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vidua, continovo, ec.; spesso pure si sopprime per eufonia, come Paolo, dee, dovea, bee, bevea, beone, ec.; noi dova e doa (doga), pavon e paon, vidova e vidoa, ec. Riguardo all'altre permutazioni (V. B, D, G, P).

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Intorno a questa lettera, la cui frequenza nella lingua pare una greca eredità, V. la lett. C.

Oltre alle permutazioni alfabetiche, sono pure da osservarsi, come principii elementari dell' etimologia, la trasposizione sillabica o metatesi, e l'onomatopea o imitazione delle cose mediante il suono delle parole.

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dio-evile, per cui sequestravasi il dialetto dalla lingua comune, nè si poteva concepire lingua italiana fuorchè in abito di gala, o in toga e cipria. Importava sopratutto far toccar con mano non esser questo che un linguaggio di circostanza, mentre l'usuale, o popolare, che è in uno il più genuino e il più necessario, non differisce sostanzialmente dal vernacolo, e infiniti vocaboli, proverbi e modi di dire sono non solo comuni al nostro dialetto, ma della lingua più schietta e più pura.

AVVERTENZA

Riguardo alle locuzioni o modi di dire, si è per lo più tralasciato di mettere l'identico corrispondente vernacolo, come affatto superfluo per chi è piemontese, e solo d'imbarazzo, massime per chi non lo essendo, amasse trovare in un piccol volume raccolta un'infinità di modi e proverbi della più schietta e più viva lingua

comune.

AUTORI

CITATI IN QUESTO DIZIONARIO

Gli autori citati in questo Dizionario sono tutti fra quelli citati dalle varie edizioni ed aggiunte della Crusca, Trecentisti, Cinquecentisti, e oltre; eccetto parecchi a noi più vicini o contemporanei, di cui per altro non saprebbesi contestare l'autorità in fatto di lingua, come Gozzi, Baretti, Alfieri, Parini, Botta, Giordani, Grassi, Leopardi, Gherardini, Tommaseo, Carena, e fra i Toscani, Pananti, Guadagnoli, Giusti, Guerrazzi.

NB. Fra i toscani antichi, per ricchezza di voci e modi della lingua comune, si distingue l'aureo Berni, quel Berni che Dice le cose sue semplicemente, E non affetta il favellar toscano » (Berni, Capit.), o, giusta l'elogio che ne fa il Lasca «Non offende gli orecchi della gente Colle lascivie del parlar toscano » Fra i moderni, il Pananti.

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