresso l'altro, ad urlare, prov.

o all' altro, ec.; e replic. a uno a uno, un per uno« tirandole le piume una per] una Sann.; « vi vo' trar vivo il core a un per uno » Bard.; e sim. altr. omol.

Una, una (in tutti i suoi usi, V. Un); duna, va duna, d'una, subito (avv. deriv. da ad una, supp. ora, insieme, mentre che si parla, il simul ac del lat.). Unt, unire, unito, per unirsi, accordarsi, star bene insieme,

Urt, urto, spinta, cozzo; dar
un urto, degli urti, a forza
d'urti, fig. aver degli urti, es-
ser in urto, urtare con qual-
cheduno. V. Urtè.
Urta, urta, urto. V. Urt; es-
sere in urta con uno, Var.:
avere in urta, Serd., aversi in
urta, Ar.

Urtè, urtare, in, o contro chec
chessia, fig. urtare, cozzare
con uno, con questo e quello,
con tutti, e úrtare persone ◊

cose "entrato in casa Augusto, lo urtarono molti» Dav.; "non urta mai chi l'accompagna » Lip.; e così, urtare pregiudizi, usanze, opinioni e sim., Macch.

sanza, all'usanza dei nostri vecchi, e sim. omol. Usè, usare, far uso, costumare, usesse, usarsi, costumarsi, esservi usanza, (per frequentare, non è vern.); usar le mani, e sim., usar parole, proverbi, usar diligenza, usar la forza, l'occasione, violenza, gentilezze e sim.; per costumare, usano andare, fare, di fare, da noi si usa dire, far tra le donne oggi non s'usa Petr.

così

Usel, osel (o ch.), uccello. V.

Urtia, ortia (o chiuso), ortica
(men. conf. all'orig.).
Urton, urtone, accr. di urto.
Us, uso, far uso della ragione,
far buono o cattivo uso di
checchessia, l'uso della ragio-
ne; aver l'uso di beni, robe,
checchessia (t. leg.); per u-
sanza, esservi un uso, l'uso,
esser in uso, fuori d' uso e Osel.
sim.; metter in uso, usare,
metter un uso, o metter su
un uso, un'usanza «vestito a
uso (per uso o a modo) di
serva Cecch.; certi usi non
mi vanno a genio. Da uso,
usanza, usare, usuale, usu-
frutto, ec.

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Usual, usuale, ordinario, co-
mune, ec., vesti usuali, Goz.;
lingua usuale, Giust.
Usufrut, usufrutto, avere, go-
dere l'usufrutto, dare, piglia-
re, ricevere in usufrutto « da-
va il comune ogni anno per
provvisione e usufrutto, ec.»
G. V.

Usa, usato, accostumato, messo in uso, adoperato; parl. di Usura, usuré, usura, usurajo, robe o abiti, opp. di nuovo viver d'usure, dare a usura, « vestimenti nuovi, vestimenti con usura, far l'usuraio, farsi usati » Pand.; « fan da nuove impiccare dagli usurai, pase sono usate » (scarpe) Fag. sar per le mani degli usurai. Usagi, usaggio, antiq., uso. Uss, ussè (afer. di) auzzo, aUsanssa, usanza, buona, cat- guzzo, auzzare, aguzzare. tiva, bella, nuova, antica, Uss, uscio ; " tirarsi l'uscio vecchia, ec.; esservi un'u-appresso» Cap.; trovar l'usanza, l'usanza, stare all' u- scio, « e troverete l'uscio, ansanza, alle usanze, fare l'u- dando al tasto (o al tocco, sanza, secondo l'usanza la al toc, o ch.), Ber. ; tener lancia d'oro fa l'usanza vec- l'uscio serrato, Bocc.; chiachia Ar.; tenere, mettere var l'uscio quand'io sentii un'usanza, metter su un'u- chiavar l'uscio di sotto » D.;

vedersi i nemici all'uscio, pr. e fig., M. V. ; attaccar i pensieri all'uscio, m. prov. « e all'uscio che spetta» Lasc.; cascar sull'uscio, m. prov. ;| chi vien dietro, serri l'uscio, id.; (morto me, ci pensi chi viene); serrar tra l'uscio e 'l muro, id.; serrar l'uscio in faccia; stare all'uscio, sull'uscio; entrar per l'uscio; a uscio a uscio, vicino, Borgh.

vacca Dio dà corte corna, id.; fig. per donna disonesta; comprar la vacca e 'l vitello, dic. volg. di chi piglia per moglie zitella incinta d'altri; vacche, diconsi pure i bachi da seta che intristiti per malattia non lavorano, Red.; vacca, per poltrone, e far la vacca, per poltrire, è m. assai famil. in Italia (forse dal lat. vacare, oziare, o da vacua, supp. labore).

Usset, uscetto, piccolo uscio,Vacansa, vacanza, riposo, dare,

Caren.

Ussié, usciere.

Utensil, utensile.

Util, utile, vantaggioso; in f. sost., cavar utile da una cosa

fare, avere, pigliarsi vacanza, Bon.; per vacazione di cariche, posti, benefizi e sim., Car., Macch.

Vacato, vacato (1. cur., ono

« l'utile che avrà cavato da rario noto).

questi medicamenti Red. ;Vaché, vachera, vaccaro, vac

cercare, trovare, avere utile, il suo utile, nissun utile; goder gli utili (t. leg.); dare, metter a utile, a frutto. Ulilisè, utilizzare, render utile, approfittarsi, Mag.

Uva, uva, asinel d'uva, acino,

cara, che guarda le vacche, come boaro i buoi, Sann., Cort. C.

Fachëta, vacchetta pelle di vacchetta (t. conc.), Car., Bon., Salv.

Vacilant, vacillante, che va

acinello d'uva; rap, grappo, cilla. V. Vacilè.

grappolo; rapolè, grappolare, Vacilè, vacillare, pr. e fig. (varacimolare; uva passa, lu

glienga, ec.; pigiare le uve (noi pistè).

Uvola, uvola, ugola.

V

V. lett. V. Noz. PBELIM.
Vaca, vacca, guardar le vacche;
lavora coi buoi, semina colle
vacche, prov. agr.; a cattiva

gellare, alteraz. non giustif.);

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popolo che vacilla, e non sta fermo » G. V.; vacillare nella fede, opinione e sim., o vacillare in alcuno la fede, ec.; vacillargli la mente, e sempl. vacillare (m. elitt.). Vacina, vacinè, vaccina, vaccinare (vaccino, invece, è l'applicazione della vaccina, o la vaccinazione, onde fedi del vaccino, e non altrim.).

Vacinassion, vaccinazione. V.] vagliarvi come grano » Coll. Vacina.

S. P.

Fagabond, vagabondagi, vaga-Val, valle; tristo a quell'uc

bondo, vagabondaggio.
Vaj, agg. di terreno, incolto,
aspro (dal lat. varro, duro,
aspro).

Vaj, s., vaglio. V. Val.
Vaire, guari (men conf. all'o-
rig. valde; vaire, vale pure
quanto, interrog. o dub., ma
non è che estens. di senso).
Vaja, vaglia, da valere; uomo
di vaglia, scrittore di vaglia,
roba di vaglia, far cose, lavori,
opere di vaglia; un poc ch'
vaja, un poco di buono.
Vairole, vajolo, vajuolo (men
conf. all'orig. lat, variola).
Vajrolà, vajolato, vajuolato. V.
Vajrole.

cello che nasce in cattiva valle, prov.; avv. a monte, a valle, in su, in giù, Ar. Da valle, vallata, vallone, valletta. Valada, vallata « addietro torna per una vallata » Ber. Valanga, valanga (da a valle, che precipita a valle, fr. avalange; non capisco come il nostro Carena rifiuti valanga, e preferisca voluta da volvere; forse perchè v. meno tosc.?). Valei, valere, valer tant' oro

"

per appiccar mischie valeva tant'oro » Dav.; e così valer un tesoro, un Perù, all'opp., valer un quattrino, un fico secco, un patacco, una patacca, un corno e sim.; non valer la pena, la spesa, ec.; niente che vaglia, cosa che

Fal, vaj, vaglio, sautè d' val 'n corbela, saltar di vaglio in corbello (altri erron. dice, di valle, come se una valle avesse qual-vaglia, non saper trovare modo, che analogia con un corbello), cogliere l'acqua nel vaglio, col vaglio, m. prov. «un cappello che ripara l'acqua come un vaglio Pan.; dar dei calci al vaglio, m. prov., pagar d'ingratitudine; fig. vaglio per esame, scrutinio, D., e così vagliare, per scrutinare, ec. V. Valè.

Valè, vagliare; fig. bren a valè, idiot., come dire, crusca a vagliare; per scrutinare, esaminare strettamente, minutamente, vi ha domandati per

scusa che vaglia, Ber.; la fortuna che val per tutto Dav.; far valere le sue ragioni, farsi valere facciamoci valere » Pan.; per costare, ciò m' ha valuto più d' un dispiacere; per giovare cosa vale che serrino la stalla quando son scappati i buoi? » Pan.; per eguagliare non è sollazzo al mondo che questo vaglia M. Pol.; questo val quello, l'uno val l'altro; valersi di checchessia, servirsi, approfittarsi. Da valere, valevole,

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