I cacciatori delle alpi (1848-59): scene storico- militari

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Libreria di F. Sanvito, 1860 - 574 pagine
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 77 - Intimo a codesta Congregazione Municipale di dare immediatamente gli ordini pel disarmanYento dei cittadini, altrimenti domani mi troverò nella necessità di far bombardare la città. Mi riservo poi di far uso del saccheggio e di tutti gli altri mezzi che stanno in mio potere per ridurre ali' obbcdienza una città ribelle.
Pagina 154 - Le turbe dei contadini stavano immote come greggie a rimirare i cocchi ei mobili pomposi accavallati in mezzo alle vie, li spezzami delle tegole sul terreno sconvolto, le mura crivellate dalle palle, le logge di granito spaccate dal cannone, le reliquie tuttavia fumanti dell'incendio, i cadaveri stesi da riconoscere nelli ospitali, o malsepolti in Castello e abbandonati nelle fosse; e in mezzo a tanti orrori, mover serene quelle donne, che colle mani loro...
Pagina 77 - ... suoi rimorsi in terra lontana. È di fatto, che, fuori del combattimento, i nostri non versarono una stilla di sangue. Per confortare quei generosi sentimenti, il Consiglio di Guerra sparse per la città il seguente avviso: Prodi cittadini! — Conserviamo pura la nostra vittoria. Non discendiamo a vendicarci nel sangue di quei miserabili satelliti che il potere fugitivo lasciò nelle nostre mani.
Pagina 155 - ... subito le Alpi. Non si potevano volgere a più adatta impresa quei giovani, tanto generosi quanto inesperti dell'arte militare. Su quell'aspra frontiera, potevano ad un tempo combattere e studiare, costringendo intanto il nemico a far la guerra in paese sterile, ea tutta sua spesa; epperò con pochi soldati, e con nessun vantaggio de' suoi cavalli e delle artiglierie.
Pagina 151 - Non era arduo per noi rompere tutti i ponti, rovesciare liei rivi le strade , arrestare le aque e farle rigurgitare sui prati, atterrare le continue piantagioni che li orlano e li attraversano , avviluppare il nemico in una palude artificiale, ove il passo dei cannoni e dei carri fosse impossibile. Fra noi si suoi dare a quella moltitudine di fossati il nome appunto di relè: e tale precisamente appare a chi la vede disegnata nell
Pagina 104 - Signore, Nella mia qualità di Comandante in Capo la Marina Nazionale, onorevole posto in cui piacque al Governo della Repubblica collocarmi, nulla ho io fatto che meriti la promozione a Colonnello Maggiore (generale). Come Capo della Legione Italiana, quello che posso aver meritato di ricompense, io lo dedico ai mutilati e alle famiglie dei morti della medesima.
Pagina 106 - diceva uno dei proclami « la vittoria è nostra. Il nemico in ritirata limita il suo terreno al castello e ai bastioni. Accorrete; stringiamo una porta tra due fochi ed abbracciamoci...
Pagina 106 - Milano vincitrice in due giorni, e tuttavia quasi inerme, è ancora circondata da un ammasso di soldatesche avvilite, ma pur sempre formidabili. Noi gettiamo dalle mura questo foglio per chiamare tutte le città e tutti i...
Pagina 153 - ... mura. In quel mezzo la città s'era ripiena di gente venuta da tutte le terre intorno. Alcuni avevano armi; altri venivano a cercarne; altri a salutare li amici usciti del pericolo, oa non trovarli più; altri solo a satisfarsi nel vedere le vestigia della pugna. Le turbe dei contadini stavano immote come...
Pagina 441 - ... incontrano coi battaglioni che giungevano da Camerlata e li trascinano in fuga... s'incontrano con quelli che salivano da Como e li travolgono in fuga. Vi sono nemici da tutte parti, davanti, ai fianchi, alle spalle, ma tutti fuggono....

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