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e mi meraviglio che vi siate lasciato ingannar così, e che non abbiate cercato di penetrare quali fossero veramente le di lui commissioni.

Circa i contratti ne meno quest' ordinario posso rispondervi avendo applicato alla risposta del re anche con grand' incomodo mio per essere assai raffreddata e questa è la ragione per la quale io non rispondo adesso ne meno alle altre lettere di quelli, che mi hanno scritto; spero di poter farlo col futuro, et intanto non perdete tempo, ma attendete a tirare avanti gl'altri affitti senza dubbio di alcuno impedimento, essendo ancor'io di ferma opinione che non s'interporrà alcuna difficoltà; non essendovi ragione veruna di farlo; Avvertite però bene di non lasciarvi dar buone parole ne indurre a partire di Stokolm senz' haver prima aggiustati, e ben stabiliti non solo gli affitti di Gotlandia, e d' Ulandia, ma ancora tutti gli altri, aspettando costì fin tanto che habbiate ricevute da me le repliche, e le confermationi di tutto, in modo che prima di partire di costì lasciate tutti gli affitti così bene aggiustati e stabiliti, e finiti in tutte le loro parti, e circostanze necessarie che non vi resti da operare altro intorno ad essi, ma si habbiano per negotij totalmente e perfettamente finiti, e siate puntuale esecutore di questo commandamento, come d'ogn'altro, e Dio vi prosperi. D' Hamburgo li 30. Novembre 1666. CHRISTINA ALESSANDRA

« Per l'amor di Dio non partite senz' haver finito di stabilire intieramente li affitti, et del negotio della religione non ne parlate comme ■ se aveste ordine di trattarlo, ma solamente comme rappresentandolo « comme la sola difficultà che si oppone al mio andare in Svezia, del resto non sbagliate nella distintione delle persone et eseguite le vostre istruzioni ch'io vi diedi a voce et in iscritto, sopra tutto procu• rate di rendere tutti persuasi ch' lo non mi quieterò mai sin a tanto ■ chio habbia hauto o il consenso, o il rifiuto d'una dieta sopra l' eser• citio della religione perchè questo importa assai che le genti credino chio sia risoluta (come realmente son) di aspettarla cent' anni prima di partir senz' haverla havuta; ringratiate il Gr. Canceliere dell'offerta che mi ha fatto del suo Palazzo assicurandolo del mio gradimento, et che io me ne valerei se non credessi esserli troppo d'incomodo, oltre che già sono impegnata con Wranghel et Rosenham delli « quali non sò ancora qual mi pigliare

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Lorenzo Adami, Alle due vostre lettere ch' ho ricevute in quest' ultimi Ordinarij mi occorre far poca risposta, perchè in alcuni particolari Io mi rimetto alle prime lettere, che vi ho scritte: E bench'io vi habbia pure avvertito di non lasciarvi ingannare, ad ogni modo ve lo icordo di nuovo vedendo che voi sete di parere che 5332853480166

682715617562710 sentimenti poichè 2286892 particolarmente è stato sempre 0356851758263200532650122730564285134580, e lo sara sempre dica ciò che vuole, io non 5332528542611385323827 però voi ancora valetevi di quest' avviso 3840158062743572131182318658167213405285 1264258520. Dell' esercizio della religione astenetevi dal farne alcun discorso, perché io non mi curo che se ne parli più : Quando sarò costì me ne servirò tanto quanto potrò, come vi ho scritto altre volte.

Mi meravig`io che non mi scriviate niente delle altre pretensioni ch' lo hò con la Corona; vorrei che ne haveste pensiero, e che sollecitaste i pagamenti della medema, come pure che mi fossero rifatti i danni patiti per le contributioni di Pomerania. Quanto alla vostra partenza di costì regolatevi con gl' ordini ch'havete di già nell'altre mie, se conosceste però di potermi rendere qualche servizio col trattenervi di vantaggio, fatelo; vi metto anche in considerazione i pericoli che si possono correre viaggiando nella presente stagione per la difficoltà de' passi; onde intorno a questo punto lascio al vostro arbitrio di fare quello che v'ispirerà Iddio, dal quale vi desidero ogni bene.

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Hamburgo 28 Decembre 1666.

CHRISTINA ALESSANDRA

Lorenzo Adami, Ho ricevuto la vostra de' 25 del passato per risposta della quale vi dico ch'ho ricevuta ancora la risposta del rè, e le risolutioni prese in Senato a mio favore, e godo di vedere che non mi sono ingannata in credere, come vi ho dimostrato con le passate, che fossero per disporsi finalmente a darmi le sodisfationi che sono tanto giuste. Io con l'ordinario futuro non lascerò di mostrarne il mio gradimento con scriver al rè, alla regina, et alla regenza; ma intanto potete voi medemo assicurarli del gusto, e della sodisfazione con che ho ricevute queste loro favorevoli deliberazioni — Al Gr. Canceliere dite che quando io sarò costì, se mi farà conoscere di avere operato per me secondo le promesse, non mancherò di fargli vedere gl'effetti della mia gratitudine - Dell' esercizio della religione, come vi ho altre volte ordinato non ne parlate più, perchè io stimo meglio riserbar questo punto alla dieta, che mi si risolva adesso dalla regenza, o dal Senato, benchè lo facessero a mio favore, come non sò dubitarne : Onde voi senza far alcun motivo di questo rimostrerete loro che io quando sarò costì mi servirò dell'esercizio della religione con tanta modestia, e quiete, che penso di valermi della Cappella dell'ambasciata di Francia, e che condurrò meco un solo prete, il quale anco essendo l'istesso dell' altra volta non sarà persona a loro nuova, et incognita.

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Intorno poi agl' affitti io comprendo bene dalla maniera, con che mi si scrive che alla fine saranno per contentarsene, ond'io ne scriverò al

rè nella forma, che conviene, e voi non mancate di star adesso tanto più saldo rimostrando con ogni buon termine che non potendo venir' io costà fino a primavera per gl'incomodi, e difficoltà di viaggiare nella presente stagione, che è si horrida quest'anno particolarmente, io verrei a patire un danno considerable ne' mici interessi se non si lasciasse stabilire adesso il contratto degl' affitti, ma si volesse aspettare o la mia venuta, o la dieta, et Io mi confermo sempre più in credere che se voi saprete adesso maneggiare bene in questo affare, come havete fatto sin qui negl'altri, spunterete quest'ancora, non essendo credibile, che havendo loro parlato nella maniera che rappresentate di darmi tutte le sodisfationi, voglino mancare, e disgustarmi in questa, che è la più giusta e ragionevole, e come vi ho detto conosco che ci è la disposizione però voi sappiate ridurla ad effetto procurando d' havere una dichiaratione del rè che non sia per impedir questi affitti, et insistete bene in questo punto, che l'otterrete, e siate hora più fervente in tirarli avanti non partendo di costì senz' averli conclusi, stabiliti affatto, e posti in esecutione. Potete pubblicare la mia venuta, e se vorranno ch'io habiti in palazzo non lo ricuserò, farete però ad ogni modo essere in ordine la casa di Rosenham, e di Wranghel, delle quali habiterò in ogni caso quella che più mi piacerà. Dio vi prosperi. Hamburgo 7 Gennaro 1667. CHRISTINA ALESSANDRA

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Lorenzo Adami. Per risposta della vostra de' 19. del passato vi dico, che avete fatto benissimo a disingannare cotesti SS. de' supposti fatti che io avessi fino di tirare in lungo la mia venuta per giunger vicino alla Dieta, perchè veramente sono falsissimi, e tutto il mondo è testimonio della stravaganza della stagione, e quanto abbia reso pericoloso, e impraticabile il cammino come mi ha testificato pure il Cap. Daneison. Questi rispetti, e non altri m' hanno indotta a differire la partenza anche con mio disgusto e con impazienza, e acciò restino chiariti del mio animo Io sono risoluta di partire alli 25. del presente mese al nuovo stile infallibilmente benchè il tempo continui ad esser tuttavia cosi stravagante che non dia alcuna apparenza che sia per esser ne anche allora comodo per questo viaggio, onde non mancate di sincerarli ancor di vantaggio della mia intenzione affatto contraria alle voci sparse.

E quanto al tornare a Roma più presto che venire in Svezia stante la grave malatia del Papa, potete certificarli che con tutto che lo abbia gran cagione di farlo, nondimeno il grand' impegno che lo hò di parola, e di onore con la Svezia mi fa posporre tutti gl' interessi, e rispetti ch' io potessi mai avere per l' Italia, alla quale vedranno ch' io preferirò sempre la Svezia, e fate che spicchi bene a loro questo mio sentimento. Quanto al Drachenielm giacchè io sono si vicina a venire mi riserbo ad

aggiustar tutto di persona. Della carica conferita dal re a Strop lo ne sento particolar gusto, perchè egli ne merita di maggiori, e servendo al Re, serve a me medema, onde assicuratelo pure di questi miei sensi, e ditegli, che ne stia allegramente e che si porti bene. E con tutto che fatti gli affitti non era necessaria la sua carica che teneva per mio servigio,ad ogni modo io ce l'avrei sempre mantenuto, perchè veramente è un servo da tenerne conto ; ma già che lui resta provisto d' altro Io non penso di riempire più la sua piazza, ma di farne di meno per non esser necessaria più per la suddetta ragione: sicchè potete quietare Broberg, e ogni altro, che ci volesse pretendere, e quando l'avessi da conservare non la leverei mai a Strop.

Non posso poi lasciar di dirvi, che per le lettere che voi avete scritte al Teixeira avete data occasione al medemo di ostinarsi e di raffreddarsi nel mio servizio in modo che restano rovinati i miei interessi, ma poichè al fatto non è rimedio bisogna aver pazienza, vi serva per avviso e Dio vi prosperi. D' Hamburgo il 5 di Aprile 1667. CHRISTINA ALESSANDRA

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Lorenzo Adami, Ho ricevuta la vostra de' 9 del corrente per la quale vedo, che continuano costì i dubbj della mia venuta, la quale veramente non è stata ritardata da altro, come voi pure avete risposto, che dalla stagione, che ha fatto sin quì sì aspra, e sì incommoda, come ognuno sà, per il viaggio, e per i passi, e adesso che comincia a mettersi al piacevole, io non tarderò più come vedranno in effetto pensando tra pochi giorni di partire, essendo quasi tutto il necessario in punto. E quanto alle ciarle sparse sopra alla dilazione della mia venuta, io me ne rido, perchè non ho paura che persona del mondo sia per aver mai l'ardire di perdermi il rispetto, nè deve nessuno avvanzarsi a dire, che mi sia stato impedito il venire in Svezia, perchè il farlo, o no dipende solo dalla mia volontà, nè io ho fatto mai tanto onore alla regenza di solamente pensare che me l'abbiano a permettere, ma conosco benissimo, che queste sono invenzioni della persona, che mi, avete nominata,dirette al fine accennatomi con le passate. Valetevi dell' avviso, e sappiate rispondere in simili occorrenze in conformità di questi miei sensi, e Dio vi prosperi. Hamburgo li 19. Aprile 1667.

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Mr. Teixera. Le rapport que vous me faites des discours du Chevalier Ferlon m'a fait connoistre en mesme temps vostre prudente attention et vostre zele pour mon service. En response Je vous diray que vous me rendrez un tres grand service de faire connoistre au dit Ferlon que J'ay de la reconnoissance pour l' affection qu'il me temoigne, mais que Je ne puis ny dois consentir à ses propositions, n' estant ny de condition 14 ANN. I. VOL. II.

ny d'humeur a rendre conte des mes actions ny d'entrer en exclairsissement avec personne: car quelque cas que Je fasse de l'amitié du Roy de France Je ne me resoudray jamais à l'acheter au prix d'une bassesse. Tenez vous en tous vos discours dans ces termes et fuiez toutes les apparances de negotiations a fin que l'on ne se vante pas qu'on leur fait la cour de ma part. Escoultez neantmoins tout ce qu on vous dira, et faictes moy votre raport afin que Je n' ignore rien de ce qui se passe. Je ne scay quelles sont les ordres de Ferlon, mais il est certain que l'on me faict accroire qu'il les auroit prejudiciables à mes interets: mais quand cela seroit J'en suis peu en peine, car Je suis asseurée qu' il n'y reussira pas, et son maitre le scait aussi bien que moy al heure qu'il est. Asseurez neantmoins Ferlon que J'ay de la reconnaissance pour ses soins, et que Je lui veux estre redevable de son affection de mesme que s'il avoit deja fait cett'accomodement, an quel Je me disposeray toutes les fois que Je le pourrais avec honneur. Je n' ay rien de plus a vous dire, si non de vous asseurer de la satisfaction que J' ay de vostre conduite priant Dieu qu'il vous tienne en sa sainte Garde. Rome ce 8 Nov. 1664. CHRISTINE ALEXANDRE

Tout ce que Mr. De Crequi rapportera a son maistre de ma fierté est veritable et je ne la dissimule pas au contraire Je fais profession » ouverte de la faire connoistre a toute la terre, et serais bien faschée » qu'elle fut ignorée du Roy, et ce n'est que me rendre un agreable of»fice que de l' asseurer que quand ma vie et tout mon bien depanderoit » de lui Je ne in abbasseray jamais jusqu' a me les conserver par le moindre compliment que J' estimerois bassé dans l'estat ou sont les choses

» entre nous.

« Vous pouvez aussi envoyer la copie de cette mesme lettre fran» coise a Ferlon affinque ces Messieurs ne puissent pas doubter que mes » sentiments ne soient telles que Je les dois avoir ».

BELLE ARTI

PITTURA

Alcuni paesi del Messico dipinti da Carlo De Paris.

Pochi sono gli artefici che tanto frutto ritraggano dalle peregrinazioni loro in diversi paesi quanto dalla sua nelle

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