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continuo in difesa contro la rabia di quello, ogni forza sua. Oltre a ciò ben sapeva, che con l'acquistare titulo d'Imperatore accendeva doppiamente il Turco a danni suoi, così per la gara, ch'egli ha con l'Imperatore d'Occidente, pretendendo esso esser solo Impératore, et sapendo, che tal nome gli è si hodíoso, che mai chiamò Carlo col nome di Quinto Imperatore, ma lo domandava sempre Spagna.

DOCUMENTI DELLA STORIA DI FRANCIA

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Il comitato storico delle scienze morali e politiche volendo e dovendo anche esso contribuire allo sforzo universale della Francia per aver interi i materiali da servire alla sua storia, ha come gli altri incominciato ad allargarsi di corrispondenti nelle provincie, inviando loro istruzioni minute sulle ricerche da imprendere, ed insistendo per avere il più spesso i frutti delle fatte investigazioni. Il rapporto del sig. Danton segretario della commissione al ministero, s'aggira specialmente nel rappresentare l'importanza delle opere in corso di pubblicazione o pronte, e fra esse si distinguono i Negoziati relativi alla successione di Spagna sotto Luigi XIV ordinati ed illustrati dal sig. Mignet, e le Memorie militari relative alla successione di Spagna sotto il medesimo re riunite e messe in ordine dal luogotenente generale Pelet, le memorie di Sourdis, le carte di Granvelle ministro di Carlo V e di Filippo II. Infine il comitato si stava occupando profondamente all'epoca di quel rapporto, di un'opera di giurisprudenza non meno curiosa che importante. Fu essa già trovata dal sig. Klimrath ed il nome dell'autore non è restato nel manoscritto; i sette primi capitoli del quale riproducono una parte dei decreti (établissements) di s. Luigi. I capitoli seguenti sono il più spesso una traduzione del digesto con perifrasi e commentarii. Taluna volta il diritto canonico si viene a mescolare col diritto romano, e vi si aggiungono

degli estratti di costumi antichi commentati alla lor volta, e ravvicinati dalle opinioni di molti giureconsulti del tempo. Io non mi tratterrò su queste opere avendo già promesso di dar ragione al pubblico di tutte quelle pubblicazioni, e per ora mi basta render conto ai miei leggitori dello spirito onde sono animate le parti di questa raccolta che pure ha uno scopo solo.

Il sig. de Gasparin presidente ai lavori del comitato storico delle arti e dei monumenti indirizzó parimenti al nominato ministro una relazione ragionata sulla importanza delle fatiche imprese dalla società cui ha l'onore di presiedere. Egli accenna come siasi divisa in più commissioni, altre delle quali permanenti ed altre temporanee per meglio svolgere e maturare le questioni e i lavori svariati che vengono ad ora ad ora proposti. Fra i corrispondenti ha dato luogo in particolare ed archeologi, artisti (e fra essi meglio a disegnatori ed architetti), ed ecclesiastici, dai quali in particolare dipende la conservazione delle chiese, che formano la parte più numerosa ed importante dei monumenti della Francia; anzi il comitato mostrò tanta premura di associarsi il clero nella cooperazione, che per gli ecclesiastici di Parigi fece una onorevole eccezzione, e decreto che essi potessero esser compresi fra i corrispondenti, il che fu negato in quella capitale ad ogni altro. Dotti stranieri furono del pari aggregati alla società, la quale considerò bene di quanta utilità potesse tornare la cooperazione di essi se voglia pensarsi che nella maggior parte delle biblioteche d'Europa esistono codici francesi i quali con le miniature possono empire molte lacune, ed assicurare lo stile delle epoche diverse; e che statue, dipinture,sigilli, mobili ed oggetti d'arte passarono del pari dalla Francia agli altri paesi.

Il movimento storico ed archeologico così diffuso e pronunciato nella capitale si è con pari energia esteso alle pro

vincie. I corrispondenti onorati per molte guise dal comitato e dal ministero con i mezzi i più lusinghieri, non esclusa la legion d'onore, hanno manifestato un attività straordinaria, e la sezione centrale di questo comitato riceve ad ogni istante lettere e memorie che rivelano scoperte imporportanti, restauri bene eseguiti, sforzi fatti per impedire distruzioni o mutilazioni, per vietar vendite di oggetti preziosi; o che propongono mezzi per conservare o studiare oggetti d'arte.

La missione del comitato, per usar le parole del presidente, è di ricercare tutta la Francia monumentale; di esporre in un catalogo, descrivere e disegnare tutti gli oggetti d'arte sparsi sul suolo francese; di formare infine un cadastro archeologico, assai breve perchè i monumenti di ogni età e di ogni natura vi siano menzionati, assai esteso perchè ogni opera d'arte vi ottenga un luogo proporzionato al suo valore estetico o storico. Il comitato quindi imprende un doppio lavoro; statistiche per tutti i monumenti senza eccezzione, monografiche per i monumenti importanti che non ponno ricevere conveniente illustrazione nella statistica.

Il troppo numero dei monumenti, e per conseguenza i lavori di tanti individui quanti ne domanda l'estenzione dell'impresa e la condizione locale del regno, fece nascere qualche dubbio al comitato, il quale venne in sospetto che nella distanza delle comunicazioni, della varietà, degli studi avessero ad uscire lavori d' indole diversa e che non mirassero ad uno scopo solo. A questo rimediò per due manicre. 1. ordinò modelli di statistiche e di monografie, ai quali tutti debbono conformarsi così per la parte scientifica come per la esecuzione materiale. 2. indirizzò istruzioni a tutti i corrispondenti e a tutti gli antiquari della Francia, per indicare il piano secondo il quale le ricerche dovessero essere istituite, e determinare le espressioni che si dovessero con

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sacrare alla descrizione di un monumento, ed i segni caratteristici che servono ad ordinare le opere d'arte e a determinare la loro età. Così le statistiche saranno di due sorte, quelle che comprenderanno i monumenti di un distretto, e quelle che avranno solamente i monumeni di una gran città. Le misure, le scale, il formato delle tavole tutto è stabilito. Intorno al testo poi si distingueranno due parti, che spesso saranno opera di due persone diverse; l'una è la descrizione del monumento che esporrà il suo stato attuale e farà tesoro, per così dire, di ogni qualunque preziosità, di ogni statua, di ogni dipinto, di ogni bassorilivo, di ogni oggetto d'arte infine, notando lo stile e quel carattere particolare di ogni opera che è l'espressione del secolo che la produsse; l'altra la storia di esso che espone la fondazione, le vicende, quasi direi, la vita dei personaggi che l'abitarono, dei vescovi che l'ornarono, aggrandirono, modificarono, la notizia di tutti i suoi progressi e cangiamenti infine.

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Queste disposizioni non bastarono allo zelo del comitato, il quale non si persuase di raggiungere il fine, se limitasse i suoi sforzi ai monumenti esistenti. Gli studi saranno portati anche sopra quelli che esistono solamente in parte, e saranno, per mo' di espressione, ricostruiti e restaurati sulle tavole, e ritornati al loro carattere alla forma lor primitiva. Gli edifici snaturati dal tempo o dagli uomini riappariranno come se esistessero e quali erano al momento della loro edificazione, e le ricerche degli archeologi li seguiranno di periodo in periodo per tutti i secoli che avran traversato, ed esporranno le successive trasformazioni; e così forse ne' varî tempi i monumenti rimutandosi o modificandosi presenteranno nelle tavole e nelle illustrazioni il più alto interesse, e parleranno il linguaggio dei diversi popoli che li elevò. I Castelli, i Tempi, i Palagi, i luoghi pubblici avranno nel loro silenzio, nel loro abbandono, nelle loro stesse rovine, nel rialzarsi e nel ricadere una eloquenza commovente a cui spesso non giunge la più

ardente virtù parlatrice. I Merovingi, i Carolingi non sono più; le torri onde si circondavano non s'alzano ancora verso il cielo superbamente, anzi spesso il paziente investigatore deve durare assai lunga fatica prima di poter pronunciare con sicurezza << sorgevano qui ». Le tavole di questa pubblicazione ci riporteranno in que' luoghi, ci faranno rivedere opere portentose perdute da' secoli. La Francia, tutta si è rallegrata del vedere rivendicati alla storia tanti monumenti ignorati, testimoni di tanta gloria, e che si riattaccano alle memorie di tanti avvenimenti generosi; per cui non è meraviglia che le dimande di far parte di cosi onorata intrapresa sieno in numero immenso piovute al comitato da tutte le provincie, e che in Parigi stesso perfino i ministri di stato e i pari di Francia abbiano voluto iscriversi nella nobile schiera. Cosi il ministro dell'istruzione pubblica si riservò di dettare la storia di quel celeberrimo tempio che è nostra Donna di Chartres, e il conte di Montalembert assunse il lavoro delle memorie storiche del Palazzo della Giustizia e della Saint-Chapelle.

Per avere immediatamente conoscenza di tutti i monumenti della Francia il comitato stabili di formare un prospetto che contenesse domande brevissime ed esattissime sulle antichità galliche romane e del medio evo; domande alle quali non si dovesse rispondere che con una sola parola si o no. Questo specchio stampato in trentaseimila esemplari, fu destinato a tutti i comuni della nazione, non esis tendone alcuno che non vanti qualcosa da esser presa in considerazione: fu indirizzato ai rettori, per essere rimesso agli ispettori delle scuole primarie, obligati dalla loro carica a percorrere tutti i comuni, e capaci per la loro educazione di rispondere alle questioni; istituendo di più un officio che potrebbe dirsi di revisione rigorosissima, per assicurarsi che nulla sia prefermesso nella statistica, importando sommamente di non lasciar nulla inosservato. Quindi il proemio

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