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a servigi di papa Clemente VII. ebbe vinta la flotta spagnuola, e poco dipoi venuto agli stipendi di Carlo V. ebbe disperso il navilio di Solimano che muoveva all'assedio di Corone (1): alle galee pontificie presiedeva Virginio Orsino conte di Anguillara, e il comando di una in quanto pare, era fidato a certo Paolo Giustiniano; il quale poco prima di salpare da Civitavecchia scrisse a papa Paolo la lettera che qui soggiungo.

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Beatissime pater post umillè comendacionem pedumque osculat: Come chredo per litere di la excia. del conte vra. sta. intenderà che esendo botempo con lo agiuto di Dio questa note se partiremo per Napoli et deli poi andaremo conloresto di la armata a trovare la excia. dil principe Doria come sa vra sta. le galee di vra sta. sono tanto bene armate quanto galee siano per mare spero con lo agiuto di Dio la excia. dil conte mio padrone fara fare a vra sta. et a se medesimo a utile a la religione xana. (cristiana) jo quanto più genuflexu me Rcomado (mi raccomando ) a vra sta. et il baso li sanctj piedi pregandoli se contenta avere per Rcomandati li poveri miei fioli et cometere al Rverendo s. datario (2) dimodo che il memoriale ho dico suplica che ho dato avra sta. abi effetto...... et il baso li sti. piedi pregando il s. Dio sana et felice conservi vra sta.

Di Civitavecchia alj 2 marzo 1838

Di Va. Stà. umile store. et schiavo
Paulo Justiniano -

Questa lettera (3) che riguardata come documento storico è di leggiera importanza, niente di meno sumministra occasione e materia a non disutili annotamenti. E prima egli è strana cosa che mentre la lettera è scritta nel idioma nostro, la raccomandazione di se stesso e la significazione di ossequio che fa il Giustiniano inverso papa Paolo, sia espressa latina

(1) Jacopo Gori Ist. di Chiusi. Script. R. It. T. 1.

(2) Intende mons. Bartolomeo Guidiccioni lucchese vescovo di Teramo, poi cardinale.

(3) L'originale di questa lettera esiste nell'archivio Altieri,

mente: dal che si conchiude contenersi in quelle parole una formola che si dovesse prefiggere alle lettere che in qualsivoglia lingua fossero scritte al pontefice. Poi si vede quanto scarsa ed a pochi ristretta fosse la pratica dello scrivere, mentre in un tempo che fiorivano il Bembo, il Navagero e cento altri, il Giustiniano che non era per certo nè un legnajuolo nè un paltoniere, dettava una lettera cosi rozza ed informe come quella che ho recitata.

Adunato il navilio salpò Carlo V. da Barcellona: sommavano a LXXXX. le navi d'ogni ragione (1), e il fiore della gioventù italica e spagnuola accompagnava l'imperatore. E fu questa guerra come un arena aperta al valore de' popoli, e la immagine de' maggiori che ebbero un tempo conquistata Terra-santa e di quegli altri non meno prodi che nella Spagna ebbero vinta la moresca tirannide, incuorò le milizie. Non è intendimento mio riferire i particolari della impresa: basta al proposito osservare che questa comeché fosse coronata da prosperevole successo, non partorì nè durabile nè grande vantaggio alla cristianità: il che avvenne poco dipoi ancora nella battaglia di Lepanto.

PAOLO MAZIO

DOCUMENTI DELLA STORIA DI FRANCIA

La Francia sarà prima fra le nazioni ad avere la possibilità d'una storia che possa dirsi veramente tale, e che per intero risponda ai progressi che in questo secolo hanno fatto le scienze storiche. Per ordine del ministero della pubblica istruzione sono stati aperti ad una commissione, formata dai primi dotti della Francia, tutti gli archivi, tutte le biblioteche del regno, in quei preziosi depositi trovan

(1) Bonf. ann. 1. III, pag. 109.

per

dosi solamente la vera, la irrecusabile prova degli avvenimenti, il successivo svolgersi di essi, le più riposte cagioni le quali l'umanità fece suo cammino verso il miglioramento. Le pubbliche autorità di ogni regione, i sapienti, dovunque essi fossero, ebbero invito ad unire il potere e l'ingegno alla perfetta riuscita della nobile impresa. Non solo: ma uomini dottissimi ed espertissimi furono inviati in Inghilterra ed in altre parti d'Europa dove si conservassero monumenti riguardanti la storia di Francia, perché nulla si avesse a desiderare nella proposta immensa raccolta.

La storia della nobiltà, quella del clero in tutti i paesi fu più o meno illustrata, e parve fatale presso tutte le genti che queste due classi come quelle che riunirono il potere e la prevalenza dell'opinione, avessero da far passare inosservata nei secoli un'altra classe (che i francesi chiamano terzo stato o borghesia), la quale però di fatto dava la spinta agli avvenimenti e a grado a grado avanzava verso quella forza che in secoli migliori la doveva collocare tant'alto. Pure è così. Gli scrittori narrando alla posterità gli effetti, e nel il valore politico del terzo stato in presenza della società, han taciuto, anzi a dir più giusto, non han compreso il cammino percorso per giungervi, lasciando un'immensa lacuna fra le cause e le conseguenze, e sconoscendo l'origine molteplice e la formazione lenta e sempre progressiva di quell'ordine sociale. La raccolta della quale vogliam ragionare e che sarà il fondamento della storia di Francia, mira dunque principalmente alla illustrazione del terzo stato, al suo sviluppamento ignorato finora.

caso,

La disposizione dei monumenti è geografica e cronologica insieme, nè poteva esser meglio pensata. Dappoichè le provincie che compongono l'attuale reame di Francia, non tutte lo costituirono un giorno; e quelle stesse che appartennero sempre o quasi alla corona, distinguonsi fra se medesime per mille specialità ed ebbero ab antico ordinamenti

diversi, richiesti dalla varia indole dei popoli, dai loro differenti costumi, dalla condizione diversa di ogni paese: cosicchè la separazione dona a tutte un particolare carattere storico e la cronologia segna tutti i passi, svelando le modificazioni che si succedono e le cause onde derivansi. A dimostrare la necessità e l'utile di tal divisione per le rimarchevoli differenze di carattere storico fra gente e gente, farò col sig. Thierry (troppo degnamente collocato alla direzione dell'ingente intrapresa) una osservazione. I documenti delle provincie dell'estremo nord che comprendono la Fiandra francese ed altre molte terre, portano moltissima analogia con quelli della Fiandra belgia, e indicano che i costumi municipali di quelle genti si derivano esclusivamente dalla legislazione dei barbari: e nelle forme d'associazione sia civile sia industriale, marcatissima apparisce una tinta di costumi germanici. Inoltre questo tratto di paese presenta un altra particolarità, ignota alle altre contrade della Francia, cioè le istituzioni di pace pubblica, la tregua di Dio e la tregua del principe, domiciliate, per dir così, in mezzo alle città ed ai borghi, e divenute stabilimenti di polizia urbana, sotto la garanzia de' magistrati municipali. Or se la cronologia non armonizzasse con la divisione geografica, come queste genti sarebbero riconosciute e distinte per differenze così importanti ?

La partizione territoriale adunque fatta dal sig. Thierry del suolo municipale della Francia in questa raccolta comprende cinque grandi regioni, cioè il nord, l'ovest, il centro, l'est e il mezzodì: nel che non ebbe egli solamente in vista le facilità materiali e la speditezza dell'opera, ma guardò alle differenze essenziali, quanto alla origine e alla organizzazione del regime comunale. I differenti generi poi di materiali capaci di figurare come documenti della storia civile e politica del terzo stato furono disposti in modo veramente scientifico, e secondo che si riferiscono alla condizione priva

ta o pubblica dei borghesi, alla loro vita nella famiglia, nei corpi d'industria, nel comune, nella provincia, nello stato, cioè:

I. Raccolta dei documenti d'ogni specie, relativi allo stato delle città, dei borghi, delle parrocchie dell'antico reame di Francia e delle provincie, l'unione delle quali ha formato la Francia attuale, vale a dire: Carte dei comuni, contenenti privilegi di re o di baroni, o statuti municipali delle città. Ordinanze, lettere ed atti qualunque, i quali nelle diverse epoche hanno accresciuto modificato ed abolito nei differenti luoghi i diritti e i privilegi comunali. Atti reali o signorili tendenti a raddrizzare certi abusi, ed all'esenzione di canoni, taglie e pedaggi, in favore di tale o tale città, borgo o parocchia di Francia.

II. Collezione di documenti relativi allo stato della borghesia considerata nelle sue diverse corporazioni. Statuti costitutivi degli antichi corpi d'arti ́e mestieri. Atti e régolamenti relativi ai magistrati ed ai presidenti annuali, ai consigli degli esperti, ed ai consolati di commercio. Ordinanze reali o municipali concernenti l'uso delle leggi, il foro, la medicina e la chirurgia, l'esercizio di tutte le professioni letterarie o non letterarie, liberali o industriali.

III. Collezione degli atti relativi alla convocazione e alla unione degli stati provinciali, e degli stati generali del regno, alla forma d'elezione dei deputati del terzo stato, al loro numero, alle loro prerogative, alla loro maniera di deliberare. Processi verbali delle assemblee degli stati, così provinciali, come generali dalla loro prima convocazione fino all'auno 1789.

IV. Collezione d'atti relativi allo stato delle persone plebee sia di condizione servile, sia di condizione libera. Affrancamenti di famiglie o d'individui. Concessioni di privilegi reali ad alcune persone o ad alcune famiglie borghesi. Concessioni del titolo di borghese del re. Privilegi reali o di baronali accordati per l'esenzione d'ogni sorta di servitù

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