La divina commediaA. Morano, 1892 - 494 pagine Dante racconta il suo viaggio nei regni ultraterreni del peccato (Inferno), dell’espiazione (Purgatorio) e della salvezza (Paradiso). La complessità e la grandiosità del poema è tale da comprendere teologia, morale, filosofia, riflessione e passione politica. Il titolo di Commedia è stato scelto da Dante tenendo presente le leggi della retorica medievale. La commedia ha un inizio tragico e una conclusione positiva: dallo smarrimento di Dante nella selva oscura (peccato) fino alla salvezza, verso il viaggio che porta al Paradiso. Ma è detta commedia anche perché Dante utilizza molteplici e vari stili: mescola il linguaggio alto e solenne con il linguaggio medio e il volgare. In particolare quest'ultimo viene utilizzato da Dante per descrivere le bassezze delle anime infernali e le pene più orrende e degradanti dell’inferno, mentre il linguaggio alto e solenne viene utilizzato dall’autore per descrivere la gioia del Paradiso. |
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... virtù del quale quasi tutti i banditi potevano ripatriare , sì veramente che pagassero una certa somma , e , stati alcun tempo in prigione , nella festa di San Giovanni andassero processionalmente con mitera in capo e coi ceri nelle ...
... virtù del quale quasi tutti i banditi potevano ripatriare , sì veramente che pagassero una certa somma , e , stati alcun tempo in prigione , nella festa di San Giovanni andassero processionalmente con mitera in capo e coi ceri nelle ...
Pagina 15
... virtù materiate , le quali , sanza lo presente pane , aveano d'alcuna scurità ombra ... E se nella presente opera più virilmente si trat- tasse che nella Vita Nuova , non intendo però a quella in parte alcuna derogare , ma maggiormente ...
... virtù materiate , le quali , sanza lo presente pane , aveano d'alcuna scurità ombra ... E se nella presente opera più virilmente si trat- tasse che nella Vita Nuova , non intendo però a quella in parte alcuna derogare , ma maggiormente ...
Pagina 16
... virtù , e pel terrestre paradiso ( la sommità del Purgatorio ) si figura ; l'altro la beatitudine di vita eterna , la quale consiste nella frui- zione dell'aspetto divino ( alla quale la propria virtù non può salire , se non è dal ...
... virtù , e pel terrestre paradiso ( la sommità del Purgatorio ) si figura ; l'altro la beatitudine di vita eterna , la quale consiste nella frui- zione dell'aspetto divino ( alla quale la propria virtù non può salire , se non è dal ...
Pagina 17
... virtù ; e la lonza e il leone , la lupa , che il suo salire al monte impedivano , simboleggiare la libidine , l'ambizione e l'a- varizia di lui . La misericordia divina mandò in suo soccorso la filosofia morale ( figurata in Virgilio ) ...
... virtù ; e la lonza e il leone , la lupa , che il suo salire al monte impedivano , simboleggiare la libidine , l'ambizione e l'a- varizia di lui . La misericordia divina mandò in suo soccorso la filosofia morale ( figurata in Virgilio ) ...
Pagina 31
... virtù , s'ella è possente , Prima che all'alto passo tu mi fidi . Tu dici , che di Silvio lo parente , Corruttibile ancora , ad immortale Secolo andò , e fu sensibilmente . Però se l'avversario d'ogni male 4 7 10 13 16 19 Cortese i fu ...
... virtù , s'ella è possente , Prima che all'alto passo tu mi fidi . Tu dici , che di Silvio lo parente , Corruttibile ancora , ad immortale Secolo andò , e fu sensibilmente . Però se l'avversario d'ogni male 4 7 10 13 16 19 Cortese i fu ...
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La divina commedia: con note tratte dai migliori commenti per cura di ... Dante Alighieri Visualizzazione completa - 1876 |
Parole e frasi comuni
Acheronte alcun Alichino amore Angeli anime Arno avea beati Beatrice Benv bolgia buon Buti Cacciaguida canto cerchio ch'è ch'ella ch'io Chè chiama Chiesa ciascun cielo colla colui Conv convien corpo cotal Cristo Dante dendo dice dietro dimanda disio divina Divina Commedia dolce donna Duca elli empireo eterna Eunoè fece fiamma figlio figliuolo Firenze fiume frate fuoco gente Gerione Ghibellini giro girone grido guarda Guelfi Iddio imperò Inferno intende l'altro l'anima l'uno Lanèo luce luce Ces lume luogo Maestro Maria mente mezzo mondo monte morte mostra occhi padre parea parlare parole passo peccato Perch'io pianta Piccarda piè poco Poeta porta Poscia pria punto Purg Purgatorio quinci quivi quod raggi ragione santo segg segno settimo cerchio spiriti Stazio stelle stra terra torna tosto Vanni Fucci veder vedere veggio venire verso vidi Virgilio virtù viso vista volse
Brani popolari
Pagina 286 - E se il sommo piacer sì ti fallio Per la mia morte, qual cosa mortale Dovea poi trarre te nel suo disio?
Pagina 35 - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne, ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi ch' entrate .' Queste parole di colore oscuro Vid' io scritte al sommo d' una porta : Perch' io : Maestro, il senso lor m
Pagina 348 - Ciò che non muore e ciò che può morire, ** Non è se non splender di quella idea Che partorisce, amando, il nostro Sire...
Pagina 75 - NON era ancor di là Nesso arrivato, Quando noi ci mettemmo per un bosco, Che da nessun sentiero era segnato. Non frondi verdi, ma di color fosco, Non rami schietti, ma nodosi e involti, Non pomi v
Pagina 258 - O frate, issa vegg'io, diss'egli, il nodo Che il Notaio, e Guttone, e me ritenne Di qua dal dolce stil nuovo ch'i' odo. Io veggio ben come le vostre penne Diretro al dittator sen vanno strette, Che delle nostre certo non avvenne.
Pagina 294 - Non sarà tutto tempo senza reda l'aguglia che lasciò le penne al carro, per che divenne mostro e poscia preda; ch'io veggio certamente, e però il narro, a darne tempo già stelle propinque, secure d'ogn'intoppo e d'ogni sbarro, nel quale un cinquecento diece e cinque, messo di Dio, anciderà la fuia con quel gigante che con lei delinque.
Pagina 250 - Tu prima m'inviasti verso Parnaso a ber ne le sue grotte, e prima appresso Dio m'alluminasti. Facesti come quei che va di notte, che porta il lume dietro e sé non giova, ma dopo sé fa le persone dotte, quando dicesti: 'Secol si rinova; torna giustizia e primo tempo umano, e progenie scende da ciel nova'.
Pagina 198 - Quand' io, che meco avea di quel d' Adamo, Vinto dal sonno, in su I' erba inchinai Là 've già tutti e cinque sedevamo. Nell' ora che comincia i tristi lai La rondinella , presso alla mattina , Forse a memoria de' suoi primi guai ; E che la mente nostra , pellegrina Più dalla carne e men da...
Pagina 227 - Soli aver, che l'una e l'altra strada Facean vedere, e del mondo e di Deo. L'un l'altro ha spento, ed è giunta la spada Col...
Pagina 204 - Come per sostentar solaio o tetto, Per mensola talvolta una figura Si vede giunger le ginocchia al petto, La qual fa del non ver vera rancura Nascere a chi la vede; così fatti "Vid' io color, quando posi ben cura.