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dal di sorteggio per la nomina dei
pubblici impieghi. V. pure
Grass., Diz. mil.).
Brich,bricca (perchè non bricco,
nol vedo). Da brich, bricocola,
briccola (meno espressivo).

con

feci da bravo, » Id.; brava, fatela pure, Fag.; animo, da bravi; gli piantò una brava carota, R. B.; una brava stillettata, Guer.; anche Betta aveva la sua brava barba, ld.; e così, bra-Brichet (idiot. di radice forse andò bravamente greca, pir, onde pirite, combinazione di zolfo e rame, pi

vamente N

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ad attaccarlo, Goz. Bravada (da bravo, bravass), bravata finito che ebbe di farmi quella bravata, » Cell. Bravassè da (bravass), bravaz

zare.

K

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roscafo ec., quasi pirichet, prichet, brichet), acciarino, oggidì zolfanello e sim. Briciola, brisa, bricciola, briccia, minuzzolo. Bricola, briccola (t. di bigliardo), forse dalla briccola milit., onde briccolare, lanciar pietre o altro da dietro le mura o da alto in basso.. Briga, briga; darsi, pigliarsi briga, la briga, delle brighe, onde accattabrighe, chi cerca brighe, liti, contese. Brigada, brigata (da briga, lotta, V. Gras. D. mil.) per compagnia, per lo più solazzevole

e se ne va colla brigata in giro, » R. B.; brigata di giovani, bella brigata, piantar la brigata, Ber. Pan.

Brigant (masnadiero, bandito, ladrone), brigante « non ricet tar mai simili briganti, » Pul.; da quei briganti (diavoli) per

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Brenta, brinda, brenta; portar l'aria portato, » Ber.; (anche la brenta, Goz. in tal senso è del nostro verna

Brevet, brevetto, patente, di- colo). pioma (stando al nostro Cibra-Brighè, brigare, darsi briga presrio, brevet sarebbe dal basso so questo e quello, brogliare, latino breveta ebrevia, scheda ingegnarsi con raggiri o cabale.

Briglie, brillare (franc. dell'uso), figurare, spiccare, sfoggiare e sim. brillare per la sua assenza (modo familiare oggidì). Brigna (per metat. bërgna. V. Bërgna.

di piombo e con brocche d'ot-
tone,» Goz.; fig. dar in broc-
ca, imbroccare, colpir nel se-
gno come quel che si pensa
dar in brocca, » Lip.; « Fate
pur conto d'aver dato in broc-
ca, » Menz.; « onde per ana-
log. riuscire di brocca, e contr.
sbagliarla di brocca, » Goz.;
« mostrandosi di brocca con-
tro di noi,» San.; andar giù
di brocca, Guer.
Brocol, broccolo (sp. di ca-
volo).

Brila, brilon, briglia, briglione
« essa la staffa e la briglia gli
tiene,» Ber.; a brila batua,
a briglia battuta, Lip.; stare,
tenere in briglia, pr. e fig.;
nella briglia e nello sprone
consiste la ragione, prov.
Brilant (diamante), brillante.
Brin, ciocca di capelli, di lana,
d'erba, ec., forse da brindello,
se pure non è da rimontare
sino al celtico, come lo fareb-
be sospettare la radice.
Brina, brinada, brina, brinata.
Brinè, da brina, così il nostro
dialetto sempre logico ne' suoi
derivati, non così l'italiano,
spesso anomalo, epperciò non
brinare, ma cader brina!
Brinda. V. Brenta.
Brindisi, fè un brindisi, far un
brindisi, un saluto bevendo.
Brio, brio, vivacità, gagliardia.
Brisa, frisa, fërvaja, bricia, bri-
ciola.
Brisca, (giuoco di carte) bri- brodo lungo, Pan.
sca, briscola.

Brod, brodos, brodo, brodoso
" cuocerli in brodo di cappo-
ni, » Boc.; « dopo questo bro-
do, una buona minestra bro-
dosa, Red.; gallina vecchia
fa buon brodo, m. prov.; fig.
andar in brodo di faggioli o
di succiole), sdilinquire, im-
bietolire dal piacere ; pigliar
un brodo, per far un sonno,
idiotismo nostro non invenu-
sto, meriterebbe anch' esso,
come varii altri, la cittadi-
nanza italiana; brodo lungo,
discorso brodoso, prolisso e
senza sugo « non è la prima
musa? ed esso: brodo lungo,

|Brodè, ricamè, ricamare (po

Broa, a broa (da proa, proda), chi sono i francesismi che non

a proda, all'orlo.

Broc (dal lat. brochus, cavallo difettoso, Varr.) rozza, cavallaccio.

Broca, brocca, brocco, chio

detto, bulletta con lamine

abbiano pure il loro equivalente italiano; anzi i più non sono del popolo). |Broè, brod (da brodo, per sim.), lessare, lessato (ma non corrisponde troppo).

Brojass (non manca chi scrivel vrebbe dire, anzichè broscia o brogliasso, ma io propendo a brosse come trovo nel Carena credere che brojass, non sia usarsi in Toscana in obbedienche metat. e trasl. di buriasso, za alla moda « e con belle borchi compone di getto e butta chie adornandoti ti farà allegiù come viene viene, ciò che gra, Fig. ha luogo nelle minute o bozze Brun, brunot, brunass, bruno, di scrittura) minuta, bozza, brunotto, brunazzo. abbozzo, quadernuccio, ec. Bruni, brunire.

all'orlo.

Broncio, broncio, segno di ma- Brus, a brus fig., a bruciapelo, lumore verso qualcuno. Brons, bronzo, onde bronssa, bronssin.

Bronss, ag. fig., come dire bronzino dal bere, cotto dal vino, così pié la bronssa, 'na bronssa, pigliar la monna, imbriacarsi. Bronssa, bronssin (da bronzo, come da rame ramina) bronza, bronzino, ramino. Brontolè, brontolon, brontolare, brontolone.

Bross (o chiuso), cacio forte, naturalmente o per via di droghe. Un ameno etimologista richiesto in proposito direbbe: subito fatto; bross da brossa, perchè fa venire le brosse, la causa cioè dall'effetto. Avvi chi lo vorrebbe dalla Bresse. Trattandosi d' origine locale, non vi sarebbe che ridire, ove l'asserto sia fondato sul fatto, ciò che io non ho potuto verificare.

Brossa (o chiuso), bozza, pruzza, da cui forse deriva. Brosse (franc. omon. di brocca o metat. di borchia, che è tutt'uno), borchia, almeno si do

Brusacheur, bruciacuore. Brusatà,castagne, bruciate (brucicchiate, propriamente parlando, si dovrebbe dire, bruciate è troppo gener.). Brusè, brugiare, bruciare, fig. il vento brucia i seminati; bru giati i germi, Guad.; bruciar il paglione, svignarsela senza pagare, Pan.

Brusate, castagne o checchessiasi quasi bruciettare, che al pari e meglio fors' anche di brucicchiare parrebbe da preferirsi al gener. bruciare, ed anche al malsonante abbrucciacchiare o bruciacchiare. Brusc, bruschet, brusco, bruschetto (pr. e fig.), vini amabili, vini bruschi, Bon.; vino dolce, vino brusco, Id.; (acerbo è più duro) « certi vin bruschetti, Macch.; erba brusca, detta pure acetosa; fig. cera brusca, Goz.; brusche occhiate, Id.; brusca risposta, ld.; parole e parola brusca, Dant., Ber. ; « incominciò così con brusca cera, » Fag. ; « mi vol

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Brustoli, brustolire, abbrusto- Bsunt, sucid, bisunto, sucido

lire.

Brusura, bruciura, scottatura. Brut, brutto (pr. e fig.), brutbrutto naso, brutta

ta cera,

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(più corretto di sudicio e con-
forme all'orig. succidus).
Bu, bu bu, bua (v. infant. di-
not. male).

bocca, brutto muso brutta Bua (forse dal lat. bura, mafigura e sim. ogni più brutto nico dell'aratro e sim.) dente, vizio, la cagione di varie cose.

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Segner.;

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di sì brutta ritirata,» Segn.; Buà, bucà, bucato.

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« il pianto all'uom fu sempre Buata (forse dalla v. infant. bua brutto, Macch.; ogni tor- onde acquetar i bambini. V. cimento di bocca fa brutto ve- Bua) fantoccino e sim. (men. dere, Salv.; il diavol non è conforme alla origine). Da buasì brutto come lo fanno, m. ta, buatass, fantoccione. prov.; « poi cominciossi a far Buel, budel, buele, budello, buil tempo brutto,» Ber.; « co- delle «budei si ben netti,» Fir., me hai tu tanto ardir, brutta e metterotti in mano le bubestiaccia? Lasc.; «taci, delle,» Ber.

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Lip.

Bsac, a bsac, esse, butè (idio

brutto asino, Ar.; per scor-Buf (sost.), buffo, soffio breve; natoriman brutto Sperante, in un buffo, R. B.; « tra un e per rovello il resto, che gli buffo e l'altro di fumo, » Guer. avanza, all'aria scaglia, Buf (ag.), buffo, opera buffa, di cui dicesi sost. e per anton. tismo anche questo assai e- il buffo; questa è buffa per spressivo, da bisacco, lat. bi-dire comica, da ridere (m. in saccium, pl. a, onde bisaccia, e noi sachëte) fig. essere, ridurre alla bisaccia, alla miseria, rovina e sim. Bsogn, Bsognè, bisogno, bisognare, aver bisogno, di biso

uso).

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Bufè, buffare, soffiare « e scuote il dorso e buffa, R. B.; « se posso sapere chi buffa a questo modo, io lo farò buffare per altro verso, » Sacch.; « &

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Bufon, bufona, fè'l bufon « en-Bur, butir, burro, sinc. di butra nel branco, non far il buf- tirro. fone, » Pan.; vecchia buf-Burat, buratto; fona, » R. B.

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Bufonada, bufoneria, buffonata,
buffoneria " son buffonate,
Pan.; a far una buffoneria to-
glieva il vanto, » Fir.
Buffone, buffonare, buffoneg-
giare.

Bugnon. V. Borgnon.
Bujent. V. Bojent.

But, bot (o chiuso), bollire, bollito.

Bu (sost.), bollito, più us. lesso.

Bula (guscio delle biade), pula. Bulichè, bulicare, brulicare (propr. d'insetti).

Bulo (idiot. che gli scrittori chiamano lombardismo, forse di remotissima origine, e probabilmente, per traslato, dal lat. pullus, puledro, gagliardo, onde dicesi fig. anche polè; seppure miglior chiave ancora non ci sia l'homo bulla di Varrone, uomo vano; che tale eziandio è il valore di bulo onde fè'l bulo, fare il bello, nel vestire; oggi vale pure

pareva il

rumor d'un buratto, » Pan. Buratè, burattare, abburattare; fig.« dopo essere stati in tal modo burattati un pezzo, » Macch., cioè aggirati. Buratin, burattino, far ballare i burattini; andar ai burattini, a veder i burattini, Fag., Lip., Pan.; fig. essere un burattino, un fantoccio. Buratinada, burattinata « non vò veder queste burattinate, Fag. Buria, forse di rad. celt. (come duria, dora), acqua, da noi piovana, che scorre melmosa, s'impaluda, onde l'acqua corre alla burana (v. storpiata dalla Crusca in borrana, erba nota, V. Gherard.) da bura v. disus. onde Burana, luogo della Lombardia, dove si raccolgono varie acque.

D

Burla, burla « lasciamo andar le burle, » Fir.; far una burla, R. B. , « farà loro una bella

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burla, » Goz.; " per darmi la burla, » Lip.; « scritte da vero

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